Cap. XXXVII

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POV's Gaia

Il giorno dopo ci recammo agli studi. Tra le varie lezioni ci fu quella di Alfonso Signorini. Ci aveva chiesto di interpretare una canzone a nostro piacere.
<<Sentiamo Gaia..Noi in parte ne avevamo già parlato la volta scorsa della tua canzone>>
<<È un po' una rabbia esistenziale, però la speranza nelle nuove generazioni. Una rabbia anche a livello affettivo verso magari, questo ipotetico scaricabarile delle nostre responsabilità, che può essere la persona con cui abbiamo condiviso dei sentimenti importanti>>
<<Ascolta, come vedi il futuro? Con che spirito lo guardi? Con entusiasmo? Con ottimismo? Con preoccupazione?>>
<<Allora sicuramente c'è una fondo realistico del mio modo di pensare, che è abbastanza preoccupato, molto preoccupato, però sono tendenzialmente una persona molto positiva, cioè io ho speranza nel genere umano>>
<<Menomale>>

Iniziai a cantare, mi emozionai molto, perché erano poche le volte in cui cantavo così, a capella, solo voce. Ed è per questo che tendevo a chiudere gli occhi, stando nel mio mondo.
Ad Alfonso piacque molto e io ne fui molto contenta, significava che qualcuno era riuscito ad entrare nel mio mondo.

Dopo la lezione con Signorini ci chiamarono in studio. C'erano soltanto i professori di ballo. Il primo a parlare di Timor.
<<Voi ragazzi sapete che presto arriveremo al Serale e ci sono importanti decisioni che dobbiamo prendere. Io voglio darvi il mio punto di vista, per farvi capire meglio quello che vedo e penso. Specialmente per come la vedo io, arrivati a questo punto tra i ballerini della scuola ci sono due livelli: c'è un gruppo di allievi che è a un livello più alto e ce ne sono altri a un livello più basso.
Io credo che ci siamo tra di voi diversi ballerini al livello più basso e di conseguenza dobbiamo prendere delle decisioni per migliorare, perché noi vogliamo scegliere tra i migliori studenti per andare al Serale e noi preferiamo avere diverse scelte e più opzioni, tra tanti ballerini bravi al posto che avere due livelli differenti di danza e ci piacerebbe avere lo stesso livello. Perciò dobbiamo prendere decisioni importanti.
Penso Giorgia che sia tu quella che si trova al livello più basso>>

Fu un colpo basso sentire quelle parole e soprattutto sentire la proposta di eliminazione di Giorgia da parte della Celentano. La cosa più brutta però fu vedere la Peparini che accettò questa decisione. Con l'eliminazione di Giorgia avevo perso la mia compagna di stanza, la mia compagna di risate e di prese in giro.
Più sentivo le parole della Peparini e più le lacrime cercavano di uscire. Mi girai verso Martina, per vedere come stava e lei era nella mia stessa situazione, se non peggio. Guardai la squadra ed erano tutti in lacrime, erano tutti molto tristi, ma anche alcuni della squadra di Nyv avevano le lacrime agli occhi.
Giorgia si alzò per salutare i professori e poi noi.
<<No, raga ci sta>> e mi accarezzò e mi baciò la testa.
Io rimasi un po' ancorata alla sua mano per un po', era come se non volessi lasciarla andare, come se potessi trattenerla ancora un po'. Rimasi con la testa bassa, senza guardare nessuno, non riuscivo a pensare che da quel momento Giorgia non avrebbe più accompagnato le mie giornate.

Dopo l'uscita di Giorgia, la maestra Peparini ha chiesto di voler fare dei casting, mentre Timor ha chiesto di far entrare un ballerino che si è sfidato con Federico alla formazione della classe. Vedo Federico molto irritato, infondo ha già sfidato Vincenzo e ha vinto lui la sfida. Non presto molta attenzione all'esibizione, purtroppo sono ancora molto scossa dall'uscita di Giorgia.

