<<In che senso è suo?>> chiesi perplesso <<nel senso che l'hanno girato su di lei>> spiegò la signora Mill.
Cominciavo seriamente a chiedermi chi fosse davvero Joanne V. Elizabeth White. Oltre una ragazza presuntuosa con un nome lungo tre metri, ovviamente.
Ricciolini mi trascinò sul divano e poco dopo si sedettero anche gli altri <<Charlotte, metti il film>> disse il signor Mill.
La bambina chiuse gli occhi e la tv si accese mostrando uno schermo bianco; da bianco divenne nero e una scritta si fece sempre più vivida sullo schermo:
Elizabeth White.
Sullo schermo apparve una bambina dai capelli lunghi ricci, gli occhi grigi e qualche lentiggine sulle guance. Stava sorridendo -cosa devo dire?- chiese la bambina ridendo -quello che vuoi- rispose la voce di un ragazzo, probabilmente chi stava filmando.
La bambina ci pensò un po' -ho fame- disse solo facendo ridere il regista-mangerai quando saremo tornati dall'ospedale- il sorriso si dissolse e il viso della bambina si fece concentrato -devo andare dal dottore?-
Ero perplesso, perché sarebbe dovuta andare dal medico se dal video sembrava stesse benissimo?
Lo schermo ridivenne nero per qualche secondo e dopo arrivò l'immagine di Elsa seduta sul letto mentre un ragazzo sedeva al suo capezzale -dov'è la signora White?- chiese corrugando la fronte guardando una donna, probabilmente un'infermiera.
-Sta arrivando- rispose la donna -e il signor White?- chiese allora -è in Germania, non può muoversi- rispose amareggiato l'altro -il medico allora?! mi puoi dire dove sono tutti adesso!? almeno suo fratello, per carità- esclamò esasperato.
La bambina se ne stava lì, sdraiata, ansimando. Probabilmente per la febbre "tre secondi prima stava benissimo".
-Sta operando in un'altra struttura- rispose mortificata -e il signorino White si è rifiutato di venire- il ragazzo si alzò di colpo e lo schermo ridivenne nero.
Ero confuso, decisamente confuso.
La bambina era seduta sullo stesso letto e un medico le stava parlando mentre il ragazzo le stava vicino tenendole la mano. Il medico uscì.
-Ora stai meglio?- le chiese, lei annuì stancamente -però fa ancora male qui- mostrò il lato sinistro del collo; sembrava fosse appena stata operata perché era evidente la medicazione.
-Lo faccio per il tuo bene, lo capisci vero?- chiese incerto, lei sorrise -si- rispose sicura.
Continuava a sembrarmi strano quando sorrideva, forse perché non sorrideva mai. Forse perché era più carina quando sorrideva.
Sembrava meno una vecchia zitella indifferente al mondo.
-Ora ascoltami, questo serve solo per diminuire l'effetto dei tuoi poteri ma quando sarai più grande e saprai come usarli potrai fare quello che vuoi, ok?-
Lo schermo ritornò nero.
I suoi poteri allora erano diminuiti? ma di quanto?
Sullo schermo arrivò l'immagine di lei di forse 9 anni, con Elisa e Dean. Erano in un campo di margherite e stavano correndo.
-Anne! fermati!- urlò Dean e lei si fermò di colpo -Marco e Carla?- chiese lei con il fiatone guardando bene in giro -sono già arrivati- intervenne Elisa avvicinandosi a loro -sbrighiamoci allora, non voglio vi facciate male- esclamò.
Mi veniva quasi da ridere; lei, più piccola di tutti e due che faceva l'adulta.
-Devi tornare indietro- disse il regista -e io verrò con te- lei annuì senza esitare.
-Fate attenzione- dissero all'unisono gli altri due prima di correre via.
Ogni secondo ero sempre più confuso "dove devono andare?" mi chiesi.
-Devi filmare anche questo?- chiese lei -devi ricordarlo- corse via e lui la seguì poco dopo. Corsero fino ad arrivare davanti ad uno scenario orribile; erano dei corpi, morti, a terra.
C'era una persona dall'altra parte di quella strada ma non si poteva distinguere bene.
-Elizabeth!- urlò quella figura indistinta, era una donna, di questo ero sicuro, ma chi?
Di nuovo uno schermo nero e poi si sentì un urlo e apparve nuovamente Elsa, però era più grande, avrà avuto circa 13 anni e aveva una faccia sconvolta, anche se non capivo perché.
Era seduta su un letto ma non era quello di camera sua e neanche quello della camera che mi aveva mostrato.
Aveva una somiglianza incredibile alle stanze che c'erano...
Non ci voleva un genio per capire dove fosse e sentii un brivido percorrermi la schiena.
-Devi filmare proprio adesso?- chiese guardando la telecamera -Anny, da quanto lo sto girando?- chiese retoricamente -da quando ci siamo incontrati- sospirò -riusciresti a togliermi la gemma?- chiese toccando la cicatrice -certo, se vuoi morire dissanguata. Non ho le cose adatte per fermare una possibile emorragia e loro scoprirebbero l'unica cosa che può nuocerti davvero- concluse.
-Fammi arrabbiare- esclamò alzandosi -Anny- dal tono di voce sembrava stesse per rimproverarla -se vuoi sgridarmi fallo quando saremo fuori- disse schietta -non voglio che tu ti faccia male- disse solo. Lei sorrise.
Mai l'avevo vista sorridere così tante volte -non mi farò male e ti prometto che non farò male agli altri- lui non disse niente quindi lei continuò -ti assicuro che sei l'unica persona al mondo che non voglio deludere-
Si susseguirono velocemente delle immagini di Elsa e riconobbi anche quel ragazzo; quello biondo che era insieme a mio padre prima.
Alla fine vidi Elsa che dava pugni al muro mentre le nocche sanguinavano
-Smettila di dire che va bene!- urlò fermandosi -smettila di registrare!- continuò
-Elizabeth- vidi una lacrima -perdonami- e un'altra.
Elsa che piange? Non l'avevo mai vista piangere l'avevo vista sorridere in modo forzato, l'avevo vista ridere per davvero.
Ma...vederla piangere. Mi sembrava di vedere qualcosa che era diverso da tutto ciò che avevo visto di lei.
Oltre all'animo freddo, i rari sorrisi, il tono altezzoso, la sua parte apprensiva. Era diverso da tutto.
Si girò verso di lui guardandolo negli occhi probabilmente -ti perdono solo perché
Avrete sicuramente notato che ho cominciato a narrare dal punto di vista del caro Antares e farò lo stesso anche con altri personaggi ma non vi dico quali.
Credo che alcuni di voi siano ancora arrabbiati per Henry, mi dispiace ma l'ho fatto apposta (a volte il mio spirito da serpeverde esce a caso), forse mi farò perdonare, o forse no (lo so che mi amate lo stesso).
Nel prossimo capitolo conoscerete quello che può essere paragonato a Robespierre e vi farò conoscere la storia di Ares che fino ad ora è ancora celata dal mistero; come il resto della storia tra l'altro.
La smetto di rompervi con le mie chiacchere che altrimenti vi spoilero tutto e ci vediamo al prossimo capitolo!
Baci, abbracci e bye...
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Una "storia a metà"
FantasiATTENZIONE! Ho scritto questa storia tempo fa e ci sono diversi errori e alcune incoerenza (modo gentile per dire che fondamentalmente fa schifo) , quindi ho deciso di non continuarla. Lascerò questa storia qui intatta perché mi ci sono affezionata...