Quando mi trovai in un vicolo cieco, dopo aver accuratamente controllato che non ci fosse nessuno, chiusi gli occhi e in un attimo mi ritrovai in una stradina isolata di Sydney.
Erano le 13 e 30 quindi mi incamminai verso il Royal Botanic Garden cercando di tenere un profilo basso.
Alle 14 mi trovavo seduta a gambe incrociate su una delle panchine a guardare la distesa di fiori del giardino botanico aspettando Spy, forse sarebbe stato difficile trovarsi. No, pensandoci bene, sarebbe stato facile.
Mi chiesi se lo stavo per fare davvero...stavo davvero per insegnare a un totale sconosciuto con i miei stessi poteri come usarli?
In effetti non era propriamente uno sconosciuto ma non sapevo il suo nome o cognome. Tutto il resto lo sapevo. Tutto tranne i dettagli della sua nascita: cosa importante per poterlo allenare.
Ancora non capivo da dove venissero i suoi poteri, quella parte dei suoi ricordi era sbiadita.
Dopo averlo aspettato per 15 minuti lo vidi arrivare nella mia direzione con passo elegante. Sembrava quasi fosse stato educato più rigidamente di me ma sapevo che non era possibile.
<<Ciao>> disse quando fu davanti a me
<<Ciao>> risposi alzando la testa per guardarlo negli occhi
<<Dove andiamo?>> non risposi, mi alzai e gli feci segno di seguirmi.
Quando fummo in un vicolo e fui certa che non ci fosse nessuno mi girai verso di lui <<se hai paura chiudi gli occhi>>
<<Ti sembro una ragazzina piagnucolante?>>
<<Ho i miei dubbi>> lo afferrai da un'angolo della maglietta nera e lui mi guardò stranito prima che ci dissolvessimo.
Ci ritrovammo davanti ad una baita, dietro vi era una foresta.
Vidi il ragazzo inginocchiarsi per poi voltare lo sguardo verso di me <<ti sembro una ragazzina piagnucolante>> ripetei le sue parole andando verso la baita
Scostai leggermente un cespuglio ed estrassi una pietra dal muretto, dietro era stata messa una cassaforte, inserii la combinazione e ne estrassi la chiave.
Era esagerato come sistema di sicurezza, forse. Ma era necessario.
Rimisi tutto a posto e aprii la porta accorgendomi che Spy si era rialzato ed era dietro di me.
Quando entrammo, richiusi la porta e poggiai la chiave sul tavolo all'entrata <<quando iniziamo?>> chiese impaziente
<<Prima dobbiamo fare una cosa>> dissi seria andando verso la sala da pranzo. Era esattamente come lo avevo visto l'ultima volta.
Il tavolo lungo con intorno 10 sedie, i quadri paesaggistici che avevo disegnato con Dean, le tende bianche a contornare le grandi finestre e il ripiano sul quale erano poggiate delle foto incorniciate da quadri bianchi.
Gli intimai di sedersi e lui lo fece, io mi misi sulla sedia di fronte <<devi sapere che è quasi impossibile dimenticare>>
<<Questo lo sapevo da me>> rispose non curante.
<<No, scemo! lasciami parlare>> lo sgridai <<non possiamo dimenticare niente. Anche se volessimo è difficile. In teoria dovresti ricordarti anche la tua nascita>> sgranò gli occhi sorpreso <<e smettila di essere sorpreso. Queste sono solo le basi>> continuai alzando gli occhi al cielo <<ma tu la tua nascita non te la ricordi e gli altri avvenimenti sono confusi e sbiaditi. Come per ogni persona normale. Hai sempre avuto i poteri, di questo sono sicura ma li hai repressi involontariamente>>
<<Cosa significa?>>
<<Per spiegartelo in modo semplice, è come se li avessi chiusi a chiave e prima di cominciare devi togliere il lucchetto>> posai le mani sul tavolo con i palmi rivolti verso l'alto <<dammi le mani>> dissi guardandolo
<<Farà male anche questo?>> chiese posando le sue mani sulle mie
<<Non credere che io sappia tutto. Non lo so>> risposi prima di chiudere gli occhi e prendere un bel respiro.
Creai un contatto telepatico con lui trovandomi nella sua testa. Era tutto nero ma spiccava la sua figura di fianco a me.
"Dove siamo?" chiese lui
"Nella tua testa" risposi iniziando a camminare verso una porta bianca apparsa in lontananza "vieni" dissi girandomi nella sa direzione vedendolo ancora fermo.
Si avvicinò e arrivammo alla porta aprendola senza sforzi. Dietro ad essa c'erano più porte in fila a destra e a sinistra; ognuna andava su un ricordo diverso e noi dovevamo trovare quello della sua nascita.
"Questi sono"
"ricordi" finii io al suo posto
Camminammo chissà quanto arrivando all'ultima porta. O meglio, la prima porta che si era creata. Era chiusa, a differenza delle altre.
"Devi aprirla tu" gli dissi voltando lo sguardo prima su di lui e poi sulla porta.
Spy afferrò la maniglia e la fece girare lentamente, la spinse leggermente e si aprì con un cigolio.
Sprigionava una luce abbagliante che ci costrinse a socchiudere gli occhi ma dopo poco entrammo lasciando che la porta si chiudesse dietro di noi.
Eravamo in una distesa innevata, durante una tempesta, sembrava quasi... mi girai sconcertata verso di lui che fissava in lontananza una casa.
Iniziammo a camminare fino a che non fummo davanti alla porta della casa. Sentimmo un urlo, era di una donna, ma veniva dalla parte opposta rispetto a dove ci trovavamo.
Ne sentimmo un altro, ma era vicino: era dentro casa.
"Cosa sta succedendo?" chiese lui sconcertato
"Che giorno sei nato?"
Non avrei resistito molto.
"Il 25, 25 dicembre" rispose
"Quel 25 dicembre non sei nato solo tu, tra la neve"
Cominciavo a sentire caldo.
Ad un tratto, in direzione opposta alla casa, la tempesta cessò. Sembravano due luoghi diversi, due diverse stagioni separate da una linea invisibile.
Da una parte era in corso la tempesta; dall'altra, invece, stava spuntando il sole.
"Ma che"
Sentimmo il pianto di un bambino e la tempesta si fermò di colpo, lasciando posto al sole abbagliante.
Ritrassi le mani come se avessi preso la scotta interrompendo il contatto. Sentivo caldo, il fiato corto, come quando corri una maratona e la vista era offuscata.
<<Perché l'hai fatto! Sono sicuro che>> non finì la frase alzando gli occhi verso di me <<che hai?>> cercai di alzarmi ma la sedia cadde.
<<Sto bene>> dissi ansimando <<sono solo un po'>> barcollai <<stanca>> dissi in un sussurro prima di cadere a terra in un tonfo.
Non sentivo niente, mi ero sforzata troppo e lo sapevo bene ma l'impotenza mi dava fastidio.
Non vedevo più niente, ero...di nuovo sola nel buio....
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Una "storia a metà"
FantasíaATTENZIONE! Ho scritto questa storia tempo fa e ci sono diversi errori e alcune incoerenza (modo gentile per dire che fondamentalmente fa schifo) , quindi ho deciso di non continuarla. Lascerò questa storia qui intatta perché mi ci sono affezionata...