Capitolo 59

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Allora questo è l'ultimo capitolo di questa storia e ho deciso di farlo un po' più lungo del solito, spero che vi piaccia e vi chiedo di leggere ciò che scriverò alla fine perché ci tengo davvero molto!🤍

"Stamattina non hai una bella cera" constata Lauren non appena arrivo al campo, si sofferma ad osservare il mio viso.
Non ho dormito tutta la notte, mi sono rigirata nel letto centinaia di volte ripensando alla discussione che ho avuto con Bryce. Alla fine sono riuscita a chiudere gli occhi per circa una quarantina di minuti, inutile dire che, quando mi sono risvegliata, ho subito notato di essere pallida e con delle occhiaie violacee piuttosto marcate. Ho provato a rimediare al tutto con un po' di fondotinta e di correttore, ma a quanto pare non ha funzionato.
"Lo so" borbotto.
"Ieri si è presentato a casa mia e abbiamo parlato" mi riferisco a Bryce, ancora non ho avuto modo di raccontare alla mia amica della litigata di ieri sera.
"Avete chiarito?" domanda subito lei.
"No, anzi se ne è andato dicendo che è stato un errore venire da me" sbuffo, ma in fondo so che è stata colpa mia perché credo di aver esagerato un tantino con le parole.
"E adesso?" chiede piano.
Nel frattempo mi rendo conto che tutte altre ragazze della squadra ci stanno raggiungendo, non mi sembra proprio il caso di parlare di Bryce di fronte a loro.
"Ne parliamo dopo" sospiro lanciando un'occhiata di traverso in direzione di Piper e Victoria che, come al solito, mi hanno iniziata a squadrare dalla testa ai piedi. Non possono semplicemente farsi gli affari loro e lasciarmi in pace?
"Iniziamo" Lauren alza la voce, tutte le ragazze si dispongono in file orizzontali di fronte a lei senza più fiatare.
Iniziamo con lo stretching, fare la cheerleader richiede una certa elasticità nella gambe, nella schiena e anche nelle braccia. Dopodiché passiamo a qualche esercizio di potenziamento, è necessario mantenere il tono muscolare sempre in forma e allenato.
"Passiamo a provare un po' di acrobazie, mettetevi in fila e iniziate a fare qualche flic" Lauren ci fa segno di posizionarci all'angolo del campo per avere tutto lo spazio necessario a prendere una bella rincorsa.

"Per oggi abbiamo finito, ma prima cercate di fare un po' di allungamento" annuncia Lauren, ci mettiamo tutte sedute sul prato a fare qualche spaccata laterale e frontale.
"Odio fare allungamento" si lamenta una ragazza dai capelli di un biondo molto freddo, non credo di aver mai sentito il suo nome prima d'ora.
"Poi non venire di nuovo da me a lamentarti dicendo che ti fanno male le gambe perché le hai sforzate troppo" borbotta Lauren lanciandole un'occhiataccia, se non fosse mia amica direi che è una ragazza particolarmente indisponente e autoritaria.
Riesce a mantenere quest'attitudine solo sul campo, fuori da esso è tutt'altra persona. È una ragazza davvero dolce e sempre pronta ad aiutare, o almeno nei miei confronti è sempre stata così.
"Ma quello è Bryce" mi sembra di avvertire queste parole alle mie spalle, credo che si tratti della voce fastidiosa di Piper. Sicuramente avrà detto qualcos'altro e io ho immaginato che abbia nominato Bryce, ma sono davvero messa così tanto male?
"Oddio" un urletto lascia le labbra di Victoria, mi volto rendendomi conto che tutte le ragazze si sono fermate a fissare un punto indefinito in direzione degli spalti.
Decido di voltarmi anche io, voglio capire cosa abbia attirato la loro attenzione.
Non può essere, è davvero lui.
Che cosa ci fa qui?
È forse impazzito?
Incontro i suoi occhi per una frazione di secondo, è come se mi sentissi mancare il respiro per un attimo e come se il mio cuore volesse uscire fuori dalla mia gabbia toracica.
"Credo che tu debba andare, altrimenti penso che a breve le ragazze potrebbero letteralmente assalirlo" ridacchia Lauren, mi fa poi segno di raggiungere Bryce.
"Oh, ehm okay" biascico, la sua presenza mi ha mandato totalmente in confusione.
Non me lo faccio ripete due volte ed esco di corsa dal campo, entro nello spogliatoio e corro attraverso al piccolo corridoio di accesso agli spalti. Individuo subito la figura di Bryce, a quest'ora della mattina le tribune sono praticamente vuote.
"Sei impazzito?" domando subito.
"Non te lo ricordi?" chiede in risposta.
"Cosa?" non lo sto capendo, non ho idea di che cosa voglia intendere con questa sua domanda.
"Una volta ti ho accompagnato qui agli allenamenti e ti ho detto una cosa" ridacchia.
Adesso ricordo.
"Ora scendo e vengo a vederti" assume per un secondo un'espressione più seria.
No. Sarei troppo in imbarazzo.
"Non starai dicendo sul serio" spalanco gli occhi, non riuscirei a concentrarmi sapendo che lui se ne sta sugli spalti.
Non perché sia la sua presenza a mettermi in imbarazzo, ma perché posso già immaginare i commenti che farebbe. Non esiste.
Non resta.
Per nessun motivo.
"Mh vediamo" afferra il suo cellulare per controllare che ore siano.
"Sei fortunata che io sia in ritardo" mi fa l'occhiolino, posso tirare un sospiro di sollievo.
"Per fortuna" mi lascio sfuggire.
"Ti sei salvata, per oggi" marca per bene le ultime due parole che ha pronunciato.
"Non credevo che saresti venuto sul serio" sbuffo e mi fingo scocciata dalla sua presenza, in realtà non riesco a fare a meno di apprezzare questo gesto da parte sua.
"Le tue amiche sembrano contente di vedermi, gli hai parlato bene di me?" sogghigna lui, indica con un cenno del mento le ragazze del mio gruppo che non sembrano proprio voler staccare gli occhi di dosso da lui.
"Andiamo" lo afferro per il polso e lo trascino via dalle tribune, mi sta davvero innervosendo il comportamento delle mie compagne di squadra. Capisco che non capiti ogni giorno di vedere Bryce Hall che assiste agli allenamenti, ma è mio. Mi meraviglio subito dei miei stessi pensieri, a quanto pare sto messa molto peggio di quanto io creda.
"Dove?" chiede subito.
"Sei venuto in macchina, giusto?" io sono stata accompagnata qui da Clary questa mattina, non ho perciò un mezzo a mia disposizione.
"Certo" risponde titubante.
"Andiamo nel mio appartamento" sbuffo, credo proprio che sia l'unico posto nel quale possiamo parlare senza centinaia di ragazze con gli occhi puntati su di lui.
"La cosa si fa interessante" ridacchia.
"Smettila, sono ancora arrabbiata con te" si guadagna una leggera gomitata da parte mia, nel frattempo mi fa strada verso la sua auto.
Senza dire una parola, vado a sedermi sul sedile a fianco a quello del guidatore dove, ovviamente, prende posto lui.
Il viaggio è piuttosto silenzioso, l'unico rumore percepibile è la radio che al momento sta passando una delle mie canzoni preferite fra quelle di Jaden.
"Parcheggio qui fuori o devo andare sotto?" chiede Bryce non appena arriviamo di fronte al palazzo in cui abito, ci abbiamo impiegato circa dieci minuti a raggiungerlo.
"Qui va bene" faccio spallucce.

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