Opposti agli antipodi

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<<Credevo non saresti più venuta in Spagna>> disse chiudendosi lentamente la port alle sue spalle. Io poggiai i gomiti sui braccioli della sedia.

<<E io non credevo che tu ti saresti ancora fatto vivo. Eppure>> feci una pausa <<eccoti qui>> si avvicinò alla scrivania

<<Dubito che nostro padre si unirà a noi>> esclamò con finta delusione

<<E io dubito che tu dovresti trovarti qui>> per un secondo i miei occhi si tinsero di rosso ma li soppressi.

<<Cara Elizabeth>> si avvicinò con un sorriso maligno <<cara, dolce, piccola Elizabeth>> strinsi i pugni <<sai davvero poco di quello che succede qui>> era a meno di un metro dalla scrivania quando mi alzai 

<<Ho sempre creduto che tu fossi una persona giudiziosa>> feci un passo verso di lui <<a quanto pare>> mi avvicinai ancora <<avevo torto>> lui rise.

<<Sei troppo piccola per capire ma nella vita ci sono scelte da fare>> avrei voluto sparisse, avrei voluto che smettesse di credersi un dio sceso in terra con i suoi modi arroganti. Avrei voluto che mostrasse almeno un po' di pentimento ma non era affatto così <<per te è tutto rose e fiori>> continuò.

L'aria si fece improvvisamente fredda <<ma che ne sai tu della vita>> risposi con tono abbastanza provocatorio <<cosa fai per sapere più di me>> mi avvicinai <<non serve leggere libri. Andare nelle scuole migliori, tutto quello che ti insegnano non ti aiuterà>> conclusi

<<Abbassa la cresta>> disse 

<<Abbassa l'orgoglio>> dissi avvicinandomi ulteriormente.

Eravamo faccia a faccia. Io e mio fratello.

Opposti agli antipodi.

Io e lui avevamo le stesse caratteristiche facciali ereditate da chissà dove. Occhi grigi e capelli castani. 

Lui era più grande di 5 anni e non eravamo mai andati d'accordo. Ricordo bene quando nostra madre raccontava la prima volta che ci eravamo incontrati

"Eravate uno davanti all'altro. Vi siete indicati a vicenda e nello stesso identico momento avete detto è stupido" 

Può sembrare strano ma successe questo e tutti e due lo ricordavamo bene. Oramai non ci consideravamo neanche fratelli.

Non era con me quando ero caduta; io non ero con lui quando aveva bisogno di qualcuno.

Non ero con lui quando avrei dovuto; non era con me quando avrebbe dovuto.

Non siamo mai stati fratelli.

<<Vieni qui a dare ordini e neanche ti degni di presenziare ai tuoi doveri. Si può sapere perché ti trovi qui!?>> 

<<Non sono questioni che ti riguardano>> dissi scandendo bene le parole

<<E poi dove sei stata tutti questi anni! Hai 15 anni, neanche Zoe sapeva dove fossi>> alzò la voce. Gli angoli della stanza iniziarono a ghiacciarsi

<<Neanche questo ti riguarda>> ripetei non cambiando tono di voce

<<Il fatto che tu sia arrogante era risaputo ma non provare a parlarmi così>> 

<<E che mi fai?>> incrociai le braccia sotto al seno. 

Era sempre così tra noi: quando ci vedevamo che fossimo felici, tristi o con qualunque altra emozione. La rabbia reciproca oscurava tutto. Probabilmente, anzi, sarà così. Prima di morire ci diremo "ti odio" un'ultima volta.

E non ci saranno lacrime, solo immenso e puro odio l'uno verso l'altro. 

<<Sei un'insolente>> cercò di darmi uno schiaffo ma io fui più veloce e in un attimo si trovò steso a terra.

<<La prossima volta pensaci due volte>> dissi uscendo e chiudendomi la porta alle spalle.

Scesi la lunga rampa di scale e stavo per uscire quando Jerard mi fermò <<Elizabeth, hai rotto il termostato? la temperatura è scesa troppo>> mi girai a guardarlo

<<Io te lo avevo detto>> e uscii.

Strofinai gli occhi tirandomi su a sedere sopra il letto. Avevo dormito nella "ninfee" era così che avevo deciso di chiamarlo quella notte.

Ci avevo pensato tanto ma era azzeccato seguendo una certa logica.

Avevo fatto comparire una camera e non era come quella in Italia; forse non era completamente nel mio stile ma sempre meglio delle altre che i prosciugavano l'anima solo a guardarle.

"Perché non mi hai detto niente ieri?" se mi fossi trovata davanti Spy, l'avrei strozzato

"Perché avrei dovuto dirti qualcosa?"

"Tuo fratello; mi sembra di averlo visto da qualche parte" affermò lui

"E cosa avrei dovuto dirti? non vad mica a parlare dei fatti miei a sconosciuti" 

"Avresti dovuto dirmi che lui ti ha voltato le spalle, o che ha dato la tua posizione. O anche che c'è l'ho davanti in questo momento"

Una &quot;storia a metà&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora