"Emma" sospira lui.
"O mi baci o non vengo" a quanto pare, la me ubriaca, non riesce davvero a porsi dei limiti.
Me ne pentirò, lo so per certo.
"Ma sei seria?" ridacchia lui, fa scontrare i suoi occhi color nocciola con i miei e io avverto immediatamente una sorta di vuoto all'altezza del mio stomaco. Ormai succede davvero spesso, non so dare una spiegazione a questa sensazione che provo così frequentemente quando sono in compagnia di lui.
"Certo" incrocio le braccia al petto e metto il broncio, poi ridacchio ancora senza motivo.
Che sto facendo?
"Ti bacio a casa, qua potrebbero vederci" ride anche lui, non penso che stia dicendo sul serio perciò decido di non muovermi dal lettino.
"Emma" mi ammonisce.
"Adesso" mi impunto, qualcuno avrebbe dovuto avvertirmi che da ubriaca sarei stata in preda ai miei ormoni e senza freni. Sono un caso perso, di questo me ne rendo conto.
"In macchina" prova a scendere a compromessi lui, non capisco se sia serio o se stia cercando di assecondarmi per portarmi a casa.
Che poi mi chiedo, perché vuole portarmi lì?
"Okay" decido di acconsentire.
"Andiamo" sospira lui, mi porge la mano per darmi una mano ad alzarmi dal lettino.
La afferro e mi rimetto in piedi, lo seguo barcollando fino alla sua auto posteggiata appena fuori dal giardino.
"E Daisy chi la riporta?" domando piano.
"Qualcuno, sinceramente adesso non mi interessa di ciò che fa lei" fa spallucce lui.
"Mi hai promesso una cosa" rimetto il broncio.
"Emma, non puoi essere seria" borbotta.
"Perché?" faccio sporgere leggermente il mio labbro inferiore come farebbe una bambina a cui hanno negato di andare sullo scivolo, mi chiedo se domani mi ricorderò tutte le idiozie che ho combinato stanotte.
"Non si può" ripete per l'ennesima volta.
"Non mi importa" gli faccio la linguaccia.
"Domani, da sobria, te ne pentirai" un sonoro sospiro lascia le sue labbra rosee. So bene che ha ragione, ma proprio non mi interessa ora.
"Fa niente" ridacchio.
"Andiamo" tenta ancora una volta, apre lo sportello anteriore per farmi accedere all'interno dell'abitacolo del veicolo.
"No" scuoto la testa ridendo.
"Non si può o non ti va?" lo sfido con lo sguardo, mi sto comportando da stronza e non è decisamente un atteggiamento da me.
"Lo sai" sbuffa lui.
"No, non lo so" voglio una conferma da parte sue, lui si passa una mano fra i capelli scompigliando leggermente il suo ciuffo che sta piano piano scaricando la tinta nera che si è fatto ormai qualche tempo fa.
"Non lo sai?" sta trattenendo a stento un sorriso, mi ritrovo d'improvviso con la schiena appoggiata alla carrozzeria della macchina e le sue mani ferme su lati del mio corpo.
"Lo sto facendo solo perché altrimenti non ti smuoveresti da qui" sospira, il suo sguardo ricade sulle mie labbra e io comincio a sentire quell'ormai familiare formicolio all'altezza del basso ventre.
"Lo stai dicendo per convincerti che sia così?" ridacchio, mi meraviglio di come io gli stia rispondendo. Non ho idea di come io abbia tirato fuori tutto questo coraggio, anche lui sembra piuttosto sorpreso.
"Quasi mi manca quell'Emma timida che ho conosciuto all'inizio" lui scuote la testa divertito, appoggia le sue mani sui miei fianchi e preme il suo corpo sul mio.
"Spero solo che domani tu non ti ricordi di questo" borbotta, poi torna a concentrare la sua attenzione sulle mie labbra.
"Io spero di ricordarlo" mi mordo piano il labbro inferiore, è evidente che entrambi stiamo letteralmente morendo dalla voglia di saltarci addosso.
Lo vogliamo entrambi, si vede.
Le sue labbra premono contro le mie, poi, con l'aiuto della lingua, me le fa schiudere per poter approfondire il bacio. Una delle sue mani finisce fra i miei capelli, mentre l'altra mi tiene poco più su del mio fondoschiena. Allaccio le mie braccia sul retro del suo collo e mi spingo ancora di più contro di lui. Mi ritrovo a gemere non appena morde piano il mio labbro inferiore, non credo di poterne avere mai abbastanza dei suoi baci.
Questo potrebbe essere un problema.
"Ora andiamo a casa" soffia contro le mie labbra, si stacca da me lasciandomi con il fiato sospeso e il cuore che batte all'impazzata.
"Stronzo" biascico.
Cerco di calmare il mio respiro che è accelerato a dismisura, il mio petto continua a alzarsi ed abbassarsi velocemente.
Entro in macchina e mi lancio con la schiena contro il sedile, mi accascio leggermente su di esso e mi allungo per allacciare la cintura. Nel frattempo, anche Bryce si è seduto al posto del guidatore e ha messo il moto la sua auto.
Il viaggio prosegue silenzioso e io non riesco a togliermi dalla testa il nostro bacio, non riesco a fare a meno di pensare alle sue labbra che si muovono senza sosta sulle mie.
Credo proprio di essermi scavata una fossa con le mie stesse mani, ma di questo me ne preoccuperò domani da sobria.
"Siamo arrivati" annuncia lui, non mi sono minimamente resa conto di essere già arrivata di fronte alla villa della Sway.
"Non mi va di dormire qui" metto il broncio, non capisco perché non mi porti mai al mio appartamento. Ho una casa, non c'è bisogno che mi porti sempre qui.
"E invece resti qui" obietta lui.
"Allora dormi con me" un sorrisetto beffardo si fa spazio sulle mie labbra, credo di aver perso anche quel briciolo di autocontrollo che mi era rimasto. Non berrò mai più così tanto, cerco di prometterlo a me stessa. So che già che non sarà così, ormai non ci credo più nemmeno io.
Ci sono cascata un'altra volta.
"Andiamo di sopra" è come se avesse ignorato totalmente le mie ultime parole, mi ritrovo a sbuffare sonoramente.
Entriamo dalla porta di ingresso, ci dirigiamo velocemente verso il piano superiore in direzione della camera degli ospiti.
Che poi velocemente si fa per dire, mi sembra di star per cadere a ogni singolo passo.
A ogni gradino, le mie gambe si fanno sempre più leggere e sembrano sempre di più di essere sul punto di cedere.
Arriviamo finalmente di fronte alla porta, non sarei riuscita a restare in piedi a lungo.
"Buonanotte" dice in modo sbrigativo non appena varco la soglia della camera.
Fa sul serio?
Non voglio che lui vada a dormire da un'altra parte, ho voglia di stare ancora un po' con lui.
"Resta" faccio sporgere il labbro inferiore.
"Finché non mi addormento almeno" insisto.
"Resto" acconsente lui.
"Spero solo che nessuno ci becchi insieme, già ho esagerato stasera" aggiunge sospirando.
Vado a distendermi sul letto singolo, lui si sdraia al mio fianco sfiorandomi appena con le sue gambe.
"Tu sei un disastro" Bryce sospira con lo sguardo rivolto verso il soffitto, porta entrambe le mani sul retro della sua nuca facendo guizzare leggermente i muscoli al di sotto del tessuto sottile della sua t-shirt bianca.
"Grazie eh" borbotto.
"Io non ti capisco comunque" farfuglio confusamente, lui ruota la testa e incastra i suoi occhi color nocciola nei miei.
"Perché?" domanda girandosi su un fianco, il mio viso è a pochi centimetri di distanza dal suo. Se mi sporgessi, anche di poco, potrei arrivare addirittura a a sfiorare le sue labbra.
Vorrei farlo, ma mi trattengo.
"Perché ti contraddici da solo" sbuffo.
"Prima mi baci, poi vai da Daisy, dopo mi baci ancora e subito dopo ti comporti come se non fosse successo nulla" borbotto.
"Adesso ti ho baciata solo perché altrimenti non te ne saresti andata da lì" ribadisce, ma è evidente che non sia la verità.
Mi da fastidio il fatto che continui a mentire e che non abbia il coraggio di ammettere come stiano davvero le cose.
"Non è vero, lo sai anche tu" dico ciò che penso, lui mi lancia un'occhiata interdetta.
"Lo hai ammesso poco fa e già ti stai rimangiando tutto" metto il broncio di nuovo, lui trattiene a stento un mezzo sorriso.
"Non ho ammesso nulla" nega l'evidenza.
"Okay allora se io facessi questo, non dovrebbe crearti alcun problema" mi allungo arrivando a sfiorare la sua bocca con la mia, lo vedo serrare la mascella.
"Infatti" sospira in evidente difficoltà.
"E se facessi questo dovresti restare del tutto impassibile" non so con quale coraggio io mi metta a cavalcioni su di lui, spero vivamente di non ricordarmi questi dettagli della serata.
"Fanculo Emma" borbotta con la mascella serrata, poi porta le sue mani sui miei fianchi e preme nuovamente la sua bocca sulla mia.
Stavolta sono io a prendere l'iniziativa di approfondire il bacio, mi faccio strada con la lingua all'interno della sua bocca. Bryce capovolge la situazione, mi ritrovo sotto di lui con il suo corpo premuto sopra il mio. In realtà si tiene in equilibrio sui gomiti, credo che stia cercando di non fare troppo peso su di me.
Sto definitivamente perdendo il controllo sulle mie azioni, me ne rendo conto quando le mie mani scivolano sul suo addome per afferrare l'orlo della sua maglietta e per togliergliela. La lancio in un punto indefinito della stanza, lui continua a baciarmi senza mai smettere di far scontrare le nostre labbra. Il mio tubino risale leggermente lungo le mie cosce, lasciando completamente scoperte le mie gambe. Lui ne approfitta per farci scivolare le sue mani, il suo tocca mi provoca una scia di brividi che ricopre la mia schiena.
"Emma" soffia contro le mie labbra.
"Fermati tu, altrimenti io non riuscirò a farlo" aggiunge facendo scorrere le sue dita lungo la mia coscia fino ad arrivare all'interno.
"E se non volessi fermarmi?" domando.
Bryce è l'unico ragazzo con cui io non mi senta bloccata, dentro di me sto cominciando a realizzare che potrebbe essere quello giusto.
O forse già lo so, ma semplicemente non voglio ammetterlo nemmeno a me stessa. Non pensavo che sarei mai riuscita a farmi toccare da un altro ragazzo, e invece eccomi qui.
Voglio Bryce.
"No, Emma domani mi odierai" sbuffa.
"Dovrei andare via da qui prima che sia troppo tardi" aggiunge, un'espressione pensierosa si dipinge sulle sue labbra.
"No" appoggio una mano sul retro della sua nuca e avvicino il suo viso al mio, le sue labbra sfiorano ancora una volta le mie.
"Non andare" soffio contro le sue labbra.
Lui, in risposta, preme la sua bocca sulla mia e ricominciamo a baciarci con più intensità di prima. Non mi importa di cosa succederà domani, so solo che, al momento, non potrei essere in un posto che sia più giusto di questo. Forse preso dall'istinto, Bryce mi sfila il tubino di dosso e lo lancia chissà dove. Prendo coraggio e faccio lo stesso con i suoi pantaloni, prima sfilo la sua cintura e poi li faccio scorrere lungo le sue gambe muscolose. Riesco a sentire la sua pelle calda contro la mia, solo dei sottili strati di cotone restano a dividere i nostri corpi.
Si stacca da me per un secondo, mi guarda come per chiedermi il permesso per qualsiasi cosa stia per fare.
"Bryce smettila di vivere sempre con il freno a mano tirato, per una volta, fai quello che ti senti" mi meraviglio di essere stata io a parlare, anche se in realtà non dovrei sorprendermi più visto che stanotte ho già dato il meglio di me.
O forse il peggio di me.
Beh, dipende dal punto di vista.
"Sei sicura?" domanda piano.
"Mi fido di te" mi ritrovo solo a sperare che domani non torni tutto come prima e lui non riprenda il suo strano rapporto con Daisy.
Ho un brutto presentimento situato in fondo alla mia testa, ma decido di ignorarlo.
La sua mano arriva fino all'orlo dei miei slip e scivola lungo il tessuto di cotone sottile, le sue dita si insinuano al di sotto di esso.
Mi fido di lui.
Mi faccio guidare dall'istinto.
Le sue labbra tornano a concentrarsi sulle mie, sta letteralmente divorando la mia bocca. Continua a mordicchiare il mio labbro inferiore mentre le sue dita scendono fino al punto più sensibile del mio corpo, gemo piano contro le sue labbra non appena inizia a muoverle.
Il mio cuore sta martellando nel mio petto, credo che anche lui possa riuscire a sentirlo.
Continua a muoversi abilmente, io inarco leggermente la schiena per avvicinarmi ancora di più al suo corpo. Il mio bacino si scontra d'improvviso con il suo, lui non smette di fare ciò che sta facendo neanche per un attimo.
E lo fa dannatamente bene.
"Bryce" sussurro il suo nome non appena avverto un'ondata di calore che si propaga per tutto il mio corpo, seguono i brividi che iniziano a manifestarsi sulla mia pelle. Avverto una morsa, come una specie di nodo stretto all'altezza dello stomaco come se fosse stato messo sottosopra d'improvviso.
Che mi succede?
Bryce allunga una mano per scostare una ciocca di capelli che mi è ricaduta sul volto, socchiudo gli occhi non appena avverto il suo tocco delicato.
"Merda" si rimette subito in piedi non appena avvertiamo il rumore della serratura della porta al piano di sotto.
Già sono tornati gli altri?
"Oddio" mi alzo anche io, afferro il tubino da terra e lo indosso in fretta.
"Devo correre di là" sospira lui prima di sparire dalla mia stanza, non ho idea di come abbia fatto a vestirsi così velocemente.
Avrei voluto dormire con lui, lo ammetto.
Sbuffo e mi ributto a letto, socchiudo le palpebre e mi addormento pensando a lui.Ecco qua un nuovo capitolo. È successo qualcosa che stavate aspettando da tanto, ma Emma era completamente fuori di sé. Bryce non ha resistito ed è successo.
E adesso cosa capiterà fra loro due?
Vi è piaciuto? Fatemi sapere cosa ne pensate che ci tengo davvero tanto e vi ringrazio per tutto il supporto che mi state dando.
Il prossimo capitolo sarà particolarmente importante, forse ci sarà qualcos'altro che mi avete chiesto più volte.
Vediamo se riuscite a capire cosa🤍
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YOU
FanfictionEmma, una ragazza di 18 anni, si trasferisce all'UCLA, il college dei suoi sogni, nel bel mezzo dell'anno. Viene assegnata in stanza con una ragazza, Clary. Scoprirà che questa ragazza è la fidanzata di una famosa star del web. Clary le farà conosc...