Camminai fino a casa per schiarirmi le idee, era sempre troppo presto per dire addio; ma il nostro era un arrivederci.
Ero serena, ora che ero riuscita a salutarlo un'ultima volta.
Arrivata davanti alla porta di casa, chiusi gli occhi trovandomi un'attimo dopo nella mia stanza.
La scena che mi si parò davanti mi fece sorridere. Charlotte dormiva, con un sorrisetto stampato in faccia, in braccio ad Ares sul letto.
Lasciai le scarpe e la felpa nera per poi sdraiarmi vicino alla piccola Charlotte, la quale, si girò leggermente nella mia direzione senza lasciare il biondo, e mi prese la mano stringendola a sè.
Le palpebre si fecero sempre più pesanti fino a quando non caddi tra le braccia di morfeo, con la sola differenza, che quello...fu un sonno tranquillo.
Aprii lentamente gli occhi incrociando quelli azzurri del biondino nel mio letto. Ci guardammo per un po' negli occhi e stava per dire qualcosa quando la voce di una bambina lo interruppe.
<<Mamma>> biascicò sfregandosi un'occhio <<ho fame>> farfugliò mettendosi a sedere.
Mi sedetti sorridendole <<se vai giù in cucina troverai sicuramente Elisa che prepara i waffle>> le dissi e a quelle parole sembrò abbandonare ogni traccia di stanchezza, sgranò gli occhi e saltò giù dal letto <<vado a mangiare>> esclamò tutta contenta uscendo dalla stanza.
Lo ricordavo bene quanto amasse i dolci e per le iniziare la giornata con dei waffle o dei pancake era il modo migliore.
Voltai lo sguardo verso Ares, il quale, mi fissava <<che c'è>> chiesi.
<<Non è che hai la febbre?>>
<<Se io avessi la febbre sarei sdraiata nel letto ansimante e con la fronte sudata>>
<<Non pensavo sapessi essere gentile con qualcuno>>
<<E' la mia famiglia>> dissi ovvia facendo spallucce. A quelle parole lo vidi ancora più confuso <<non siamo imparentati, ma non sono i legami di sangue a renderci una famiglia>> spiegai alzandomi.
Ci preparammo e poi andammo al piano di sotto. Sulla fine delle scale, la signora Mill ci attendeva sbattendo il piede nervosamente.
La seguimmo fin al salotto dove tutti gli altri erano raggruppati aspettando spiegazioni, mi girai un attimo verso Ares "parlo io" lo intimai.
<<Aspettiamo>> disse Dean seduto sul divano.
<<Quando sono andata in Spagna ho incontrato mio fratello>> si fece un silenzio tombale.
Tutti loro per un motivo o per l'altro lo detestavano e i signori Mill lo avevano denominato "peggior fratello maggiore del secolo" forse un po' esagerato visto che l'odio tra noi due era completamente reciproco.
Lui non faceva da fratello a me, io non facevo da sorella a lui. Era sempre stato così.
<<Quindi ho deciso di andare alla casa vecchia>> sembrarono tranquillizzarsi alle mie parole <<e mentre andavo alla cascato, ho trovato il qui presente Ares>> lo indicai <<che si era perso. Ma quando l'ho trovato era gravemente ferito>> potevo fare di meglio ma il ragionamento stava in piedi <<e non potevo lasciarlo morente quindi l'ho aiutato>>
<<Dopo avresti potuto>> iniziò Marco ma lo interruppi
<<Stavo per farlo quando sono arrivati gli agenti di papà e io con lui non ci parlo>> loro conoscevano fin troppo bene la mia delicata situazione famigliare quindi non fecero altre domande e, con grande approvazione di Charlotte ed Elisa, andammo a mangiare.
STAI LEGGENDO
Una "storia a metà"
FantasyATTENZIONE! Ho scritto questa storia tempo fa e ci sono diversi errori e alcune incoerenza (modo gentile per dire che fondamentalmente fa schifo) , quindi ho deciso di non continuarla. Lascerò questa storia qui intatta perché mi ci sono affezionata...