Cap. VI

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POV's Gaia

Quando mi svegliai sentii un peso sul mio petto. Aprì gli occhi e notai che Martina era accoccolata sul mio petto, quasi come se si fosse aggrappata a me. Nonostante mi sentissi bloccata fisicamente, ero contenta che mi stringesse così forte quasi come se fosse la sua ancora di salvezza.
In quel momento entro Talisa che sorrise alla scena.
<<E tu hai dormito qui?>> mi chiese.
<<Si, era ubriaca e non volevo lasciarla sola. Tu dove hai dormito, visto che ti aspettavo per tornare in camera?>>
<<Ho dormito da Javier..>>
<<Cosaa??>>
<<Shhh, non urlate>> si lamentò Martina ancora intontita.
<<Ma buongiorno ubriacona>> scherzò Talisa.
<<Buongiorno Marti>>
<<E tu che ci fai qui?>> mi chiese Martina.
<<Non ricordi niente di ieri?>>
<<No..>>
<<Vabbè non è successo niente di che. Eri ubriaca e non volevo lasciarti dormire da sola. Io vado in stanza a prepararmi, che è già tardi>>
Senza aspettare risposta tornai in camera e iniziai a prepararmi. Realmente lei non ricordava di avermi chiesto di dormire con lei? Forse dovrei smettere di dare importanza a parole e azioni, che probabilmente per altre persone non valgono a niente.

Mi lavo, mi vesto e scendo per fare colazione e dopo esco per fumare una sigaretta. Fuori trovo Martina mentre fumava. Appena esco e mi nota, butta la sigaretta a terra quasi intera, non mi guarda neanche ed entra dentro.
Certe volte non la capisco, ieri sera mi ha chiesto di dormire con lei per non restare sola, ha dormito tutta la notte abbracciata a me e stamattina mi ignora, bha..

La giornata procede tranquillamente tra le lezioni con i vari e con i vocal coach. Purtroppo mentre preparavo "I love you baby" ho avuto un abbassamento di voce, spero di recuperarla prima della registrazione della puntata, voglio cantare, ho tanto da dimostrare.
A fine giornata non torno subito in hotel, vado dalla mia manager Paola, perché ho scritto dei pezzi nuovi e sono ansiosa di farglieli ascoltare e sapere cosa ne pensa. Questa volta però niente vino, rischio di non presentarmi a lezione domani e non posso permetterlo e tantomeno voglio.

<<Ciao Paola>>
<<Ciao GG>>
<<Come stai?>>
<<Sono un po' giù di voce, spero di recuperarla per sabato. Tu?>>
<<Io tutto bene. Mi hai detto che hai scritto dei pezzi nuovi. Mi fai vedere qualcosa?>>
<<Si, certo. Mi dispiace non poterli cantare, ma voglio preservare la voce. Il pezzo di chiama "Mina">>
Con timore le faccio sentire la base e le faccio vedere il testo. Ho sempre l'ansia nel far sentire pezzi nuovi, anche alle persone di fiducia, che mi hanno sempre appoggiata. È come se ogni volta che faccio ascoltare i miei pezzi a qualcuno, regalassi loro un pezzo di me, perché nei testi che scrivo sono io al 100%, è Gaia a parlare ed è in particolare di Gaia che si parla. Mi piace pensare anche che la gente, tramite i miei testi, possa riconoscersi, mi piace pensare che i miei testi possano essere un aiuto per la gente che li ascolta, perché magari stanno affrontando quello che io ho affrontato e sentirsi dire da qualcun altro che è arrivato il momento di svegliarsi e cambiare quello che non ci sta bene può aiutare, come è stato per me.

Paola finisce di ascoltare il pezzo e aspetto due considerazione.
<<GG questo pezzo è una bomba>>
<<Davvero ti piace?>>
<<Certo, è originale, fresco, profondo. Sei tu>>
<<Wow, grazie. Sono contenta che ti piaccia>>

Dopo aver discusso un po' sul brano e su altri che sto preparando, mi avvio verso l'hotel. Sono le 23:30 non credo ci sia ancora qualcuno sveglio, ne tantomeno Giorgia. Arrivo in hotel e salgo per andare in camera mia. Chiamo l'ascensore e quando si apre trovo Martina dentro.
<<Ciao>> mi dice sorpresa.
<<Ciao. Vai da qualche parte?>>
<<Volevo fumarmi una sigaretta>>
<<Vuoi compagnia?>>
<<No, grazie. Voglio stare da sola>>
Senza che riuscissi a dire altro se ne andò. Più passava il tempo e più non la capivo, eppure sentivo che c'era dentro di lei molto di più di quello che mostrava.

Sesto capitolo. Vi avviso che nel prossimo ci sarà una sorpresa!

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