La casa abbandonata

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Erano 15 minuti che Ares bussava alla porta insistentemente senza risultati, ovviamente.

<<Apri questa cavolo di porta!>> ordinò con tono frustrato; aspettò un po' prima di ricominciare a bussare <<apri>> insistette.

Sforzai la vista per scrutare dietro la porta.

Lo vidi sedersi a gambe incrociate, prese un respiro profondo e chiuse gli occhi. 

Pochi secondi dopo si trovava davanti a me <<ora mi spieghi>> mi intimò <<che devo spiegarti, va a chiederlo a loro>> dissi stendendomi sul letto sospirando, <<loro non parlano>> sbuffò sonoramente portandosi una mano tra i capelli <<cosa vuoi sapere biondino?>> sospirai mettendomi a sedere <<come fai ad avere una figlia?>> chiese poi <<sai, quando una donna e un uomo si amano>> Ares mi interruppe <<cretina! io dicevo TE come fai ad avere una figlia>>

<<Vuoi davvero saperlo?>> alzai un sopracciglio <<non lo so>> sospirò, roteai gli occhi al cielo <<tu vieni qui a chiedermi di Charlotte dopo che io ti ho esplicitamente detto di non volerne parlare, fai irruzione in camera mia e ora mi dici "non lo so"?>> 

<<Ricciolini ha 5 anni e tu ne hai 15, quindi capirai se ne sono sconcertato>> incrociò le braccia, gli feci segno di sedersi di fianco a me e lui lo fece <<dopo questo non ne parliamo più>> lo avvertii prima di mettermi a gambe incrociate.

Socchiusi gli occhi sospirando <<buried memorias>> sussurrai e poi aprii gli occhi, la stanza si trasformò in una camera dalle pareti bianche e un letto a baldacchino caratterizzato da lenzuola blu era piazzato al centro.

"Dove siamo?" chiese mettendosi davanti a una pila di libri che si trovava sul comodino vicino al letto "vieni" dissi avvicinandomi alla porta, lui mi seguì ed uscimmo.

Passammo per un corridoio bianco pieno di quadri fino ad arrivare davanti a un una porta grande in legno, la attraversammo trovandovi dietro una biblioteca immensa "dove siamo?" richiese mentre camminavamo tra gli scaffali "shh" tesi l'orecchio e andai alla fine dello scaffale seguita da Ares. 

C'era una scrivania, anch'essa in legno, e una bambina sedutaci sopra, immersa da una montagna di libri, era china su uno di essi concentrata "avevo 10 anni" dissi mentre Ares si avvicinava alla bambina per scrutarla meglio.

<<L'ho trovato!>> disse alzandosi di colpo urtando i libri e facendoli cadere ma quando se ne accorse, fece un gesto con la mano e i libri tornarono tutti ai loro posti tra gli scaffali.

Corse fuori e noi la seguimmo <<Joanne>> la fermò una donna dai capelli castani con le punte rosa a contornare il viso tondo caratterizzato dalle iridi verdi <<ti sei tinta i capelli?>> chiese notandoli <<a papà non piaceranno>> disse scuotendo la testa <<a tuo padre piace mai qualcosa>> fece un sorriso <<dove stavi andando?>> domandò gentilmente <<ho trovato una cosa e devo farla vedere alla mamma>> fece un sorriso smagliante <<la mamma è partita>> il sorriso si spense <<è partita adesso per la Francia>> le rivolse un sorriso <<glielo dico quando torna>> e scappò via.

Corse fino alla stanza dove ci trovavamo qualche minuto prima <<voglio tornare a casa>> dsi buttò a peso morto sul letto strafogandosi la faccia tra cuscini.

"Quindi?" si avvicinò alla bambina sconcertato "cosa centra tutto questo con Ricciolini?" gli feci segno di tacere e un attimo dopo la porta si spalancò mostrando il viso di mio fratello arrabbiato.

<<Esci!>> ordinò schietta <<io vado dove mi pare e piace>> esclamò con tono arrogante. Si avvicinò al comodino su quale erano poggiati i libri e ne prese uno dalla copertina nera <<non puoi prendere le mie cose>> con un gesto fulmineo, glielo strappò di mano bruscamente.

Il suono di uno schiaffo risuonò nella stanza. La bambina si toccò la guancia rossa <<non dirmi cosa fare>> disse scandendo bene le parole vicino al suo orecchio; lei lo spinse <<sei un brutto scemo>> disse guardandolo con rabbia <<sei uguale a tua madre>> le iridi divennero rosse.

"Cosa..." alzò un braccio verso il ragazzo tenendo la mano spalancata "Elsa?" strinse velocemente la mano in un pugno e il moro andò a sbattere contro una parete

<<Joanne!>> sembrò riscuotersi da uno stato di trance perché le sue iridi tornarono grige, si girò verso la donna e poi corse via. 

La seguimmo fuori dall'abitazione, passò in una stradina buia ma dal nulla spuntò un ragazzo ubriaco che barcollava "ti hanno" non lo lasciai finire "no, a 10 anni avrei steso chiunque" guardammo la bambina che atterrava il ragazzo e se ne andava correndo verso una casa abbandonata.

Vi entrò e si fermò di colpo respirando affannosamente per la corsa; camminò fino ad arrivare dinnanzi ad un camino "cosa fai?" la bambina si alzò in punta di piedi e tastò uno scaffale troppo alto rispetto a lei; sorrise quando riuscì a prendere l'oggetto desiderato: un cofanetto.

Si sedette per terra a gambe incrociate e aprì il cofanetto estraendone delle lettere "di chi sono?" chiese Ares avvicinandosi "corrispondenza tra me e  una persona importante" la bambina apri una delle lettere e ne lesse il contenuto mentre Ares si sedete di fianco a lei.

La vidi sorridere e Ares si sporse per vedere cosa ci fosse scritto " non c'è scritto niente" esclamò sorpreso guardandomi "non ricordo bene cosa ci fosse scritto" confessai avvicinandomi alla bambina "ero troppo" non finii la frase perché un rumore mi distrasse e fece rabbrividire contemporaneamente, come la bambina seduta di fianco ad Ares, la quale si alzò per andare a vedere.

Salì le scale rovinate seguita da me e il biondino; arrivammo fino ad una stanza dalla pareti scure rovinate dal tempo. La bambina si guardò  bene in torno e quando confutò che non ci fosse niente si allontanò dalla finestra sfasciata.

Un altro rumore, più forte del primo, si diffuse nella stanza e la porta si chiuse emettendo un cigolio <<chi c'è?!>> chiese serrando i pugni, un altro rumore <<chi c'è?!>> un tono fermo e deciso mentre si metteva in posizione.

"Cos'è" domandò Ares mettendosi di fianco a me "non lo so, non l'ho mai scoperto ma" si creò un buco nel pavimento e la bambina venne tirata di sotto da qualcosa che l'afferrò da una caviglia. 

Mi buttai nel buco "cretina! vieni qui!" urlò Ares ma poco dopo si buttò anche lui.

Atterrai in piedi e Ares mi raggiunse poco dopo "tutto bene?" chiese avvicinandosi "non ci possiamo fare male, qui".

La bambina era in mezzo alla stanza che si guardava intorno circospetta <<fatti vedere!>> urlò restando in allerta; cadde all'indietro battendo la testa ma si alzò subito <<dove sei!>> un coltello volò nella sua direzione e lo schivò afferrandolo <<non me ne andrò se è questo che pensi!>> si voltò schivando un'altro coltello <<se presenter!>> scosse la testa farfugliando qualcosa come "forse è tedesco" <<kommen>> scosse di nuovo la testa e si avvicinò ad un angolo. 

"Mi spaventi" disse Ares avvicinandosi a me che mi guardavo in giro sperando di vedere qualsiasi cosa fosse.

Un urlo squarciò il silenzio che si era creato, ma non veniva da chissà dove, era la bambina.

Ares si avvicinò velocemente "perde sangue" esclamò "se non ferma l'emorragia" 

"Io sono morta? non mi sembra" mi avvicinai "ora guarda" continuava ad urlare toccando la ferita sul fianco che perdeva sangue incessantemente.

<<Char...>> ansimò <<Charlotte!>> urlò <<aiutami>> disse stancamente prima di accasciarsi a terra sgorgante di sangue

Una &quot;storia a metà&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora