Il suono del vento

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<<Sta dormendo?>>  la voce di Jonathan giunse da dietro la porta invogliandomi a portarvi lo sguardo. Era mezzanotte inoltrata e gli unici adulti in casa erano appena saliti dopo aver passato la sera a guardare un vecchio film.

<<Credo di sì>> c'era anche Clary <<abbiamo fatto bene?>> era incerta, come se tutti i suoi piccoli problemi fossero racchiusi in quella frase...

<<Deve ricominciare l'allenamento. Lo sai meglio di me e ci avevano chiaramente detto che avrebbe dovuto continuarlo>> lei lo interruppe

<<Ma è passato troppo poco tempo e potrebbe non riuscire a trattenersi>>

<<Se è riuscita a mantenere il controllo fino ad adesso, ci riuscirà anche durante l'allenamento>>.

Smisi di ascoltare, quasi non volevo neanche sentire, ma per me era inevitabile. 

Ogni pensiero, emozione, parola...tutto, sentivo tutto di questo mondo. Tutto delle vite degli altri, purtroppo, però, non sentivo quasi più la mia di vita. Si dissolveva nell'aria come una nuvola di fumo. 

Mi sento piccola, nonostante io sappia di non essere poi così insignificante. Avrei dovuto fare cose per cui mi ero preparata, mi AVEVANO preparata.

Sentii un brivido e ricominciai ad ascoltare <<Samantha e Max non devono accorgersene ma il ragazzo potrebbe arrivarci da solo. Dopotutto passeranno tanto tempo insieme con la scuola e il resto>> affermò Jonathan preoccupato

<<Sta tranquillo. Se dovesse scoprirlo non sarebbe un grosso problema>> non lo sarebbe?! Sono anni che mi ripetono di non dirlo a nessuno e ora?

Non mi dava fastidio ricominciare l'allenamento. Avrei impegnato di più la mente e cercato di non pensare a tutto quel casino che mi era rimasto.

Il mattino non voleva arrivare. Mi rigiravo nel letto senza un motivo preciso. Un persona, un giorno disse:"se non riesci a dormire vuol dire che qualcuno ti sta pensando" dubito fortemente che qualcuno mi stesse pensando.


Le primi luci dell'alba entravano dalle finestre della villa. Alla fine ero entrata in uno stato di dormiveglia, senza sogni o incubi. Un sonno finto.

Mi alzai sfregando gli occhi per cancellare ogni segno della notte passata e mi preparai, saranno state le 4 circa e non c'era nessun'altro sveglio. Avevo messo i pantaloncini jeans bianchi e un felpone arancione.

Scesi cautamente le scale per non fare troppo rumore e andai in giardino, sembrava immenso. In fondo, poco più lontano dalla villa, c'era una grande quercia, alla quale era stata attaccata un'altalena di fiori.

Mi sedetti con la schiena contro la quercia imponente. Chiusi gli occhi percependo i suoni intorno a me. 

Degli uccelli canticchiavano, i fili d'erba e le fronde degli alberi seguivano il dolce cullare del vento. Focalizzai la mia mente su un solo suono: il vento.

Il tempo sembrò rallentare, per un attimo solo volevo credere che stesse rallentando davvero. Una forte folata sollevò le foglie dal prato verde. Erano tutte in aria, scendevano lentamente quasi avessero paura di cadere sul suolo, nonostante ci fosse il vento ad addolcire la loro caduta.

Se cadrò di nuovo non ci sarà nessuno a prendermi. Pensai...

Alzai il braccio e aprii gli occhi in una frazione di secondo infinitesimale e aprendo la mano le foglie fermarono la loro discesa.

Mi alzai avvicinandomi lentamente alle foglie sospese. Le scrutai attentamente "potevo fare di meglio" mi venne da pensare allontanandomi e sospirando.

Sentii Henry scendere le scale, allora abbandonai le foglie al vento leggero, per rientrare.

<<Cosa fai sveglia a quest'ora?>> chiese stupito nel vedermi

<<Non riuscivo a dormire>> dissi sbrigativa

<<Ah ok. Ieri mi sono dimentico di dirti che Giulia, Erika e Jace volevano invitarti ad andare in campeggio con loro questo weekend>> in campeggio? da soli?

<<Ma la scuola è iniziata da poco e poi perché non l'hanno chiesto direttamente a me?>>

<<Non lo so>> si fermò a sbadigliare <<vuoi andare o no?>> chiese infine 

<<Tu vieni?>> sapevo già la risposta ma volevo vedere se mi avrebbe detto la verità o...

<<No, non vengo>> una bugia, appunto.

<<Menti malissimo. Comunque vengo; Giulia mi sta simpatica>> mi sedetti di fronte a lui e gli rubai il bicchiere con dentro il succo appena versato prima che lui potesse afferrarlo <<tu invece perché sei sveglio a quest'ora?>> 

<<Il vento mi ha svegliato. Ho dimenticato la finestra aperta ieri>> confessò prendendosi un altro bicchiere <<piuttosto, come fai a dire che io stessi mentendo?>> alzò un sopracciglio aspettando la mia risposta

<<Da molte cose: mi hai guardato negli occhi solo per mezzo secondo, hai risposto velocemente perché evidentemente volevi sembrare convincente e poi, da quanto mi hanno detto le nostre compagne, tu e Jace siete migliori amici da anni>>  

<<Ok, ho capito, solo... pensavo che se te lo avessi detto non saresti venuta>>

<<Il mondo non gira intorno a te>> mi alzai lasciando il bicchiere vuoto dentro il lavandino. Stavo salendo le scale quando

<<Elisa!>> mi girai mettendo male il piede, chiusi gli occhi e già pensavo al dolore che avrei avuto alla testa quando mi ricordai degli allenamenti. 

In quel momento non sentivo niente se non la voce di Henry riecheggiante nella mia testa, come un rimbombo. Anzi, un eco leggero che, però, andava via via aumentando.

"Elisa!" lo sentivo astratto "Elisa!" era lontano, impalpabile "Elisa" un qualcosa di intoccabile. Non riuscivo ad aggrapparmi a quel suono come avevo sempre fatto con tutti gli altri.

Era forte, era vicino e lontano allo stesso tempo. Impalpabile ma davanti a me. 

Non mi ci potevo aggrappare, non potevo in nessun modo. 

Lasciai andare quel suono e sentii il vento, un'altra volta. Mi strinsi ad esso e lui mi avvolse, come se io fossi stata una di quelle foglie in giardino. 

 Permisi che mi trascinasse nella sua dolce danza e aprii gli occhi in un battito di ciglia più veloce di quello che doveva essere.

<<Elisa!>>




Scusate se ieri non ho pubblicato ma non avevo molta ispirazione e qualunque cosa scrivessi non mi piaceva. Alla fine eccolo qui!

Spero vi piaccia e non fatevi problemi a votare o commentare la storia. 

Bye <3

Una &quot;storia a metà&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora