In meno di mezzo minuti raggruppammo tutti in salotto <<non abbiamo tempo di prendere tutto>> esclamò la signora Mill nel panico <<e in soffitta ci sono degli oggetti troppo grandi, non si possono trasportare>> continuò il signor Mill con fare razionale.
<<Possiamo trasportare la casa>> tutti mi guardarono come se avessi sparato la cavolata dell'anno <<hai tenuto la collana per circa mezz'ora e oltre a questo, non puoi farlo>> disse Dean contrariato <<ma c'è Ares>> gli ricordai <<si, ma ha mai trasportato qualcosa?>> chiese il signor Mill <<in realtà solo me, ma è l'unico modo>> dissi ferma nella mia decisione.
Tutti cominciarono a parlare contemporaneamente ma fu il signor Mill a farli tacere <<fatelo>> disse solo. Ares fece cenno di assenso.
Spostammo tutti i mobili sui lati della stanza; io ed Ares ci mettemmo al centro e gli altri intorno a noi <<fate attenzione a Charlotte>> li avvertii.
Mi girai verso Ares <<potrebbe fare male>> dissi cauta <<non fare la melodrammatica>> ci sedemmo a gambe incrociate e con i palmi delle mani rivolte verso il pavimento.
Vidi i suoi occhi tingersi di verde mentre le miei iridi si fondevano con l'azzurro; respirai profondamente e lo sentii fare lo stesso.
Gli elicotteri si facevano sempre più vicini.
"Pronta?" domandò guardandomi dritto negli occhi "si" risposi decisa.
<<Sappiamo che siete lì!>>
Mi concentrai sul suono del vento "dove andiamo?" domandò Ares mentre cercava di concentrarsi anche lui "Scozia" imprimetti l'immagine del luogo nella mia testa in modo da mostrargliela.
Fuori iniziò a piovere incessantemente mentre degli uomini accerchiavano la casa <<conterò fino a 5>> annunciò uno di loro.
<<1...>>
Guardai Ares negli occhi.
<<2...>>
Ares mi fece segno di iniziare.
<<3...>>
Il suono del vento mi si avvolse intorno mentre le mani cominciavano a sanguinare.
<<4...>>
Vidi le mani di Ares graffiarsi.
<<5! andiamo>>
Un battito di ciglia, solo un unico battito di ciglia e il rumore degli elicotteri e degli uomini pronti a fare irruzione scomparvero del tutto, lasciando spazio alla tranquillità e al verde della Scozia.
***
Avevo appena finito di fasciare le mie mani e vedendo Ares in difficoltà, lo aiutai.
<<Di solito non fa così male>> disse mentre gli fasciavo una mano seduti uno di fronte all'altro <<nella collana che metto per fare gli allenamenti, c'è una pietra piccola che diminuisce i poteri, almeno per me è così. In casa c'è quella intera, forse è per questo che fa più male oltre al fatto che la casa è parecchio grande>> quando finii con quella mano, passai all'altra.
Presi il disinfettante e tamponai le ferite <<hai la delicatezza di un elefante>> disse strizzando gli occhi per il bruciore <<ringrazia invece di lamentarti. So abbastanza di tuo padre per sapere che se ti avesse trovato lì ti avreb>>
<<Lo voglio pronto per capodanno!>> una voce, era...mio fratello <<ma potrebbe volerci più tempo>> un uomo alto, dai capelli neri, gli occhi scuri e con indosso un camice bianco, si avvicinò a lui <<stia tranquillo, riusciremo a finirlo e il mondo intero la ringrazierà dopo questo>>
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Una "storia a metà"
FantasyATTENZIONE! Ho scritto questa storia tempo fa e ci sono diversi errori e alcune incoerenza (modo gentile per dire che fondamentalmente fa schifo) , quindi ho deciso di non continuarla. Lascerò questa storia qui intatta perché mi ci sono affezionata...