La giornata procede con l'ingresso della prof Pettinelli che ha da darci delle notizie. Una di questa riguarda Nyv. Non ha preparato molte delle cover che le erano state assegnate. Un'altra notizia riguarda Jacopo. Per la Pettinelli, Jacopo non si impegna abbastanza, per questo non è più tra i migliori e non si esibirà fino a quando la Pettinelli non noterà un miglioramento.

~~~~~

Finita la giornata torno in hotel sperando che Giorgia sia ancora lì per salutarla. 
Entro in stanza e vedo la sua valigia aperta sul letto.
<<Giò..>>
<<Ehi Gà>> venne da me e mi abbracciò.
<<Mi mancherai Giò..>> dissi con la voce rotta.
<<Anche tu Gà.. Daii non piangeree. Mi devi promettere di vincere>>
<<Eh Giò.. la vedo dura>>
<<Non dire stronzate, sei la più forte qua dentro>>
<<Si, già Rudy ha detto di preferire Giulia, che tra l'altro è diventata capitano dell'altra squadra>>
<<Gà, guardami. Fottitene di Giulia, sai di essere forte, concentrati su quello>>
Ad un tratto sentimmo bussare.
<<È aperto>> risposi io.
<<Si può?>> era Martina.
<<Martii>> e le saltò addosso.
<<Giooò... ma non puoi rimanere qui e noi diciamo che sei andata via? Come farò senza di te?>>
<<Hai la Gozzi, che ti fa sicuramente più compagnia di me>> disse con un sorriso furbo.
<<Che vuoi dire?>> le chiesi io.
<<Andiamo ragà.. si nota lontano un chilometro che vi volete, daiii>>
<<Ma noo, siamo molto amiche>> le dissi io.
<<Amore mio, guardami negli occhi. Pensi che tutte le sere che io non sono stata qui, stavo dal mio ragazzo? No, a volte era in camera di Talisa perché voi due passavate la notte insieme. Giocavate a carte?>>
<<No Giò, qui non è mai successo nulla>> intervenne Martina.
<<Ah ma quindi c'è stato qualcosa tra voi dueee. L'ho sempre detto, vi adoro>>
Io ero diventata un peperone in tutto ciò..
<<Vabbè adesso devo andare... mi raccomando voi due. Siate sempre l'una al sostegno dell'altra, non lasciatevi mai da sola, siate l'una la spalla dell'altra. Siete fortissime e dovete dimostrarlo a tutti. Dovete rompere il culo a tutti qui dentro, perché siete le
più forti. Tu Gozzi, liberati di tutto quello che hai dentro, le persone che ti seguono sono pronte ad accettare le tue insicurezze, le tue debolezze e le trasformeranno insieme a te in punti di forza.
Tu Beltrami, smettila di pensare a quello che dicono gli altri, concentrati su quello che pensi tu di te stessa. Sei forte, non aspettare che siano gli altri a riconoscere il tuo talento. Mi mancherete sceme>> e noi con le lacrime agli occhi ci abbracciamo tutte insieme.
Giorgia è stata una parte fondamentale di questo percorso. Mi ha sempre sostenuta, in tutto e per tutto.

Quando Giorgia uscì dalla stanza io mi sedetti sul letto, triste. Sentì il letto pesante e poi Martina mi abbracciò, stringendomi forte.
<<Puoi piangere Gà.. non sei debole se lo fai>> e lì scoppiai.
Ero sempre stata molto controllata anche nelle reazioni, ma in quel momento volevo soltanto piangere nelle braccia della persona che mi stava accanto. E così feci. Piansi tanto, non solo per l'uscita di Giorgia, ma erano lacrime che avevo dentro di me da tanto tempo.
Quando alzai lo sguardo vidi Martina con qualche lacrima che era sfuggita dai suoi occhi.
<<Perché piangi anche tu?>>
<<Perché quando piangi tu, mi viene da farlo anche a me, perché so che non stai piangendo solo per l'uscita di Giorgia, ma per altro, per tutto quello che hai trattenuto fino ad adesso e tra quelle cause ci sono anch'io, e non puoi immaginare quanto mi dispiaccia provocarti dolore.
Sai quante volte ho pensato di allontanarmi per non ferirti? Tantissime. Ma mi attrai come una calamita, non riesco a stare senza di te>>
<<Non devi stare senza di me.. io sono qui. Non pensare un minuto di allontanarti da me, perché altrimenti ti vengo a prendere, ma a sberle>> le dissi facendola sorridere e dopo avvicinò le sue labbra e io azzerai la distanza.

Capitolo trentasette. Scusate se in questo periodo sono assente, ma è un periodo turbolento. Nei prossimi giorni non credo di aggiornare perché vado in vacanza un paio di giorni. Vi prometto che quando tornerò sarò più presente. Continuate a farmi sapere cosa ne pensate.

Dalle risate che mi nascondevi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora