Litigi

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Sua sorella?

Mia madre dovrebbe essere la sorella della donna dai capelli rosa? <<come fai a dire che sia proprio mia madre>>

<<Un tatuaggio sul polso>> disse <<quello dello yin?>> cenno segno di assenso <<e poi dimentichi che non è difficile leggere nella mente>>

Se mia madre era la sorella di Charlotte <<siamo imparentati?>> Elsa e Charlotte non erano parenti, lo sapevo bene ma le mie certezze iniziavano a vacillare <<spero di no>> si voltò finalmente a guardarmi negli occhi <<se i miei scoprissero una parentela ti inviterebbero continuamente a quei ricevimenti noiosi>> rise per poi sdraiarsi nuovamente.

Quando rideva mi veniva da pensare a quel giorno, quando l'avevo vista piangere. Avrei voluto sapere perché.

***

Quando calò la notte e non sentimmo più la voce di nessuno, uscimmo dalla mia stanza "non parliamo, usa la telepatia e se senti qualcuno torna a casa subito" disse prendendo il comando dell'operazione "ok generale" alzai gli occhi al cielo "qualsiasi cosa stiano progettando, la stanno facendo nei sotterranei" riferii mentre camminavamo cauti nei corridoi.

Il cambio di piano per non lasciarmi incontrare mio padre non era poi così male, dovevamo solo capire cosa stessero tramando e poi tornare a casa.

Passarono circa 15 minuti che sentimmo delle voci <<credi che Elizabeth si farà viva in questi giorni?<< mio padre <<il suo compleanno è il 25, dubito che verrà>> Henry.

Erano in mezzo al corridoio e per andare nei sotterranei bisognava necessariamente passare di lì "distruggiamo tutto" mi voltai verso Elsa sconcertato "basteranno due minuti" disse sicura indietreggiando nel sentire le voci dei due sempre più vicine. 

"Teletrasporto?" proposi "da quando sei pacifista?" "da quando sei sanguinaria?" 

<<Elizabeth>> ecco, eravamo fregati <<che sorpresa vederti>> ci girammo per scoprire che dietro di noi c'era Jack <<e il caro Antares si è degnato di tornare a casa, che felicità>> continuò con tono totalmente apatico.

<<Ci piacerebbe tanto continuare a parlare, però>> afferrai la mano di Elsa e ci ritrovammo in una stanza con le pareti nere.

"Dove siamo?" chiese "nei sotterranei" risposi lasciandole la mano. Aprii una porta che si trovava alla fine della stanza e la aprii.

"Elsa" mi girai verso di lei che era rimasta immobile con il viso corrugato "non lo senti?" mi chiese indietreggiando "cosa?" l'afferrai per il polso ed entrammo nella stanza "Ares" si avvicinò ad una parete di vetro. Mi avvicinai e dietro ad essa vidi un robot "quando l'hanno creato?" feci per aprire la porta che ci separava dal robot, ma lei mi fermò "c'è un allarme e con tutte le probabilità quel coso ha dei sistemi di autodifesa. Inoltre, tra meno di 2 minuti entreranno" 

<<Mi irriti>> <<che grande novità>> <<mi irrita il fatto che tu sia così tranquilla>> 5 uomini armati entrarono ma con un gesto veloce, Elsa li stordì e caddero a terra <<e come dovrei essere?>> incrociò le braccia; ora faceva l'offesa <<dovresti saperlo tu>> ne entrarono altri 5 e li stese allo stesso modo <<io sono come sono>> stordì altri 4 uomini <<sei come scegli di essere e io non creo che tu voglia passare 42 giorni così>> ne entrarono altri 10 che stese subito  <<ma che ne sai tu>> sentimmo entrare qualcun'altro e senza neanche guardare stesi chi era entrato  <<non ne so niente, appunto, è per questo che vorrei mi spiegassi!>> 

Tristezza, un lampo di tristezza.

 La porta sbatté più rumorosamente e sospirai prima di chiudere gli occhi e creare un muro di ghiaccio.

<<Torniamo a casa>> la vidi scomparire.

Sentii che stava arrivando qualcun'altro, quindi tornai a casa anch'io.

Avevamo scoperto cosa stessero progettando, ma mi era sembrato troppo facile, un robot in stile "i am mother" in una stanza troppo grande protetto da un vetro che era probabilmente anti proiettile.

Era estremamente sospetto, a meno che non ce ne fossero degli altri. 

Venni colto alla sprovvista quando sentii Ricciolini saltarmi addosso <<com'è andata?>> chiese sorridendo.

Ora stavo pure peggio. Perché doveva somigliare così tanto a sua madre? <<è andata bene>> 

<<Hai litigato con Anne?>> il signor Mill entrò nel salotto <<non direi litigato, litighiamo spesso>> dissi <<scommetto che hai provato a capirla>> esclamò sicuro mettendomi una mano sulla spalla <<vieni con me>> 

"Ecco il saggio della situazione" lo seguii fuori in veranda.

<<Sei frustrato, si vede>> cominciò <<ha 15 anni>> lo interruppi <<non credo dovrebbe morire così>> <<lei lo sapeva da tanto>> disse guardando le stelle.

Non andavamo d'amore e d'accordo ma morire? perché sarebbe dovuta morire? 

<<Da quanto?>> chiesi con un filo di voce <<più o meno quando è nata Charlotte>>

Lo sapeva da 5 anni e neanche me lo aveva detto. Negli ultimi giorni mi era sembrata...diversa, ma non sapevo il perché finché non me lo aveva detto.

Mi chiedevo perché mi stessi preoccupando tanto, ci conoscevamo da si e no due mesi.

<<Lo sai perché si è arrabbiata?>> 

E' un fatto naturale delle ragazze arrabbiarsi per tutto.

<<Perché non vuole che mi impicci?>> tentai sbuffando

<<No, c'è una cosa che le piace molto di te>> qualcosa che le piaceva di me? <<tu non cerchi di capire come si sente>> perché non mi interessava <<è per questo che si è arrabbiata. L'empatia è un qualcosa che ha e usa ma lei non può essere capita>> "ci credo da quanto è complicata"

<<O meglio, non vuole>> precisò <<ma se credi davvero che non debba succedere, stalle vicino e proteggila, perché tra poco, solo tu potrai tenerle testa>>

<<Cosa vorresti dire?>>

<<Quando era piccola, l'hanno operata per ridurre i suoi poteri>> e fino a qui c'ero anch'io <<e ha deciso di ri-acquisirli>> allora aveva davvero paura di morire? <<e tu dovrai aiutarla, dopo>>

Avrei dovuto aiutarla per cosa? volevo esser in grado di capire cosa provassi per lei. Odio? non la odiavo davvero. Amore? anche no, che schifo.

<<In cosa dovrei aiutarla?>>

<<Solo a rimanere calma. Il cambiamento potrebbe provocare sbalzi d'umore e con te>> sorrise voltandosi verso di me <<sembra stare bene>> tornò in casa lasciandomi ai miei pensieri.

Cosa voleva insinuare? 

L'avrei aiutata perché non volevo radesse la casa al suolo e forse perché avrei capito qualcosa di cosa provando.




Ieri ho detto che pubblicavo tardi e non ho pubblicato, quindi oggi pubblicherò un'altro capitolo verso le 16 (compensazione).

Spero vi sia piaciuto e che ne pensate della madre di Ares?





si dice che gli uomini non possano peccare di pensieri, fatti, azioni. Le donne, invece, loro combattono  

Una &quot;storia a metà&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora