Arriviamo di fronte alla pista per le auto da corsa, ci sono una serie di macchine posteggiate di fronte alle delle imponenti saracinesche. Un'uomo sulla cinquantina, credo sia il proprietario di questo posto, ci viene incontro con un sorriso compiaciuto dipinto sulle labbra. Ha i capelli brizzolati e gli occhi molto scuri, indossa una divisa che riprende i colori principali di questo posto. Quasi ogni cosa qui è bianca e rossa, dai muri fino alle bandierine a scacchi che contorna l'intera pista.
"Benvenuti ragazzi" ci accoglie l'uomo, due ragazze circa della nostra età compaiono al suo fianco. Indossano degli abitini rossi succinti, lasciano ben poco all'immaginazione, e hanno entrambe i capelli biondi ossigenati.
"Queste sono le mie figlie, erano davvero impazienti di conoscervi" ridacchia il signore, fa cenno alle sue figlie di poter avanzare in direzione dei ragazzi.
"Possiamo fare una foto?" domandano emozionate, i ragazzi annuiscono e si avvicinano a loro per fare una serie di selfie.
"Dal vivo sei ancora più bello" una delle sue bionde su rivolge a Bryce guadagnandosi un'occhiataccia sia da parte mia che da parte di Daisy. A quanto pare, almeno su questo, ci troviamo d'accordo.
"Ti adoro" l'altra sorella si rivolge a Josh e getta le braccia al collo di lui, alzo gli occhi al cielo infastidita.
Non posso essere gelosa di entrambi, credo che mi dia semplicemente fastidio l'atteggiamento di queste ragazze. Non c'è altro motivo.
Almeno mi convinco che sia così.
Finite le foto, l'uomo ci fa segno di seguirlo all'interno del centro di revisione dei veicoli da corsa.
"Dovrete indossare delle tute e il casco" ci avverte l'uomo, ci indica una pila di indumenti simili a quelli che indossano i piloti professionisti.
"Signorine, anche voi?" sposta il suo sguardo da Clary a Daisy per poi finire soffermandosi sul mio viso.
"Sì" rispondiamo all'unisono io e Clary.
"Oh, no" scuote la testa Daisy, un'espressione contrariata si fa spazio sul suo viso.
Ognuno di noi afferra una tuta della sua taglia e la indossa al di sopra dei vestiti, sento già caldissimo sotto tutti questi strati di tessuto.
Prima di indossare il casco, dobbiamo mettere una specie di cuffia che serve a proteggere ulteriormente il cranio.
"Facciamo una foto" Josh d'improvviso cinge le mie spalle con un braccio per attirarmi a sé, scatta rapidamente un selfie che non ho la minima idea di come possa essere venuto.
"Sei bella anche con il casco" mi fa l'occhiolino, poi indossa il suo facendolo passare da sopra.
"Sei pronta?" ridacchia poi.
"Abbastanza" faccio spallucce io.
"Ragazzi, ovviamente devo affiancarvi a dei piloti professionisti" ci spiega l'uomo, credo di non essere stata particolarmente attenta quando ci ha detto il suo nome perché proprio non lo ricordo.
"Non potete guidare da soli" aggiunge.
"Ciao" un gruppo di ragazzi, leggermente più grandi di noi, ci vengono incontro. Indossano delle tute simili alle nostre, hanno la visiera del casco alzata in modo tale da lasciare una buona parte del viso scoperta.
Un ragazzo, penso che abbia una trentina di anni, si avvicina a me. I suoi occhi color ghiaccio non passano di certo inosservati, mentre non riesco a vedere il colore dei suoi cappelli. La testa di Josh scatta della nostra direzione, con la coda dell'occhio vedo che Bryce fa lo stesso.
Forse è solo una mia impressione, non avrebbe il minimo senso che entrambi siano infastiditi a causa del ragazzo che si è avvicinato. Perlomeno, per quanto riguarda Bryce, è praticamente impossibile che sia questo il motivo.
"Ciao, mi chiamo Thomas" si presenta finalmente il ragazzo, mi porge la sua mano che afferro e stringo piano.
"Emma" gli rivolgo un sorriso.
"Allora Emma, tu vieni con me" mi fa l'occhiolino, di solito non mi fanno particolarmente simpatia i tipi così espansivi e che danno troppa confidenza subito.
"Okay" annuisco e lo seguo fino alla nostra auto. Non ho idea di come si chiami il modello, ma è davvero bellissima. Sembra nuova, la carrozzeria rossa fiammeggiante è lucida e praticamente immacolata.
"Dai, monta su" Thomas mi fa segno di prendere posto sul sedile del guidatore, è da tantissimo che non guido e sto cominciando a temere di aver perso un po' la mano.
Con la coda dell'occhio, vedo che anche il resto dei ragazzi sta salendo a bordo dei vari veicoli a seguito del loro copilota.
"Sai accenderla?" mi domanda.
"Sì" annuisco premendo il mio piede sinistro sulla frizione, mentre appoggio il destro sul pedale frenante. Giro la chiave nella toppa, posso già sentire il motore che si scalda.
"Resta sempre nella tua corsia, non spostarti nelle altre per nessun motivo" mi ammonisce il ragazzo seduto accanto a me.
"Per qualsiasi cosa, ho dei pedali di emergenza qui sotto" indica con un cenno del mento i pedali posizionati di fronte alle sue scarpe, diciamo che in questo modo mi sento più sicura.
"Su, parti" mi esorta.
Comincio a inserire la prima, poi la seconda fino ad arrivare in quarta. Non sto andando poi così veloce, riesco ancora ad avere il pieno controllo del veicolo.
"Quanti anni hai?" indaga il ragazzo.
"Diciotto" rispondo senza staccare i miei occhi dalla strada, al contrario, sento il suo sguardo che indugia sul mio viso.
"Tu?" gli chiedo curiosa.
"Ventiquattro" credevo che fosse più grande, non ci ho preso per niente.
"Oh" mi limito a dire.
"Spingi su quell'acceleratore, metti in quinta" Thomas mi da le indicazioni per aumentare la velocità, non ho mai corso così tanto in vita mia. È una bella sensazione, mi sento libera ed è come se una scarica di adrenalina si gasse per tutto il mio corpo.
Perdo il conto dei giri che faccio intorno alla pista, devo ammettere che mi manca guidare un'auto tutta mia.
"Ora frena dove vedi quella bandiera a quadretti bianchi e rossi" assottiglio gli occhi riducendoli a due fessure per mettere a fuoco il punto che Thomas mi ha indicato. Comincio a scalare le marce per non rischiare di frenare troppo bruscamente.
"Non male" Thomas mi fa l'occhiolino non appena scendiamo dal veicolo, si appoggia con la schiena contro la carrozzeria e incrocia la sue braccia al petto.
"Gli altri non hanno ancora finito" osservo, siamo gli unici ad essere scesi. Mi volto verso il ragazzo di fronte a me e lo guardo con un'aria interrogativa dipinta sul volto.
"Non lo so" fa spallucce lui, non so perché il mio sesto senso mi stia dicendo che lo abbia fatto di proposito.
"Anche tu sei di LA?" Thomas si rivolge a me.
"Sì" annuisco.
"Tu sei di qui?" domando per essere cortese.
"Esatto" fa spallucce lui.
"Quanto resti?" indaga, non ho idea del perché me lo stia chiedendo. Starà certamente cercando di fare conversazione e io sono decisamente troppo paranoica.
"Soltanto altri tre giorni" un velo di tristezza cala nei miei occhi, mi sto divertendo molto e non mi entusiasma l'idea di dover recuperare tutto lo studio perso in quest'ultima settimana.
"Hai una sera libera per me?" Thomas va dritto al punto e mi lascia senza parole. È senza dubbio un bel ragazzo, ma ho chiuso con i tipi tanto più grandi di me. Sopprimo i miei ricordi, non mi sembra il momento giusto in cui farli riaffiorare.
La mia testa è già abbastanza incasinata, i miei pensieri si dividono fra due ragazzi e non ho la minima intenzione di aggiungere un terzo. Come faccio a declinare l'invito senza sembrare poco educata?
"Ha un ragazzo" riconosco la voce di Bryce, mi prende per i braccio e mi trascina via.
"Scusa" mimo con le labbra in direzione di Thomas, poi mi divincolo dalla presa di Bryce.
Cosa gli salta in mente?
"Che cosa vuoi?" sbotto non appena mi rendo conto che mi ha portata in un punto abbastanza isolato.
"Josh dovrebbe controllarti meglio" ridacchia, a volte mi chiedo cosa trovi di divertente in delle situazioni del genere.
"Forse dovrebbe controllare meglio te" le parole escono spontanee dalla mia bocca, non volevo che suonasse come una frecciatina.
"Ah si?" lui si avvicina a me, forse anche un po' troppo per i miei gusti.
"Sì" indietreggio per evitare qualsiasi situazione che possa diventare scomoda.
"Perché?" domanda lui, come se non avesse capito a cosa io mi stia riferendo.
Sta facendo il finto tonto, è evidente.
"Lascia stare" faccio per andarmene, ma lui mi trattiene afferrandomi per il polso.
"Parla" mi esorta allentando la presa su di me, incrocia le braccia al petto e si appoggia con la schiena contro il muro.
"Stavo solo parlando con un ragazzo e ti sei messo in mezzo quando non hai alcun diritto di farlo" sputo acida.
"Il ragazzo in questione ti ha chiesto di uscire e, come amico, ti ho tolto da una situazione scomoda" mi fa l'occhiolino.
Veramente pensa di avere ragione?
'Amico'
Questa parola, usata da lui, mi fa letteralmente accapponare la pelle. Non ho idea del motivo per cui io reagisca in questo modo.
"Ah però tu puoi baciarmi?" mi acciglio.
"Cosa?" finge di non aver sentito, non dico nulla perché non ho alcuna intenzione di ripetere visto che è evidente che abbia capito benissimo le mie parole.
"Già sai perché l'ho fatto, non devo darti alcuna spiegazione Emma" ribatte freddo, nel suo tono dice non si legge alcuna emozione.
"Dimentica quel bacio" aggiunge.
"Emma, devi farlo" insiste.
"Già l'ho fatto, a me piace Josh e quel bacio non mi ha fatto alcun effetto" mento.
"Tu però non intrometterti nella mia vita, sono libera di parlare con chi voglio" mi rendo conto di aver alzato troppo il tono di voce.
"Se tu la smettessi di provarci con il primo che ti capita di fronte" ridacchia.
"Ma allora sei veramente un idiota" stavolta me ne vado e lui non prova neanche a fermarmi, continuo a camminare in cerca del resto dei ragazzi. Vado a sbattere addosso a qualcosa, o meglio contro qualcuno.
"Oh scusa" sollevo il viso.
"Ti stavo cercando" ribatte Josh.
"Ho finito un po' prima di voi" sospiro, mi guardo attorno per accertarmi che Bryce non sia nei paraggi. Vedo Daisy che cammina ancheggiando rapidamente e con sicurezza in una direzione, credo che lo stia raggiungendo e, per una volta, la ringrazio mentalmente visto che lo terrà lontano da me.
"Emma" Josh mi richiama.
"Sì?" sposto il mio sguardo sul suo viso.
"Stasera ti va di uscire a mangiare qualcosa solo tu ed io?" mi domanda, un sorriso spontaneo affiora sulle mie labbra.
"Certo" annuisco contenta, la mia felicità però si affievolisce lentamente lasciando spazio al senso di colpa che sto provando."Finalmente un po' di tempo da soli" sospira Josh non appena ci sediamo a uno dei tavoli di questo locale davvero carino, non ho idea di come lo abbia scovato. Sposto il mio sguardo per la stanza, è tutto curato nel minimo dettaglio. Gli arredamenti sono total white a contrasto con la scacchiera di mattonelle bianche e nere che compone il pavimento, i muri sono ricoperti di quadri negli stessi colori piuttosto eleganti.
"Già" arrotolo nervosamente una ciocca dei miei capelli chiari attorno alle dita.
"Buonasera ragazzi, siete pronti per ordinare?" un ragazzo, che indossa la divisa del locale, si avvicina al nostro tavolo.
"Sì" prende subito la parola Josh.
"Cosa posso portarvi?" domanda il ragazzo, un ricciolo nero gli ricade sulla fronte e alza una mano per sistemarlo nuovamente.
"Per me una pizza con il tonno" replica Josh, poi rivolge lo sguardo nella mia direzione.
"Io una margherita" sorrido al cameriere, d'improvviso gli occhi di Bryce attraversano la mia mente. Avrebbe detto che i miei gusti sono banali, ma perché sto pensando a lui?
"Anzi una diavola" cambio idea, poi scuoto la testa per cercare di scansarlo dai miei pensieri.
"Oh no, mi sembra di stare a cena con Bryce" ridacchia Josh, io resto leggermente interdetta di fronte al suo commento.
"Cosa fanno gli altri stasera?" domando poi per cercare di cambiare argomento.
"Credo siano andati a ballare da qualche parte, quando torneremo li ritroveremo tutti ubriachi" un sorrisetto divertito si fa spazio sulle labbra di Josh.
"Scusatemi ragazzi" il cameriere è appena arrivato, tiene in equilibrio sulle mani due piatti che contengono delle pizze fumanti.
"Grazie" diciamo praticamente all'unisono io e il biondo seduto a tavola di fronte a me.
Comincio a tagliare la pizza a spicchi, preferisco di gran lunga quando la servono già suddivisa in più fette. È molto più comodo.
"Hai risolto con il tuo manager?" chiedo la prima cosa che mi passa per la mente, gli occhi di Josh guizzano subito sul mio volto.
"Sì, più o meno" fa spallucce, porta una fetta di pizza alla sua bocca e inizia a morderla.
"A cosa stai lavorando?" tenta ancora.
"Al merch" risponde subito, la sua risposta è la stessa che mi hanno dato i ragazzi. Il mio cervello comincia a elaborare varie soluzioni, mille domande vorticano nella mia mente.
È solo una coincidenza?
Si è messo d'accordo con i ragazzi?
O magari sta semplicemente dicendo la verità?
Non ho idea di quale, tra queste, sia l'alternativa corretta.
"Uh che bello" comincio anche io a mangiare la mia pizza, ho davvero fame.
"Tu invece come sei messa con il programma al college?" stavolta è lui a cambiare discorso.
"Insomma" sbuffo al pensiero delle centinaia di pagine che dovrò studiare al mio ritorno.
"A volte mi pento di non aver proseguito gli studi, insomma tutto questo non durerà per sempre" si sta chiaramente riferendo alla sua nuova vita e alla sua fama.
"Cosa ti piacerebbe fare?" chiedo curiosa.
"A essere sincero non ci ho mai pensato" replica lui, mi chiedo come sia possibile.
"Davvero?" ribatto sbalordita.
"Forse il veterinario, da quando ho preso Buddy ho capito di avere un amore smisurato per i cani" ridacchia, non credo che sia serio.
"A proposito, con chi lo avete lasciato in questi giorni?" gli chiedo.
"È alla Hype, le ragazze si stanno occupando di lui" fa spallucce Josh.
Sembriamo una di quelle coppiette che è a cena insieme e parla del più e del meno, ma io continuo a non essere sicura di sentirmi pronta per una nuova relazione.
Poi c'è Bryce.
Oh no, ancora lui.
Non che mi piaccia, cioè non so neanche io come mi sento nei suoi confronti, ma quel bacio mi ha destabilizzato. In realtà, il suo sguardo e la sua presenza mi confondo le idee, non capisco cosa ci sia fra noi.
Niente Emma, non c'è niente.
Ripeto a me stessa, torno a concentrare tutta la mia attenzione sul biondo seduto con me.Nuovo capitolo! A Emma piacciono entrambi i ragazzi, ma riuscirà a capire per quale dei due ha davvero una preferenza?
Josh continua ad essere misterioso, riuscirà Emma a capire cosa stia combinando?
Bryce è geloso o si comporta da buon amico?
Spero che vi sia piaciuto il nuovo capitolo🤍
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YOU
FanfictionEmma, una ragazza di 18 anni, si trasferisce all'UCLA, il college dei suoi sogni, nel bel mezzo dell'anno. Viene assegnata in stanza con una ragazza, Clary. Scoprirà che questa ragazza è la fidanzata di una famosa star del web. Clary le farà conosc...