Capitolo 54

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"Sei sicura di non voler venire?" domando a Lauren, è venuta qui nel mio appartamento per farmi compagnia mentre mi sto preparando per andare alla festa alla Hype House.
"Vorrei, ma proprio non posso" lei sbuffa sonoramente in risposta.
"Tutta colpa di mia sorella minore.. io non ero così alla sua età, cioè chi è che non fa qualche idiozia, ma lei proprio non è in grado di darsi un limite" borbotta.
"È così tremenda?" ridacchio e osservo la mia figura allo specchio, cerco di sistemare meglio il tubino nero in latex sul mio corpo.
"Va continuamente a feste su feste a casa di alcuni suoi amici poco raccomandati, non ho idea di cosa vada a fare lì" sospira.
"Mh hai provato a parlarle?" provo a chiederle, lei scuote vigorosamente la testa.
"Sì, ma non ascolta né me né nessun altro" scrolla le spalle in risposta.
Scuoto un po' i miei capelli per cercare di dare una forma migliore alle leggere onde che ho fatto con l'aiuto della piastra.
"Che dici metto il rossetto?" chiedo un parere alla mia amica, non vorrei rischiare di sembrare eccessiva.
"No" risponde subito lei.
"Se dovessi baciare Bryce ti si sbafferebbe" ride poi sotto i baffi, si guadagna un'occhiata di traverso da parte mia.
"Oh no, non esiste" alzo le mani in segno di resa, stasera non devo lasciare che capiti nulla fra noi. Stiamo entrando in una sorta di circolo vizioso e dobbiamo mettergli una fine il prima possibile. Il problema più grande è che io ho iniziato a provare qualcosa di più serio per lui e non so neanche come sia capitato, ma ormai è successo. Non ho neanche il coraggio di ammettere con me stessa di dare un nome a questo sentimento, mi sento così stupida ad essermi innamorata di uno come lui.
Aspetta cosa?
"Se lo dici tu" sogghigna Lauren.
Ho appena pensato di essere innamorata di lui? Questo è un vero disastro e non ho idea di come porgli rimedio, mi convinco che i miei pensieri siano completamente errati.
"Hey Emma" sventola una mano di fronte al mio viso per attirare la mia attenzione, scuoto la testa per tornare alla realtà.
"Sì?" fingo di non essere sconvolta.
"Tutto okay?" domanda subito lei.
"Certo" afferro il cellulare per controllare l'orario, mi rendo conto che è piuttosto tardi. Clary, che dovrebbe venirmi a prendere per darmi un passaggio fino all'Hype House, è particolarmente in ritardo.
"Emma scusami" la porta si spalanca di colpo,
Clary entra con il fiato corto. Credo proprio che abbia corso un bel po' per arrivare fin qui, se non sbaglio è stata fino ad ora da Jaden.
"Possiamo andare, ehm tu Lauren non vieni?" sposta il suo sguardo da me a lei.
"Non posso" borbotta Lauren.
"Sono costretta a tornarmene a casa mia" è evidente il fastidio dipinto sul suo sguardo.
"Tu non abiti nei dormitori del campus?" indaga Clary, in realtà me lo sono sempre chiesta anche io e non ho idea del perché non glielo abbia domandato.
"No, sono di qui. La mia famiglia ha una casa proprio a Venice Beach" ci spiega Lauren.

Siamo appena arrivate alla Hype House, questa volta c'è tantissima gente addirittura nel giardino e intorno alla piscina.
"Dai andiamo a cercare i ragazzi" Clary alza la voce per permettermi di sentirla, la musica è sparata a tutto volume. Mi sono chiesta spesso come facciano i ragazzi a dare di continuo queste feste senza avere mai alcun tipo di problema con il vicinato.
"Provo a mandare un messaggio a Jaden" è impossibile pensare di trovare qualcuno in mezzo a queste centinaia di persone tutte accalcate l'una sull'altra.
"Va bene" annuisco.
Inizio a guardarmi intorno, nego anche a me stessa che la persona che io stia provando a cercare sia proprio Bryce.
"Sono dentro e, oh no" Clary sgrana gli occhi di fronte allo schermo del suo cellulare, non so proprio che cosa possa averle scritto Jaden per causarle una reazione simile.
"Che succede?" domando confusa.
"Bryce" sbuffa lei senza lasciarmi capire cosa stia succedendo davvero, mi limito a seguirla all'interno dell'ampio salone.
Individuiamo subito i ragazzi seduti su uno dei tanti divanetti neri appoggiati al muro, insieme a loro ci sono anche alcuni dei componenti della Hype House. Il mio sguardo si posa subito su una coppia di persone che proprio non avrei voluto vedere assieme, si tratta di Bryce e Daisy.
D'improvviso avverto un nodo stretto alla bocca del mio stomaco, è innegabile che sia gelosia. Odio vederlo con un'altra ragazza, mi fa saltare tutti i nervi.
Vado a sedermi lì sforzandomi di non degnarlo nemmeno di uno sguardo, questa volta non gli darò questa soddisfazione.
"Lasciami stare" non resisto, con la coda dell'occhio vedo Bryce che scansa Daisy e si lascia cadere contro lo schienale imbottito del divano su cui è seduto.
"Ma che ti prende?" sbotta Daisy, lo guarda con evidente confusione dipinta sul suo volto.
"Mi hai stufato" sbuffa lui.
Dal suo tono di voce strascicato, posso dedurre che sia totalmente ubriaco. Ecco spiegato il motivo per cui stia rifiutando Daisy, altrimenti non lo avrebbe mai fatto.
"Sei cambiato" gli fa notare lei.
Cerco di concentrarmi su altro, solo adesso mi rendo conto che Josh non c'è stasera. Non chiedo nulla, non vorrei che qualcuno si potesse fare strane idee.
"Vado a bere" Bryce si alza di scatto dal divano e si dirige con passo svelto verso il bancone degli alcolici, Jaden lo guarda interdetto.
"Credo di dover andare da lui" il biondo fa per alzarsi, ma Clary lo ferma afferrandolo per il polso e facendolo rimettere seduto.
"Che c'è?" lui la guarda confuso.
"Ci penso io" fa spallucce Clary guadagnatosi un'occhiata titubante da parte del suo ragazzo.
"Dopo ti spiego" lo liquida velocemente, poi si mette in piedi e mi fa segno di seguirla.
"Perché?" mimo con le labbra.
"Vieni e basta" mormora in modo tale che solo io possa riuscire a sentirla, continuo a essere confusa dal suo strano atteggiamento.
"Dove stiamo andando?" domando non appena mi trascina in un angolo un po' più appartato di questa enorme sala.
"Tu adesso vai da Bryce" risponde lei come se avesse appena detto la cosa più ovvia del mondo, non riesco proprio capirla.
"No" scuoto subito la testa.
"E poi perché mai dovrei andare io? Tu sei la sua migliore amica, non io" sto cominciando a sospettare che Clary abbia capito qualcosa.
Come ha fatto?
E se Bryce le avesse detto qualcosa?
"Emma vai e basta" senza fornirmi una spiegazione, mi spinge in direzione del bancone degli alcolici.
E adesso cosa faccio?
Individuo subito Bryce, ha tre bicchieri pieni zeppi di un liquido rossastro di fronte a sé.
"Questi li beve qualcun altro" mi frappongo fra lui e i bicchieri, lui mi guarda confuso.
Incontro, per la prima volta questa notte, i suoi occhi color nocciola. Non posso fare a meno di notare che le sue iridi sono leggermente cerchiate di rosso, ha bevuto davvero troppo.
"Che ci fai tu qui?" sospira lui, si appoggia con i gomiti al bancone e sorregge la testa con l'aiuto dei palmi delle sue mani.
Come glielo spiego che Clary mi ha praticamente costretta a raggiungerlo?
Credo che sia meglio non dirgli questo.
"Ti impedisco di ridurti peggio di così" dico la prima cosa che mi passa per la testa, non capisco proprio perché lo abbia fatto. Non l'ho mai visto così, solitamente lui regge alla perfezione l'alcol quindi mi fa davvero strano vederlo in queste condizioni.
"Smetto di bere solo ad una condizione" lui scoppia a ridere, credo che si stia comportando proprio come ho fatto io la scorsa notte.
"Quale?" un sospiro sonoro lascia le mie labbra, non so cosa aspettarmi.
"Devi portarmi a casa" si limita a rispondere, in effetti, ridotto così, lui non può proprio mettersi alla guida. Se lo fermasse la polizia, potrebbe passare guai seri.
"Come faccio? Non ho la macchina" borbotto.
"Guidi la mia" scrolla le spalle, io lo guardo con gli occhi sgranati. Non me la sento proprio, non vorrei rischiare di arrecargli qualche danno.
"Che? Non guido da un sacco" tento di giustificarmi, l'ultima volta che ho guidato una macchina è stato un anno fa.
"Mi fido di te" ridacchia lui.
"Io non.." tento di trovare una scusa.
"Okay" finge indifferenza e solleva uno dei tre bicchieri sul tavolo, non ho la minima intenzione di averlo sulla coscienza perciò decido di accettare la sua stupida condizione.
O forse ho solo voglia di andare a casa con lui. Mi convinco che sia la prima opzione ad essere corretta, ma dentro di me sono benissimo quale sia il vero motivo.
"Andiamo a casa" mi arrendo.
"Dove hai parcheggiato?" sbuffo poi.
"Seguimi" un sorrisetto compiaciuto si dipinge sulle sue labbra, mi fa strada barcollando in direzione del suo veicolo posteggiato appena fuori dal cancello principale.
Prendo posto sul sedile del guidatore, Bryce si trascina su quello accanto a me e si accascia subito contro di esso.
Adesso devo cercare di ricordarmi come si guida, premo la frizione e spingo l'acceleratore. Esulto mentalmente quando la macchina si mette in moto senza spegnersi subito dopo, il resto comincia a venirmi naturale.
"Però vai più veloce" piagnucola lui, allunga il braccio appoggiando la sua mano all'altezza del mio interno coscia.
"Bryce" lo ammonisco.
"Che c'è?" ridacchia lui stringendo la sua mano sulla mia pelle, questo contatto provoca in me una serie di brividi che si irradia subito per tutto il mio corpo.
"Smettila" borbotto fingendo un fastidio che in realtà non sto assolutamente provando.
"Bryce" sussulto non appena la sua mano risale fino a sfiorare il tessuto sottile dei miei slip, in questo modo potremmo davvero rischiare di fare un incidente.
È forse impazzito?
"Non sto facendo nulla" sogghigna, tolgo una mano dal volante per spostare le sue dita da quel punto in cui si sono posate.
Questa nottata potrebbe finire male o bene, dipende dal punto di vista.
"Non mi sembra il caso" sospiro.
"Allora dopo" replica lui.
"Assolutamente no" rispondo seria.
"Vedremo" ammicca.
Bryce, da sobrio, non avrebbe mai detto una cosa del genere, anzi, al contrario si sarebbe tenuto a distanza da me.
Spero solo che non insista troppo perché, quando si tratta di lui, non ho idea di come tenere a freno i miei ormoni.

"Siamo arrivati" tiro un sospiro di sollievo non appena scorgo il profilo della Sway House.
"Adesso tu mi accompagni in camera mia" dice subito lui riuscendosi a guadagnare l'ennesima occhiataccia da parte mia, stasera ne ha fatto decisamente il pieno.
"Andiamo" sbuffo, decido di andare con lui giusto perché ho il timore che possa cadere giù dalle scale essendo particolarmente malmesso.
Cerco di stargli vicino a ogni gradino, ci mettiamo parecchio ad arrivare al piano superiore dove si trova la sua stanza.
"Adesso posso andare?" borbotto.
"No" ridacchia lui.
"Non dovremmo stare in una stanza soli, ricordi? Sei stato tu a dire che non possiamo essere niente di più che amici" cerco di mantenere la calma, ma il mio cuore in questo momento non è d'aiuto.
"Emma sta zitta" mi ritrovo le sue labbra sulle mie e la schiena premuta contro il muro freddo della sua camera, inizialmente mi irrigidisco poi decido di lasciarmi andare.
Mi viene naturale schiudere appena le mie labbra per lasciargli approfondire il bacio, sussulto non appena la sua lingua entra in contatto con la mia.
Per quanto sia sbagliato, non riesco a fare a meno di desiderare le sue labbra che si scontrano incessantemente con le mie.
È davvero uno stronzo a volte, ma in fondo sono consapevole del fatto che ci tenga davvero a me. In ogni situazione complicata delle ultime settimane, lui è sempre stato al mio fianco e non posso non notarlo.
Purtroppo, mi costa da morire ammetterlo, ma mi sono innamorata di ogni cosa di lui.
Non so come, ma è capitato e adesso mi ritrovo a fare i conti con questo sentimento che per me è un'assoluta novità.
Non riesco però a capire se lui ricambi del tutto, a volte arrivi a credere davvero che lui pensi che io non sia abbastanza.
Se davvero gli piacessi, secondo me, dovrebbe decidersi a parlare con Josh di questa situazione che si è creata fra noi due, ma non l'ha mai provato a fare.
Allo stesso tempo il modo in cui mi guarda e si preoccupa per me, mi fa sperare che ci sia dell'altro e che io non sia solo una delle tante per lui. Sono confusa tanto quanto lo sono questi miei pensieri, ma adesso non è proprio il momento di perdermi fra le mie solite paranoie.
Bryce mi solleva leggermente da terra e mi porta sul suo letto, a quanto pare prima ha fatto finta di non essere in grado di arrivare in camera sua.
Evidentemente è stata solo una scusa per portarmi qui. È sorprendente come riesca a essere furbo e calcolatore anche da ubriaco, i miei più sinceri complimenti Bryce.
La mia schiena è appoggiata contro il materasso, ogni centimetro del suo corpo è a contatto con il mio e questo sta facendo letteralmente infiammare la mia pelle.
"Bryce" soffio contro le sue labbra.
"Che c'è Emma?" borbotta, credo sia infastidito che io abbia interrotto il nostro bacio.
Devo farlo, anche se mi costa molto.
Non vorrei terminare qui questo momento, ma mi sento costretta a farlo. Se mi lasciassi andare con lui, so già come andrebbe a finire.
Domani mattina si sveglierebbe e mi direbbe che si è trattato semplicemente di uno stupidl errore, non posso sopportare tutto questo un'altra volta.
Sembro pazza, forse anche parecchio contraddittoria, ma devo farlo per me stessa.
"Devo andare" mi libero dalla sua presa e esco dalla sua stanza senza neanche lasciargli il tempo di replicare.
Mi dirigo a passo veloce in direzione della stanza degli ospiti, per fortuna lui non prova né a seguirmi né a fermarmi.
Evidentemente anche Bryce sa benissimo che questa è la cosa migliore per entrambi.
Dobbiamo stare lontani l'uno dall'altra.

Ecco un nuovo capitolo, vi anticipo però che la nottata non è ancora terminata perciò dovrà succedere qualcos'altro. Questo capitolo è molto importante per due diversi motivi: Emma ha ammesso finalmente a sé stessa di amare Bryce e ecco spiegato perché si sente in quel modo ogni volta che lui si avvicina a lei, poi vi ho dato un altro indizio per l'inizio della prossima storia. Molte di voi hanno già capito e vi assicuro che sarà una storia completamente diversa da tutte le altre che ho scritto. La protagonista avrà un'età differente e sarà totalmente ingestibile🤍

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