Capitolo 51

1.4K 116 42
                                    

"Perché non inviti a cena il tuo ragazzo qualche volta? A me e a tuo padre farebbe davvero tanto piacere conoscerlo" tenta di propormi mia madre, purtroppo non sa cosa mi ha fatto il 'mio ragazzo'. Non lo sa perché non vuole accorgersene, non mi ha mai dedicato del tempo. Non gliene faccio una colpa, in fondo lei e papà mi hanno avuta quando erano ancora piccoli.
Però, adesso più che mai, avrei bisogno di una figura materna e lei sembra vivere nel suo mondo.
Piango ogni notte ripensando a cosa mi ha fatto Luke, ma nessuno se ne accorge.
Perfino le mie amiche sembrano ignorare la faccenda, ma in quel caso non è colpa loro. Luke mi ha allontanato da ogni mia amicizia, mi vieta di vedere le mie stesse amiche e credo che loro pensino che sia io a decidere.
Mi sento in trappola, come se fossi bloccata sul fondo dell'oceano e non avessi nessuno che mi possa aiutare a risalire.
Ho bisogno di qualcuno che ci tenga a me davvero, vorrei che qualcuno mi aiutasse a sfuggire da tutto questo.
"No, è sempre impegnato" mento.
"Sono riuscita a vederlo di sfuggita, ti sei scelta proprio un bel ragazzo" sorride mia madre. Vorrei tanto dirle che il 'bel' ragazzo in questione ha abusato di me, ma credo che sarebbe inutile e che non mi starebbe neanche ad ascoltare. Ho pensato tante volte di andarlo a denunciare, ma ho paura delle ripercussioni che potrebbe avere su di me.
Sono terrorizzata da lui.
Ho il terrore del giudizio delle persone.
"Voglio conoscerlo" insiste mia madre.
"E io vorrei liberarmene" mormoro fra me e me, sento le lacrime che iniziano a bagnare i miei occhi.
"Cosa?" domanda mia madre, non ha nemmeno fatto caso ai miei occhi lucidi.
Forse non se ne vuole accorgere.
Forse neanche a lei importa di me.
Me ne andrò, sono certa che in un modo o in un altro riuscirò a scappare da questa città e da tutti gli orribili ricordi che ho qui.
Mi auguro che qualche college mi prenda, non voglio restare ancora in questo posto.
Mi sveglio di soprassalto, mi rendo conto che sono tornati i miei soliti incubi. Che poi, più che dei brutti sogni, di tratta di ricordi.
Di orribili ricordi.
Sento che i miei occhi occhi sono quasi umidi, credo di aver pianto nel sonno.
Sempre che sia possibile.
Non sono nel mio appartamento, riconosco la parete della stanza degli ospiti della villa dei ragazzi. Come sono arrivata fin qui?
Porto le mani all'altezza delle mie tempie, cerco di concentrarmi per ricordare. Mi sforzo un po' di rammentare ogni dettaglio della serata, scatto a sedere sul letto non appena mi rendo conto di ciò che è successo fra me e Bryce.
Forse avrei preferito non ricordare.
Che cosa ho fatto?
Sono un'idiota, non ho nessun altro aggettivo con cui definirmi al momento. Anche lui non è da meno, come ha potuto lasciare che mi spingessi così oltre da ubriaca?
È uno stronzo, ecco perché.
Io sono una stupida e lui un menefreghista che pensa solo a se stesso, ma che bella coppia!
"Oh, sei sveglia" la porta si spalanca e Bryce entra all'interno della camera, è l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento.
"Sì" biascico e seppellisco la testa sotto al cuscino, mi sento in totale imbarazzo per ciò che è capitato stanotte fra di noi.
"Ti ho portato la colazione, è tardi e noi abbiamo già mangiato. Ho pensato che sarebbe stato meglio non svegliarti, hai bevuto troppo e devi riprenderti" mi porge un piatto pieno di biscotti con le gocce di cioccolato, non credo che sappia che siano i miei preferiti.
"Non ho fame" mento.
"Emma" borbotta lui, poi appoggia il piatto sopra le mie gambe e con un cenno della testa mi invita a mangiare.
"Non costringermi ad imboccarti" ridacchia.
"Ma che dici" sbotto.
"Devi mangiare qualcosa" insiste.
"Okay, basta che non rompi più" porto un biscotto alla mia bocca e lo mangio in pochi secondi, seguono altri tre.
"Menomale che non avevi fame" ride.
"C'è poco da ridere" metto il broncio, poi mordo il quinto biscotto. Se continuo di questo passo li finirò tutti, ma sono troppo buoni per lasciarli lì.
"Ti sei ricordata" finalmente l'ha capito, incastra i suoi occhi nei miei.
Immediatamente mi tornano alla mente le sensazioni che ho provato con lui e, al solo pensiero, avverto un vuoto allo stomaco.
"Sì" abbasso lo sguardo.
"Sei consapevole di essere uno stronzo?" sputo tutto d'un fiato, mi avrebbe dovuta fermare invece di assecondarmi come ha fatto.
"Emma non ci provare" borbotta lui.
"Ho provato a fermarmi, ma tu hai fatto di tutto per far capitare ciò che poi è successo" dentro di me so che ha ragione visto che nella mia testa stanno riaffiorando tutti i particolari di stanotte, non posso obiettare in alcun modo ciò che ha detto.
"Mi sono controllato fin troppo" aggiunge sospirando, mi ricordo il momento in cui mi sono messa a cavalcioni su di lui.
Mi sento avvampare d'improvviso, appoggio i palmi delle mani sulle mie guance per nascondere il rossore che sarà sicuramente comparso su di esse.
"E adesso?" mormoro fra me e me, ma lui sembra avermi sentita.
"Adesso cosa?" ripete infatti.
"Lo sai benissimo come stanno le cose Emma" continua, sul suo volto si fa spazio un'espressione seria e allo stesso tempo pensierosa.
"No, non lo so" alzo la voce, ci ho sperato fino alla fine che le cose non sarebbero andate così anche questa volta.
"Non posso" ripete ancora queste parole.
"Non puoi o non vuoi?" un sorriso amaro si fa strada sulle mie labbra, il suo sguardo si concentra proprio in quel punto.
"Non posso" ribadisce.
Quindi vorrebbe? O forse mi sto facendo davvero troppi film mentali, lui in fondo non ha ammesso più di tanto.
E se lo avesse fatto e non me ne ricordassi?
"Emma non rendere le cose più complicate di quanto già lo siano" sembra arrabbiato con sé stesso, come se si fosse pentito di essersi lasciato andare con me.
Io invece non me ne pento, credo che ci sia un motivo se io mi sia sentita di fare proprio con lui quelle cose.
"Non voglio farti soffrire, è l'ultima cosa che voglio" allunga la sua mano verso il mio viso, lo solleva in modo da instaurare nuovamente un contatto visivo fra noi.
Adesso non so davvero cosa dire, mi limito a restare in silenzio con gli occhi incastrati nei suoi. Posso credergli davvero?
Ha baciato Daisy subito dopo aver baciato me, quello mi ha fatto davvero male.
Non so cosa pensare di lui.
"Penso di aver bisogno di stare lontana da te per un po'" ammetto anche a me stessa, la sua vicinanza mi impedisce di ragionare in modo chiaro e lucido.
Devo capire cosa provo, ma standogli alla larga. Credo che sia l'unico modo per fare chiarezza nella mia testa e soprattutto nel mio cuore. Il problema è che, anche se dovessi arrivare alla conclusione di provare qualcosa per lui, non penso che le cose cambierebbero.
"Come vuoi" risponde.
Sembra deluso, ma cosa pretende?
"Prima mi metti in questa situazione, poi scappi. Complimenti Emma" aggiunge, come se lui non avesse fatto lo stesso fin ora.
"Ti ci sei messo da solo" assottiglio gli occhi riducendoli a due fessure, cerco di decifrare l'espressione che si è dipinta sul suo volto.
"Devo ricordarti cosa hai fatto stanotte? Oppure vuoi che ti rammenti cosa hai combinato al lago?" si acciglia.
Sembra arrabbiato, ma allo stesso tempo che sia soprappensiero. Vorrei tanto capire cosa gli stia passando per la testa davvero, perché sono certa che non siano le stesse cose che sta dicendo.
"Devo ricordarti che mi hai baciato tu per primo? Tu ti sei ripulito la coscienza dicendo che era solo per calmare il mio attacco di panico, ma sai bene che non era così" decido finalmente di dirgli anche questo.
Lui resta in silenzio per qualche istante come se stesse riflettendo su cosa dire.
"Tu avresti potuto evitare di buttarti subito su Josh, la situazione non sarebbe questa" sputa acido lui, come se io ci avessi provato subito con Josh.
Non è così, sa bene che è stato il suo migliore amico ad avvicinarsi a me e non può farmi una colpa se all'inizio mi piaceva.
"Tu non sai niente di me" scuoto la testa.
Io non sono così, prima di lui, avevo addirittura paura che non mi sarei mai più riuscita a relazionare con una ragazzo.
Ma come può saperlo?
"Me ne vado" non piangerò qui, mi alzo dal letto e corro via dalla stanza. Attraverso velocemente il corridoio con la speranza di non incontrare nessuno, non voglio domande.
Arrivo al portone di ingresso, ma ora mi rendo conto di avere un enorme problema.
Non ho la macchina.
Come torno a casa mia?
'So che ho saltato gli allenamenti stamattina, ma ho un problema. Ti prego vienimi a prendere alla Sway'
Decido di scrivere a Lauren, spero solo che non sia impegnata e che lo veda al più presto.
'Sto arrivando'
Risponde dopo qualche minuto, posso tirare un sospiro di sollievo. Mi rendo conto di avere un altro messaggio non ancora letto, sussulto non appena leggo il nome sul display.
È Allison, la mia amica di infanzia.
'Ciao Emma, non so se tu ne sia al corrente, ma sono stata insieme a Luke negli ultimi mesi. Da quando te ne sei andata lui ha iniziato a corteggiarmi e ci sono caduta anche io. Finalmente ho capito perché ti sei allontanata da noi, immagino che avrà privato anche te di ogni rapporto di amicizia.
Ho capito anche il perché dei tuoi lividi, tu non sei mai caduta durante gli allenamenti. È stato lui, ti chiedo scusa di non essermene mai accorta finché non mi sono ritrovata nella tua stessa situazione. Però ho fatto una cosa, una cosa per te, per me e per tutte le altre quattro ragazze che sono venute a testimoniare insieme a me. L'ho denunciato e è stato arrestato, si pensa che ci siano anche altre ragazze di cui ha abusato, ma adesso non potrà più far del male a nessuno.
Spero che tu stia bene a Los Angeles, non ho mai smesso di volerti bene Emma'
Finisco di leggere il messaggio e mi rendo conto di aver le guance zuppe per via delle numerose lacrime che sono scese.
'Hai fatto ciò che io non ho mai avuto il coraggio di fare, grazie. Spero che tu ora stia bene e che quel bastardo non possa toccare più nessuna ragazza. Ti voglio bene anche io Allison, spero che ora potrai capirmi anche se mi fa male sapere che hai passato tutto ciò per cui ho sofferto io'
Digito velocemente sulla tastiera del mio cellulare, non riesco a smettere di piangere. Le emozioni mi hanno completamente travolta e adesso non riesco più a controllarle.
"Emma" la voce di Lauren mi fa sollevare la testa di scatto, finalmente è arrivata a bordo della sua auto fucsia.
"Stai bene?" domanda.
"No" ammetto e salgo sul suo veicolo.

BRYCE'S POV
Prima o poi mi farà uscire di testa, adesso dove cavolo sarà andata? Penso che voglia tornare a casa sua e sarei davvero tentato di prendere la macchina e andare da lei, ma tanto non avrebbe senso.
Non possiamo stare insieme, non farei mai una cosa del genere a Josh. È il mio migliore amico da una vita, non posso mettere una ragazza prima della nostra amicizia.
Anche se la ragazza in questione è Emma?
Anche se la ragazza in questione mi piace da morire?
Purtroppo le cose stanno in questo modo e non posso farci nulla, lei deve capirlo. Non possiamo continuare in questa maniera, altrimenti la situazione diventerà sempre peggiore. Non voglio vederla soffrire, perciò forse ha ragione lei.
Dobbiamo stare lontani.
Fanculo tutto, mi sdraio sul letto e mi metto a vagare un po' fra i social con il cellulare. Mi sto annoiando, decido di accendere la televisione.
Si apre sul notiziario, che noia.
"Arrestato un ragazzo ventiduenne a Phoenix, è scattata la denuncia da parte della sua ultima vittima" dice la voce proveniente dal televisore, mi rendo conto che stanno parlando della città da cui viene Emma.
Non ho idea del perché io sia rimasto a guardare questo noioso telegiornale, ma a quanto pare non c'è niente di meglio da vedere a quest'ora.
"Numerose le vittime della sua violenza e si pensa che siano più di dieci ragazze, abbiamo raccolto le testimonianze di cinque di loro" aggiunge la donna che da le notizie.
Mi ricordo il giorno in cui ho conosciuto Emma, aveva un enorme livido sul polso. E se non se lo fosse fatto durante gli allenamenti?
Forse sto viaggiando troppo con la mente, ma tutto sembra tornare.
"Il ragazzo è stato arrestato per via delle numerose prove, in formato audio e video, che sono state raccolte dalla polizia" continua la donna, aggiusta gli occhiali sopra al suo naso.
L'ex ragazzo di Emma, che se non erro si chiama Luke, ha proprio ventidue anni e lei, una volta, mi ha detto che lui le ha fatto del male senza specificare cosa fosse successo.
E se si trattasse davvero di questo ragazzo di cui stanno parlando al telegiornale?
Devo andare da lei, forse è ancora qui sotto visto che non ha un'auto tutta sua. Mi precipito al piano inferiore e arrivo alla porta d'ingresso in men che non si dica, ma non ho fatto in tempo. La vedo allontanarsi a bordo di un'auto che non conosco, spero solo che non si tratti ancora di Ryland.
La macchina è fucsia, non può essere la sua.
Apparterrà sicuramente a una ragazza, non ho idea di chi siano le persone che frequenta Emma. Basta con questi pensieri inutili, devo mollare tutto e andare da lei.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Finalmente è arrivato il tanto atteso punto di vista di Bryce, spero che abbiate capito un po' di più ciò che prova lui.
Come andranno avanti le cose adesso?
Cosa vi aspettate dai prossimi capitoli?🤍

YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora