Cap. X

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POV's Gaia

Il sabato era il giorno libero per i ballerini mentre per noi cantanti il giorno libero era la domenica. Il sabato era una giornata leggera. Di solito ci facevano ascoltare le assegnazioni e magari andavamo in sala per analizzare le canzoni e i testi.
Questa settimana il pezzo da preparare è "Toxic", un pezzo che adoro e che vorrei stravolgere per renderlo mio. Subito corsi in sala per preparare il pezzo e per fare un bel arrangiamento. Ero soddisfatta e sembrava quasi un pezzo mio, un inedito.
Tornai in hotel stanchissima, l'unica cosa che volevo fare era riposare e la mattina seguente lavorare per i nuovi brani.
Salì in camera e mi coricai sul letto per parlare un po' con la mia famiglia, prima di farmi una doccia. Mentre stavo facendo la videochiamata con loro bussarono alla porta. Andai ad aprirla e fuori c'era Martina.
<<Ciao>>
<<Ciao Marti. Vieni entra, stavo parlando con la mia famiglia>>
<<Ah allora passo più tardi>>
<<No no, entra. Te li presento anche se dietro uno schermo>>
<<Famiglia, lei è Martina. Martina, loro sono mia mamma Luçiana, mio papà Dario, mia sorella Giorgia e mia sorella più piccola Frida>>
<<Ciao, ciao a tutti>>
<<Ciao Martinaa, come stai?>>
<<Bene, grazie. Voi?>>
<<Tutto bene, un weekend di questi veniamo a Roma e ci conosciamo di persona>>
<<Certo, sarebbe bellissimo>>
<<Gà noi andiamo a cenare. Mi raccomando. Come diciamo noi?>>
<<Cerca di fare belle cose>>
<<Si.. Ciao, ci sentiamo, ciao Frì>>
<<Ciao Gà>>
Ero sempre un po' triste quando finivo di parlare con loro, mi mancano tanto, ma se voglio fare questo nella vita, mi tocca anche stare lontana da loro, come quando mi sono trasferita a 18 anni a Milano per inseguire la musica.

<<Hai una bella famiglia Gà>>
<<Grazie Marti. Eri venuta per chiedermi qualcosa?>>
<<No, niente di che. Ero passata per sapere come è andata oggi>>
<<Ah si sì, tutto bene. Io faccio una doccia, se vuoi puoi rimanere qui e dopo continuiamo a parlare>>
<<Si, ti aspetto qui>>

Mi alzai e mi feci una doccia. Mentre mi stavo vestendo sentì Martina nell'altra stanza che gridava con qualcuno
<<Mi sono rotta, basta. No, non ha senso. Vaffanculo Daniela>>
Era la sua ragazza, ero indecisa se uscire oppure aspettare un po'. Alla fine decisi di uscire e assicurarmi che stesse bene.
<<Ehi, ti ho sentita urlare dal bagno. Tutto ok?>>
<<No, mi ha rotto le palle. Quando la chiamo parla sempre e solamente di quello che deve fare, di dove deve andare, ha iniziato ad andare in discoteca senza neanche avvisarmi. Io non la capisco. E poi ha anche il coraggio di dirmi che passo troppo tempo con te>>
<<E questo quello che dice?>>
<<Si, ma non mi interessa. Io sono libera di passare il tempo con chi voglio>>
<<Marti se ti creo problemi..>>
<<Non devi neanche pensarlo. Tu non mi crei problemi, anzi mi stai aiutando a risolverli e ti ringrazierò sempre>>
<<Non devi ringraziarmi>>

Dopo questo scambio di battute continuammo a parlare del più e del meno, fino a quando ci addormentammo mentre parlavamo.

Capitolo dieci. Spero che la storia ci piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Mi scuso per non aver pubblicato due capitoli ieri, ma ho avuto una giornata movimentata.

Dalle risate che mi nascondevi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora