Capitolo 29

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"Non mi sento a mio agio" sbuffo mentre osservo ancora una volta la mia figura riflessa nello specchio.
"Emma, non cambiarti" mi esorta Clary.
Non ho idea di cosa avessi in testa quando ho acquistato questo abito, so solo che mi sento in imbarazzo solo a vedermelo addosso. È un tubino molto corto e con lo scollo abbastanza profondo, ha delle coppe che sottolineano per bene la forma del mio seno che non è poi così abbondante. Il problema è il materiale, non avevo mai indossato un abito in latex prima d'ora. L'ho scelto nero, almeno il colore è sobrio. Ci abbino un paio di sneakers eleganti in pelle bianca con un dettaglio in velluto nero dietro il tallone, meglio non pensare a quanti soldi ho speso per queste scarpe. Almeno sono comode, la para inferiore è bella alta e mi regala qualche centimetro in più che non fa mai male essendo piuttosto bassa.
"E va bene" sospiro.
Scuoto un po' i miei capelli castani per aprire un po' le onde che ho fatto grazie all'aiuto del ferro, poi do una sistemata al viso grazie a un po' di trucco.
"Dobbiamo scendere" mi avverte Clary.
"Eccomi" la seguo lungo le scale, i ragazzi ci attendono impazienti in salotto.
"Dovete fare sempre qualche minuto di ritardo voi due eh?" borbotta scocciato Jaden, si guadagna un'occhiataccia da parte di Clary.
"Mi piace questo vestito" bisbiglia Josh non appena lo raggiungo, sento i suoi occhi che scivolano lentamente lungo il mio corpo.
"Mh" accenno un sorriso.
"Emma sembri una di quelle spogliarelliste che.." inizia subito Bryce, Clary lo zittisce dandogli un piccolo pugno sulla spalla.
"Idiota" biascico a denti stretti.
Se fino ad ora mi sono sentita a disagio, adesso sono in totale imbarazzo. Vorrei correre di sopra per cambiarmi e levarmi questo vestito di dosso, ma non credo di avere abbastanza tempo per poterlo fare.
"Andiamo, c'è la limousine che ci aspetta" Griffin ci fa segno di seguirlo all'esterno della villa, cammino un po' in disparte rispetto al resto del gruppo. E se salissi al volo di sopra?
Ci metterei davvero poco a cambiarmi.
"Stavo scherzando" avverto la sua voce alle mie spalle, mi volto in direzione di Bryce. Mi limito a lanciargli un'occhiataccia in risposta.
"Guarda che stai davvero bene" aggiunge poi, sbaglio o ho appena sentito un complimento da parte sua? Forse si è semplicemente accorto del fatto che io ci sia rimasta male e sta solamente cercando di rimediare, non è detto che lo stia pensando veramente.
"Grazie" farfuglio ancora in imbarazzo.
"Dico sul serio" continua, accelera poi il passo per raggiungere Griffin più avanti.

La limousine ci lascia di fronte a un casinò dalle dimensioni spettacolari. Si tratta di un enorme palazzo bianco pieno di finestre che ne alleggeriscono la facciata, credo che conti più di otto piani. In cima c'è una sorta di enorme corona mentre davanti vi è una piscina che si estende per tutta la larghezza della facciata dell'imponente edificio. Vi sono delle fontanelle che schizzano l'acqua verso l'altro, il tutto è illuminato da delle luci colorate.
Entriamo attraversando un'enorme porta a vetri, mi ritrovo in una sala così bella da lasciarmi senza parole. Ogni arredamento sembra davvero costoso, è tutto curato nel minimo dettaglio. Il soffitto è ricoperto da dei vetri colorati che riflettono la luce.
"Di qua ragazzi" un uomo del personale ci indica la porta che conduce nella sala adibita esclusivamente ai giochi d'azzardo. È stracolma di persone, la maggior parte sembrano adulte. Vi sono tavoli da biliardo e da poker, tutti rivestiti da una regale tovaglietta verde. Non ho idea di quante slot ci siano, penso proprio che siano più di duecento.
"È bello eh, ma odio i giochi d'azzardo" storce il naso Clary, mi trovo abbastanza d'accordo con lei. Avrei preferito di gran lunga andare a ballare o una serata passata a girare per la città, ma Jaden ha insistito dicendo che non si può venire a Las Vegas senza aver visitato almeno uno dei tanti famosi casinò.
"Già" concordo con lei.
"Domani ci divertiremo di più vedrai, da quanto ho capito andremo a visitare The Venetian" mi comunica Clary.
"Cos'è?" domando curiosa.
"Anche lì ci sono dei casinò, ma per noi ragazze c'è una spa enorme, senza dimenticare le gondole sullo stile di Venezia e una serie di lussuose piscine all'aperto" mi spiega.
"Mh" annuisco entusiasta.
"Tu non giochi?" Josh interrompe la nostra conversazione, mi volto verso di lui.
"Non sono capace" ammetto sollevando le mani in segno di resa.
"Dai vieni con me, ti va di farmi compagnia mentre gioco a poker?" propone.
"Va bene" acconsento, mi lascio portare verso uno dei tanti tavoli. Josh si accomoda fra due signori sulla mezza età, sposto il mio sguardo sugli altri giocatori. Ci sono due ragazzi abbastanza giovani e una donna adulta, non credo che abbia più di quaranta anni.
Decido di posizionarmi alle spalle di Josh. Il mazziere, che indossa una camicia bianca inamidata e un papillon nero, distribuisce le carte in senso orario. I vari giocatori propongono una puntata, sono curiosa di vedere quale somma sceglierà Josh.
"Cento" appoggia cento chip sul piatto verde posizionato al centro del ripiano. In tutto, vengono scommessi più di duemila dollari.
Iniziano poi i giri in cui ogni giocatore ha diritto ad un'azione, ma a dire il vero non ci sto capendo molto di questo gioco.
È arrivato il momento di scoprire le carte, sono davvero curiosa di scoprire chi sia riuscito a vincere. Josh sembra davvero sicuro di sé.
"Ho vinto" ghigna soddisfatto e si alza trionfante dal tavolo sotto lo sgomento degli altri giocatori.
"Ora voglio giocare alla roulette" si sposta ad un altro tavolo, in realtà trovo che questi giochi siano abbastanza noiosi da guardare.
"Ti raggiungo fra poco" noto Clary seduta al bancone degli alcolici, vado a mettermi al suo fianco per tenerle un po' compagnia.
"Perché se qui da sola?" domando.
"Mi annoio" borbotta lei.
"Anche io" alzo gli occhi al cielo, i ragazzi invece sembrano piuttosto presi a giocare seduti attorno ai vari tavoli.
"Mi chiedo cosa trovino di divertente nello scommettere dei soldi" Clary da voce ai miei pensieri, annuisco d'accordo con lei.
"Signorine, possiamo offrirvi un drink?" due ragazzi, entrambi sulla trentina, si avvicinano con passo elegante a me e alla mia amica. Uno è alto con i capelli neri e gli occhi color ghiaccio, mentre l'altro è biondo e ha gli occhi di un marrone scuro e profondo.
"No, grazie" tenta di liquidarli Clary.
"Insisto" replica il ragazzo dai capelli scuri, guarda intensamente la mia amica.
"Sono fidanzata" si giustifica subito lei.
"Quattro bellini" ordina il biondo al barman, si aggiudica un'occhiataccia da parte di Clary. Non amo particolarmente le persone insistenti, soprattuto quando non ho confidenza.
"Non uso i drink come metodo di approccio" le fa un'occhiolino moro per tranquillizzarla, in effetti credo che siano un po' troppo gradi per dar retta a delle ragazze come noi.
Il ragazzo dietro al bancone ci porge i nostri cocktail, afferro il bicchiere in vetro e osservo il liquido aranciato all'interno.
"Non dirmi che sei astemia" il biondo si rivolge a me, incastra i suoi occhi scuri nei miei.
"No no" scuoto la testa, decido di avvicinare il bicchiere alle mie labbra. Questo drink non è poi così male, sa prevalentemente di succo di frutta alla pesca.
"Giù le mani dalla mia ragazza" Jaden si intromette e afferra Clary per un braccio, la trascina chissà dove lasciandomi da sola con questi due perfetti sconosciuti.
"Aspetta" Clary mi rivolge una fugace occhiata di scure, ma Jaden l'ha già fatta scomparire in mezzo alla moltitudine di persone.
"Possessivo eh" ghigna il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, ridacchia divertito.
"Già" sospiro io.
"Con permesso" il moro se ne va, il biondo invece non sembra per niente intenzionato a mollare la presa. Stasera mi sto davvero annoiando, non credo ci sia nulla di male nello scambiare due parole con questo ragazzo.
"Mi chiamo Ryan" si presenta lui.
"Io sono Emma" accenno un sorriso.
"Quanti anni hai?" mi domanda con evidente curiosità negli occhi.
"Diciotto, tu?" chiedo a mia volta.
"Ne ho ventotto" risponde in modo pacato.
"Sei di qui?" indaga lui.
"No, sono di Los Angeles" forse sto dando troppe informazioni ad un tipo appena conosciuto, o magari mi sto allarmando per nulla.
"Non si direbbe" mi scruta attentamente.
"E perché?" incrocio le braccia al petto.
"Dal tuo accento, avrei giurato che tu fossi originaria dell'Ariziona" ha indovinato.
Impressionante.
"Beh mi sono trasferita da poco a LA" gli confesso, le mie paranoie mi hanno finalmente abbandonata. Questo ragazzo sembra davvero simpatico, almeno mi sta tenendo compagnia.
"È il tuo ragazzo?" mi coglie di sorpresa, non riesco a capire a chi si stia riferendo.
"Quel ragazzo laggiù, ti sta praticamente fissando" mi volto per individuare il soggetto a cui Ryan si sta riferendo. È Bryce.
"Oh no, è il migliore amico del ragazzo con cui mi sto frequentando" sospiro, credo che mi stia tenendo sotto controllo per conto di Josh.
"Sta venendo qui" ridacchia Ryan.
"Vi lascio soli" mi fa l'occhiolino il biondo non appena Bryce ci raggiunge.
"Non faccio in tempo a perderti di vista che ti ritrovo intenta a farti portare a letto da un trentenne" sogghigna divertito, non credo che ci sia nulla da ridere nella sua affermazione.
Al contrario, mi ha dato piuttosto fastidio.
"Non credo che Josh sarebbe felice di sapere che stavi con un uomo adulto a fare la.." prima che possa continuare la frase, mi alzo infuriata e comincio a camminare.
I miei piedi si muovono senza alcun controllo da parte della mia testa, mi faccio strada fra la moltitudine di persone accalcate.
"Emma" Bryce mi richiama alle mie spalle.
Non ci posso credere che stesse per dire una cosa del genere sul mio conto. Spero proprio di non dare questa impressione alla gente.
Ci sono rimasta male.
È inevitabile.
"Emma mi dispiace" insiste.
Accelero il passo per seminarlo, una porta in metallo bianco laccato attira la mia attenzione. La spingo e la richiudo alle mie spalle, mi ritrovo all'interno di una sala poco illuminata. Ci sono svariati tavoli da biliardo e qualche slot, credo che sia in via di manutenzione oppure di ristrutturazione.
Almeno qui potrò stare qualche secondo in pace e tranquillità, spero solo che Bryce non mi abbia seguita. Mi appoggio con il bacino contro uno dei tavoli, cerco di riposare un po' le mie gambe che sono davvero a pezzi per via dell'allenamento di oggi pomeriggio.
Come non detto.
"Emma" la porta si spalanca, Bryce si avvicina velocemente a me con due lunghe falcate.
"Sei un idiota" sputo velenosa.
"Non sono in vena di ascoltare le tue stupide battute" aggiungo indispettita.
"E non avvicinarti" borbotto non appena mi ritrovo con il suo corpo a pochi centimetri di distanza dal mio.
"Mi dispiace" biascica, sembra che non sia particolarmente abituato a scusarsi con le persona. Mi limito a sbuffare sonoramente in risposta, non risolverà tutto in questo modo.
"Perché mi stavi tenendo d'occhio?" decido di chiederglielo, non mi piacere avere qualcuno che controlli ogni mia mossa.
"Sei la ragazza del mio migliore amico" scrolla le spalle lui, non so perché mi infastidisce ogni volta che pronuncia questa frase.
"Non sono la sua ragazza" glielo ribadisco ancora una volta, alzo gli occhi al cielo per poi soffermarli ancora sul suo viso.
"E poi sei anche una mia amica, più o meno, mi sono preoccupato quando ho visto quegli uomini che infastidivano te e Clary" aggiunge poi, una smorfia contrariata si dipinge all'istante sulle sue labbra.
'Sei una mia amica'
Perché d'improvviso mi da fastidio che mi chiami così? Vorrei essere qualcosa di più per lui? Scuoto la testa come se potesse servire a scacciare questi dubbi dalla mia testa.
"Okay" sbuffo cercando di mascherare il fastidio nel mio tono di voce. Mi viene d'istinto da mordicchiarmi il labbro inferiore, roteo per l'ennesima volta gli occhi verso il soffitto.
"Adesso perché sei arrabbiata?" mi rendo conto che è talmente vicino a me che posso riuscire a percepire il suo respiro caldo sulla mia pelle, mi sento avvampare all'improvviso.
"Non sono arrabbiata" farfuglio confusa da questa improvvisa vicinanza, i miei occhi si posano per un attimo sulle sue labbra.
Mi maledico mentalmente per come mi sto sentendo, cerco di concentrarmi su altro. Alzo il mio sguardo, mi ritrovo incastrata nei suoi occhi color nocciola.
"Che succede Emma?" mi stuzzica, credo che sia più che evidente il fatto che io sia in difficoltà. Perché mi sento in questo modo?
E perché lui si diverte a vedermi così?
"Niente" mento, sono come ipnotizzata dal suo sguardo. In questo momento potrei addirittura baciarlo, mi chiedo cosa ci fosse in quel bellini che ho bevuto poco fa. Magari ci hanno messo qualche sostanza che confonde la mente. È così che mi sto sentendo, terribilmente confusa.
"Sicura?" accosta le sue labbra alle mie, ma non si sfiorano neanche. Se mi sporgessi, anche solo di poco, arriverei a toccare la sua bocca.
Non farlo, Emma.
Mi ammonisco mentalmente.
Se lo baciassi potrei accertarmi del fatto che io non provi nulla per lui e mi leverei questo dubbio dalla mente, ma il mio strano rapporto con Josh mi frena dal farlo.
"Sì" mi sento mancare il respiro.
"A me non sembra" si stacca rapidamente da me, un sorrisetto soddisfatto si dipinge sulle sue labbra. Sono stata un'idiota a lasciarlo giocare con me.
"Non bacio la ragazza del mio migliore amico" mi fa l'occhiolino, mi definisce così ancora una volta. Sbuffo infastidita in risposta.
"Qualcosa mi dice che lo avresti fatto" le parole lasciano la mia bocca senza il mio controllo, lui sembra essere sorpreso per questa mia affermazione. Mi guarda divertito, il suo sorrisetto mi sta davvero innervosendo.
"Dici?" solleva un sopracciglio.
"Qualcosa mi dice che tu lo avresti fatto biondina" mi provoca ancora una volta.
"Non sono bionda" borbotto.
"Sei brava a sviare i discorsi" ridacchia.
"Torniamo dagli altri" mi precipito fuori da questa sala, non ho la minima idea di che cosa mi stesse succedendo.

Nuovo capitolo! Vi avverto che il prossimo sarà MOLTO importante per la storia, vediamo chi riesce a capire il perché.
Spero che questo vi sia piaciuto!
Perché Bryce si diverte così tanto a stuzzicare Emma? Josh invece cosa starà nascondendo?
Secondo voi a Emma chi piace di più?
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate di questo triangolo amoroso🤍

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