Capitolo 14

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"Tu ci sei mai stata?" domando con curiosità a Clary. Dopo gli ultimi due giorni, che ho dovuto passare a studiare per il test di ingresso che si è tenuto questa mattina, mi merito proprio una giornata di svago.
"No, i ragazzi mi hanno portata agli Universal Studios, ma mai a Disneyland" risponde lei.
La suoneria del cellulare di Clary riecheggia nella stanza, estrae il cellulare dalla sua tasca.
"È Jaden, fra un'ora verranno a prenderci qui" mi informa leggendo ad alta voce il messaggio che ha ricevuto da parte del suo ragazzo.
"Oh, mi sono dimenticata di chiedertelo. Come è andato il test?" domanda poi.
"Bene, almeno credo. Mi sono messa al pari con tutti i vostri programmi perciò credo di averlo passato" scrollo le spalle, credo proprio che non riceverò alcun debito formativo.
O almeno spero che sia così.
"Sono contenta" mi sorride lei.
"Tu e Josh?" tenta di indagare.
"Mi ha mandato qualche messaggio, per ora siamo amici" faccio spallucce.
"Per ora" ripete le mie parole con un sorrisetto beffardo dipinto sulle sue labbra.
"Si fa per dire" alzo le mani in segno di resa.
Non so perché l'ho detto.
Mi accosto dall'armadio, non ho la minima idea di cosa indossare. Come al solito.
"Ci sono giostre dove ci si bagna?" provo a chiedere, questo porterebbe aiutarmi nella scelta dei miei vestiti.
"Non ho idea" scuote la testa Clary.
Il telefono di Clary suona di nuovo, lo tira su per leggere il messaggio.
"Jaden ha detto che sono riusciti a procurarsi dei pass per saltare la fila" mi informa.
Non mi piace dover aspettare tutto quel tempo prima di salire su una giostra, questa è davvero una fortuna.
Decido di indossare un top bianco corto con lo scollo quadrato e le spalline sottili insieme a un paio di pantaloncini di jeans chiari.
Così dovrei stare abbastanza comoda.
Mi sposto in bagno per truccarmi un po', soprattuto per coprire queste odiose occhiaie.
Ringrazio il giorno in cui ho scoperto il correttore aranciato, ormai non me ne separo più. Passo un po' di mascara sulle ciglia e il burro cacao, non riesco a uscire senza averne messo un po' sulle labbra. È una fissa.
Decido di lasciare sciolti i miei capelli questa volta, ma porto con me un elastico in caso servisse. So già che, prima della fine della giornata, finirò per legarmi i capelli in una coda.
Torno in camera per indossare un paio di sneakers bianche, le allaccio ben strette. Mia madre, quando ero davvero piccola, mi ha messo in testa l'idea che si rischia di perdere la le scarpe sulle giostre. Ancora adesso non riesco proprio a levarmi dalla testa questa convinzione. So che è stupida come cosa.
"Jaden, Bryce e Josh sono di sotto. Gli altri vengono con una macchina separata" mi informa Clary.
"Scendiamo, sono pronta" annuisco.
Usciamo dal nostro appartamento, Clary si dimentica sempre di chiudere a chiave perciò lo faccio io. Scendiamo le scale e raggiungiamo i ragazzi che ci aspettano di fronte all'ingresso dell'edificio in cui abitiamo.
Bryce è alla guida, Josh è al suo fianco.
A me tocca dietro accanto a Clary e Jaden. Non che mi dispiaccia, sono entrambi molto simpatici, ma non amo fare il terzo incomodo.
Avrei preferito avere almeno Josh vicino.
Impieghiamo circa un'ora di macchina ad arrivare di fronte al parco, inutile dire quanto io sia emozionata.
Si riesce già a intravedere il castello delle principesse, è riprodotto perfettamente dai muri rosa ai mattoni blu che compongono i tetti di ciascuna torre.
Leggo la scritta Disneyland su un cartello, sembra di essere appena entrata in un sogno.
Qualcuno mi viene addosso, per poco non inciampo sui miei stessi piedi.
"Non puoi restare impalata" si lamenta Bryce, non mi sorprenderei se lo avesse fatto di proposito. Si diverte particolarmente a infastidire me o chiunque altro abbia attorno. Non capisco proprio come faccia Clary a dire che è uno dei ragazzi più dolci del gruppo.
Tutta questa dolcezza proprio non la vedo, credo che sia andata a male da un pezzo.
"Sempre gentile tu eh" borbotto in risposta.
Josh si avvicina a me, cammina al mio fianco raccontandomi dei video che ha girato con i ragazzi in questi ultimi giorni che non abbiamo avuto modo di vederci.
In realtà mi ha scritto qualche messaggio ogni tanto, ammetto che mi ha fatto piacere.
"Iniziamo da lì" propone Anthony.
Indica una sorta di montagna russa che segue il suo percorso al buio, all'esterno si presenta come una sorta di montagna. Grazie ai pass che i ragazzi si sono procurati, saltiamo la lunghissima fila che si è creata all'esterno.
Ci sistemiamo sui tronchi della giostra, Josh si siede sul sedile accanto al mio.
Il tronco comincia a muoversi, non va poi così veloce. Ad un certo punto esce dalla montagna e comincia a scivolare sull'acqua portandoci all'esterno.
"Voglio qualcosa di più veloce, che ne dite di quelle?" si lamenta Quinton non appena scendiamo dall'attrazione.
Indica delle montagne russe in acciaio, sembra che siano intrecciate fra di loro. Non vedo davvero l'ora di salirci!
Questa volta i carretti sono da tre persone, ci sono tre sedili disposti in linea verticale. Io mi siedo in quello in mezzo, mentre Bryce e Josh si siedono rispettivamente dietro e davanti a me.
La giostra parte di colpo, un piccolo urlo sfugge dalle mie labbra. Spero che nessuno ci abbia fatto più di tanto caso.
"Ci sono un sacco di bambini, sei stata l'unica a urlare" ridacchia Bryce alle mie spalle. Non avevo alcun dubbio che non avrebbe lasciato passare questa cosa inosservata.
A causa della cinta, che mi tiene ben ancorata al sedile, non posso voltarmi per dirgliene quattro. Mi limito a alzare il braccio e fargli il dito medio. Sono costretta a ritirare subito il braccio perché il carrello comincia ad andare in discesa.
"Maleducata" lo sento sogghignare dietro di me, reprimo ancora una volta l'istinto di voltarmi per insultarlo.
"Insopportabile" replico indispettita.
Nel frattempo la giostra ha finito la sua corsa, gli addetti del parco vengono a aiutarci a slacciare le cinture.
"Riuscite a litigare anche su una montagna russa?" scoppia a ridere Josh, sposta il suo sguardo divertito da me a Bryce.
Deve aver sentito tutto, immagino.
"La tua amica è davvero maleducata" Bryce solleva le sopracciglia con un ghigno beffardo dipinto sulle sue labbra. Mi da' l'urto il modo in cui sottolinea le parole 'tua' e 'amica'.
Sbuffo sonoramente in risposta.
Continuiamo a salire su varie attrazioni: una sorta di tronchi che girano in mezzo agli scenari del cartone Peter Pan, delle tazze che girano su sé stesse e una montagna russa entrambe a tema Alice nel paese delle Meraviglie.
"Questa non possiamo perdercela!" esclama Quinton emozionato come un bambino.
Indica con un cenno del mento la casa della paura, le ho sempre odiate fin da piccola.
Osservo titubante questa enorme villa che si staglia di fronte ai miei occhi, delle imponenti colonne bianche occupano quasi l'intera facciata. Tutti i ragazzi sembrano entusiasti di andare, perciò mi sforzo di non battere ciglio.
È infantile avere così tanta paura di una giostra, mi convinco che lì dentro è tutto finto.
Non è reale. È solo un'attrazione.
Ripeto a me stessa.
Entriamo all'interno di quella villa così tetra e cupa, cominciamo un percorso completamente al buio. Cerco di camminare vicino a Josh e mi sforzo di chiudere gli occhi, per non urlare, ogni qual volta uno di questi mostri spunta dal nulla e si avvicina per toccarci.
I personaggi dell'orrore, che lavorano qui dentro, sono truccati così bene da sembrare reali. Mi da fastidio il fatto che vengano così vicino e comincino a toccarci.
È fastidioso.
Una specie di zombie salta fuori all'improvviso, perché sta venendo proprio verso di me?
Abbasso le palpebre, non lo guardo e continuo a camminare. È una strategia efficace.
Io non vedo lui, lui capisce che sono spaventata a morte e se ne va. Giusto?
O almeno spero che sia così.
Apro di nuovo gli occhi, cerco di individuare Josh con lo sguardo. Non lo vedo.
E ora? Mi guardo intorno e giro su me stessa, in realtà non vedo nessuno dei ragazzi.
Possibile che siano già andati avanti?
"Sei anche una fifona" una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare. È Bryce.
"Una grandissima fifona" si corregge, parla piano avvicinandosi al mio orecchio.
"Idiota" borbotto.
"Okay, me ne vado" fa un passo per allontanarsi, lo afferro per il polso e lo riporto vicino a me.
"No" sospiro.
Non perché io abbia poi così tanto piacere ad averlo intorno, ma ho davvero bisogno di raggiungere gli altri.
"Dove sono gli altri?" domando.
Continuo a guardarmi intorno sperando che non mi salti addosso l'ennesimo zombie.
"Poco più avanti, a quanto pare sono stato l'unico a accorgersi che stavi per svenire dalla paura" continua a prendersi gioco di me.
"Non è vero" metto il broncio.
"Andiamo, non sia mai che tu svenga per davvero" non smette di ridere.
Appoggia un braccio sulle mie spalle e mi trascina verso il resto del gruppo. Per un attimo mi sento in imbarazzo, ma cerco di non prestarci più di tanta attenzione.
Attraversiamo una stanza buia e completamente vuota, mi chiedo quanto siano andati avanti gli altri senza di noi.
Dovrei togliergli quel braccio?
Non se ne parla. Se dovesse arrivare qualcuno di questi mostri andrebbe prima addosso a lui, potrebbe essere vantaggioso per me.
"Comunque non ho paura" ci tengo a precisare.
"Allora perché stai stritolando la mia mano?" abbassa il suo sguardo sulla mia mano stretta alla sua, non me ne ero nemmeno accorta.
La ritiro immediatamente.
Lo sapevo. Una specie di figura scura, con tutti i capelli neri e appiccicaticci che le coprono il viso, corre verso di noi.
Involontariamente nascondo la testa appoggiandola sul petto di Bryce, non oso neanche immaginare l'espressione divertita che si sara dipinta sul suo volto in questo istante.
"Io non ho paura" scimmiotta la mia voce.
"Se ne è andata?" domando senza sollevare la testa, sto facendo la figura dell'idiota.
Mi rendo conto di star stringendo la sua maglietta nella mia mano, ancora non sono riuscita a staccare la faccia dal suo petto.
"Sì" sogghigna lui.
Mi stacco di colpo da lui, metto un metro di distanza fra i nostri corpi.
"Ora non far finta che ti dispiacesse starmi così appicciata" scuote la testa divertito lui, si guadagna un'occhiataccia da parte mia.
"Stavo solo scherzando" alza le mani in segno di resa. Mi rendo conto che siamo arrivati all'uscita, intravedo un'apertura luminosa.
"Devo aggiungere alla lista dei tuoi difetti anche il fatto che tu sia permalosa" Bryce non perde occasione per prendersi gioco di me.
"Non sono permalosa" in realtà lo sono.
"Come non detto" ridacchia lui.
Attraversiamo il varco, cerco di accelerare il passo. Non voglio passare mezzo secondo di più dentro questa trappola buia.
"Dove eravate finiti?" Josh viene subito incontro a me e Bryce.
"Emma è rimasta indietro perché era terrorizzata, l'ho recuperata e salvata" si acciglia Bryce, quel solito sorrisetto sghembo non accenna minimamente a scomparire dalle sue labbra.
"Non ero terrorizzata, smettila" puntualizzo.
Spero solo che non racconti a Josh di come mi sono attaccata a lui, sarebbe davvero imbarazzante. Che bella figura che ho fatto!
Devo proprio fare i complimenti a me stessa.
"Scusa Emma, ad un certo punto non ti ho vista più. Non ci ho pensato a tornare indietro" mi dice Josh non appena restiamo qualche passo indietro rispetto agli altri.
"Pensavo fossi avanti con Clary" aggiunge.
"Figurati" gli sorrido.
Inaspettatamente, mi cinge le spalle con il suo braccio. È diverso rispetto a quanto mi è successo prima con Bryce, non mi faccio alcuna domanda sull'interrompere o meno questo contatto. Con Bryce ero quasi in imbarazzo, al contrario, con Josh, mi sento sempre a mio agio. Questo ragazzo riesce a darmi quel senso di tranquillità che mi è mancato per così tanto tempo. Non devo fasciarmi la testa con mille paranoie su cosa potrebbe accadere, voglio solo lasciare che le cose facciano il loro corso.
Però posso dire che sto finalmente bene.

Nuovo capitolo! Spero che vi sia piaciuto!
Mi avete chiesto qualche momento in più fra Bryce e Emma perciò eccovi accontentati, ma sappiate che da adesso ne succederanno delle belle🤍

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