Charlotte

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Il giorno dopo avevo ancora la temperatura alta e la signora Mill non voleva lasciarmi alzare dal letto nonostante le mie proteste; quindi, aspettai che uscisse prima di provare a scendere dal letto ma neanche il tempo di togliermi le coperte che Carla e Marco fecero irruzione nella stanza.

<<Diglielo che sono più bravo io a cucinare>> disse lui.

<<Scherzi vero?! l'ultima volta hai bruciato tutto!>> esclamò Carla. Si girarono entrambi verso di me

<<Chi è più bravo?>> ci pensai un attimo <<tutti e due>>

<<Cosa significa tutti e due>> disse Carla esasperata <<devi sceglierne uno>> continuò Marco e prima che io potessi dire qualcos'altro, arrivò Charlotte, la quale si era nominata mia infermiera personale, e cacciò fuori dalla stanza i due.

<<Stai bene?>> domandò e io le sorrisi rassicurandola; a quel punto uscì anche lei salutandomi.

"Mi era mancato stare a casa" pensai prima di ritentare a scendere dal letto, ma, con la mia fortuna, tre secondi dopo fecero irruzione Jess e...Ares?

Rimasi stupita nel vederli così ma a pensarci bene non sapevo cosa fosse successo in 10 giorni in cui avevo dormito.

<<Questo coso dice che io non so mirare>> sbuffò Ares

<<Abbassa la cresta pivello che sono più grande di te>> lo rimbeccò Jess

<<Io dico ciò che mi pare>> esclamò di rimando

<<Sei solo un nanetto>> disse Jess. Ares non era propriamente basso, era più alto di me e Jess lo superava di qualche centimetro.

<<Prova a ripeterlo>> 

<<Nanetto>> disse scandendo bene le sillabe.

Mi misi a ridere e loro si ricordarono di essere nella mia stanza.

<<E tu da quando ridi?>> domandò Ares squadrandomi

<<E poi cosa c'è da ridere?!>> ribatté Jess 

<<Dovevo immaginare che saresti andati d'accordo, siete tutti e due...>> cercai le parole

<<Bellissimi?>> tentò Ares ghignando

<<Intelligenti?>>

<<Degli egocentrici con manie di protagonismo e la modestia non è decisamente una delle vostre virtù>> si guardarono un attimo prima di sbuffare sonoramente e la mia piccola infermiera entrò nella stanza trascinando fuori i due.

<<Ti assicuro che adesso non ti disturberanno più>> disse prima di scomparire dietro la porta.

Forse avrei dovuto dirgli di Ares, anche perché c'era la possibilità che lo scoprissero da soli e sarebbe stato peggio.

Decisi che glielo avrei detto ma avrei aspettato qualche giorno, giusto il tempo di essere sicura che non lo lascino nelle mani dei servizi segreti come cavia per scoprire da dove provengano i poteri.

Passavano i giorni e vedevo che Ares si era integrato bene nonostante il suo carattere, per il quale, a volte, litigava con Jess. 

Era l'ultimo giorno di novembre e fuori una distesa di un bianco candido ricopriva l'intero paesaggio mentre Charlotte giocava a fare un castello di neve e io la aiutavo. 

Gli altri erano ancora in casa a mangiare pancake e bere cioccolata calda ma Charlotte aveva insistito tanto, quindi avevo rinunciato al cibo.

Quando tornammo dentro congelate e fradice per la neve sciolta, ci precipitammo davanti al caminetto della cucina per scaldarci e quando fummo asciutte, iniziammo a fare i compiti.

Una &quot;storia a metà&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora