La cascata della foresta

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Sbattei le palpebre lentamente cercando di alzarmi anche se con fatica togliendomi dalla fronte un'asciugamano umido. 

Mi accorsi di essere nella mia camera e mi guardai intorno cercando Spy ma non lo vidi. In compenso, vidi la porta aperta.

Cercai di alzarmi e barcollai un attimo e appoggiandomi poi alla parete <<che fai in piedi?!>> la voce rimproverante del biondino mi fece alzare gli occhi dal pavimento.

<<Cosa credi che stia facendo?!>> esclamai ovvia

<<Rimetti a letto scema!>> disse avvicinandosi a me

Alzai il braccio nella sua direzione spalancando la mano e lui non riuscì più a muoversi <<sto bene>> riportai il braccio lungo il fianco. Non avrei corso di nuovo il rischio di superare il mi limite <<devo solo usarli di meno per ora>> dissi continuando ad appoggiarmi alla parete.

<<Vallo a dire a qualcun'altro>> si avvicinò rapidamente per poi prendermi in braccio e rimettermi a letto mentre io mi dimenavo con le poche forze che avevo.

Quando mi calmai, mi posò una mano sulla fronte <<la febbre ti è scesa ma volevo chiederti una cosa>> feci segno di parlare <<noi ci possiamo ammalare solo per via dei poteri?>>

<<Ci sarebbero altre cose ma sono rare da trovare e abbiamo la guarigione rapida in ogni caso>> spiegai mettendomi a sedere.

<<Però i sintomi sono più gravi no?>>

<<Sei mai stato dal medico?>> scosse la testa in segno di diniego

<<Meglio. La temperatura corporea è diversa rispetto agli altri>> lo informai

<<Quindi avere la temperatura a 41 è...normale?>>

<<No, io ho la temperatura più bassa del normale. Averla a 41 non è per niente una buona cosa ma abbiamo più resistenza fisica. Sarebbe preoccupante se arrivasse a 45 >> 

Scostai la tenda azzurra per vedere fuori. Le stelle illuminavano la notte e la luna sembrava invisibile tanto era coperta da spesse nuvole simili a cotone <<che ore sono?>>

<<Le 21, hai dormito tanto>> ghigno lui

<<Puoi usare la terza stanza a sinistra. Domani mattina alle 4 ti voglio sveglio>> ordinai per poi vederlo uscire dalla mia stanza.

Ripensai a ciò che avevamo scoperto. 

Eravamo nati lo stesso giorno, con solo pochi chilometri a separarci e tutti e due avevamo fermato parte della tempesta.

Era qualcosa che non ricordavo, ma a pensarci bene non avevo guardato in quella direzione e per il momento non ero nelle condizioni migliori per riutilizzare in quel modo i miei poteri.

Decisi che avrei controllato 4 giorni dopo. Giusto il tempo di riprendere l'allenamento e lavorare sulla resistenza.

Mi addormentai poco dopo con lo sguardo verso le stelle e la mente a viaggiare verso i ricordi insieme al mio angelo.

Mi mancava, cercavo di non pensarci, ma era così e sarebbe sempre stato così perché se ti tolgono qualcosa di importante tu non puoi dimenticartene, non si può...


Sbattei più volte le palpebre per poi constate che erano le 3 e 30, scesi dal letto e andai in bagno a farmi una doccia.

Indossai dei leggins neri, un top da palestra anch'esso nero e una felpa larga bianca che mi copriva anche le mani tanto era grande.

Scesi di sotto andando in cucina. Le scorte venivano portate ogni sei mesi e le avevano fatte solo qualche giorno prima.

Una &quot;storia a metà&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora