<<Non possiamo chiamarlo. Era andato in Spagna>> ribattei.
Era mezz'ora che io Jonathan e Clary parlavamo della questione e chiamare mio padre non avrebbe certo risolto i nostri, o meglio, mie problemi.
<<Tua madre è impegnata con le questioni burocratiche. Non sappiamo se riuscirà a liberarsi>> spiegò Clary esasperata dalle mie proteste.
Mi mancavano i miei genitori, si, ma il fatto che non si fossero interessati a me. Ne quando quello psicopatico è arrivato, ne dopo e soprattutto quando l'unica persona che mi aveva sempre sostenuto era morta.
Niente, di niente. Una lettera, un messaggio. Il nulla.
<<Tuo padre dovrebbe essere in Spagna, hai ragione. Tuttavia non mi sembra un viaggio troppo lungo>> continuò Jonathan
<<E cosa dovremmo dirgli sentiamo>> feci una pausa <<lo psicopatico che mi ha rapita ha scoperto che sono scappata in Italia e tu, non essendo abbastanza competente, hai interrotto i miei allenamenti (?)>> dissi guardandolo con astio
<<Non provare a darmi la colpa signorina! Posso benissimo metterti in punizione>> mi sgridò Jonathan.
Era questo che intendevo dicendo "non andiamo d'accordo". Può sembrare che per un po' vada tutto bene ma al minimo ostacolo cominciamo a litigare come bambini per le caramelle.
<<Andremo da tuo padre. E' più sicuro>> ci interruppe Clary
In quel momento Max e Samantha entrarono in cucina nel modo più disinvolto possibile e si sedettero al tavolo
<<Io non ci vado>> dissi alzandomi e uscendo dalla cucina per tornare in camera mia.
Mi stesi sul letto guardando il soffitto. Chiusi gli occhi e ispirai profondamente.
Ancora si sentiva l'odore di erba bagnata provenire dalla finestra aperta mentre la flebile luce del sole autunnale si faceva spazio tra le nuvole che lo coprivano avide.
<<In che parte d'Italia potrebbe essere?>> era un uomo a parlare ma non erano più intorno a un tavolo, bensì in una sala conferenze.
<<Propongo di mandare delle squadre al nord e verso il centro>> esclamò un'altro con fare sicuro.
Io continuavo a chiedermi come facessi ad avere una visuale così vivida di tutto ciò. Non lo facevo intenzionalmente quindi erano sicuramente gli occhi di qualcun'altro.
Qualcuno che non conoscevo e del quale non potevo minimamente fidarmi.
Lo sconosciuto, che decisi di chiamare "Spy" uscì dalla stanza borbottando qualcosa di incomprensibile.
Spalancò una porta dietro la quale c'era solo na distesa di terra incolta e in lontananza delle macchine nere spiccavano nel paesaggio
"So che vedi tutto" Spy mi parlò mentalmente, nel senso. Pensò quello che voleva dire e io, inevitabilmente, ascoltai.
"Chi sei?" gli chiesi allora
"Una persona" rispose ovvio
"Ma và! Pensavo fossi un facocero" ironizzai mettendomi a gambe incrociate e sbuffando
"Non ti è tenuto sapere chi io sia" disse Spy. Dal tono di voce era un ragazzo, probabilmente non ancora maggiorenne. Forse dell'età di Jess.
Alto più di me, sicuramente. Tuttavia, non potevo vederlo in faccia almeno che non si mettesse davanti a uno specchio ma dubitavo fortemente fosse talmente stupido.
"Cosa vuoi da me?" speravo vivamente non dicesse ciò che aveva in mente di dire
"Niente" non lo disse
"Non sono stupida" risposi picchiettando le dita sul materasso
"Non te lo dirò, per adesso"
Interruppe il contatto e o riaprii gli occhi trovandomi davanti un Henry sconcertato seduto sulla sedia della scrivania.
<<Non si bussa?!>> lo rimbeccai cercando di cacciarlo via dalla mia camera a cuscinate.
<<Sei scorbutica>> affermò afferrando il cuscino per farmi smettere
<<Tu entri nella mia stanza senza avvisare! Per quanto ne sai potevo essere appena uscita dalla doccia>> lo sgridai ributtandomi sul letto.
Ero passata da paca e tranquilla a furiosa e con istinti suicida. Non ero lunatica, solo stressata da ciò che mi circondava.
<<Voglio solo capire cosa sai fare>> spiegò calmo fissandomi
<<So che ora stai pensando di farmi fare tutti i tuoi compiti>> dissi mettendomi a sedere
<<Questo era ovvio. Dimmi cosa sto pensando ora>>
<<Stai pensando a Camille. E' una ragazza francese ma l'hai conosciuta in Svizzera e sei>> feci una pausa per assumere uno stile drammatico paragonabile a Romeo e Giulietta <<perdutamente innamorato di lei>> lui mi fissava come si fissa il professore mentre da i compiti
<<Un'altra cosa. Più concreta che sai fare>> guardai fuori dalla finestra. Il sole si era liberato dalle nuvole che ancora lo inseguivano sperando di poterlo nascondere ma esso spiccava lucnte e smagliante ignorandole.
Chiusi gli occhi per concentrarmi <<gelo>> dissi tutt'un fiato aprendo gli occhi rapidamente.
Sul mio ospite indesiderato cadde della neve. Si alzò e, dopo avermi lanciato un'occhiata, uscì finalmente dalla mia stanza.
Cosa stava succedendo alla mia vita? mi trovavo lontana da casa; i miei non si facevano sentire da mesi; La CIA e l'EFB erano tornati a farmi da guardie del corpo; I miei poteri erano deboli quanto un criceto; l'unica persona che mi aveva sopportata tutta la vita non c'era più; lo psicopatico che mi aveva rapita mi stava ancora cercando e come ciliegina sulla torta: un ragazzo sconosciuto, ansi, Spy, mi parlava da chissà dove senza un mitivo apparente.
Ad un tratto scattai in piedi "una persona non può parlarmi telepaticamente!" cominciai a fare avanti e indietro per la stanza "io posso leggere i suoi pensieri ma... mi ha anche fatto vedere attraverso i suoi occhi!" continuai a riflettere nervosamente "ciò significa che..." mi lascia cadere sul letto
"anche lui ha i poteri"
Scusate il ritardo, che anche ritardo è dire poco, ma ho avuto dei contrattempi e non ho potuto pubblicare prima. Sorry...
Spero possiate perdonarmi e che il capitolo vi sia piaciuto.
Siete sorpresi dall'arrivo di questo nuovo personaggio?
Avete idee su chi siano i genitori della nostra protagonista?
E ... siete abbastanza curiosi da addentrarvi nel mistero come Sherlock Holmes sulle tracce di un'intrigante enigma?
Spero di sì, e se no fosse così...poco importa.
Nei prossimi capitoli la matassa di domande si scioglierà...o forse no...tocca a voi scoprirlo.
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Una "storia a metà"
FantasyATTENZIONE! Ho scritto questa storia tempo fa e ci sono diversi errori e alcune incoerenza (modo gentile per dire che fondamentalmente fa schifo) , quindi ho deciso di non continuarla. Lascerò questa storia qui intatta perché mi ci sono affezionata...