Un fastidioso rumore mi costringe ad aprire gli occhi, sembrano delle nocche che sbattono contro il legno. Forse qualcuno sta bussando alla porta, sicuramente questa persona è ignara del fatto che odi essere svegliata. Ho bisogno di alzarmi con comodo, mi da fastidio che sia qualcun altro a decidere quando io debba svegliarmi. Mi alzo già irritata e mi avvicino lentamente alla porta, i postumi della sbornia di ieri sera di certo non passano inosservati. Mi fa male la testa e mi sento assonata, meglio non pensare alle occhiaie scure che avrò di sicuro.
Abbasso la maniglia e mi acciglio non appena scorgo la figura di Bryce.
"Odio essere svegliata" sbuffo, si guadagna un'occhiataccia da parte mia.
"È ora di pranzo Emma e fra qualche ora dobbiamo andare all'aeroporto" sospira lui, ammetto che Bryce fosse proprio l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere qui questa mattina.
"Oh" mi limito a rispondere.
"Devo ancora fare la valigia" porto una mano sulla mia fronte, sono la solita sbadata. Solo ora noto che Bryce tiene una mano sul retro della sua schiena, come se stesse nascondendo qualcosa.
"Questo è per te" mi porge una bustina bianca, la afferro titubante per guardare cosa ci sia al suo interno.
"Clary mi ha detto che ti ha chiamata più volte, ma proprio non ne volevi sapere di svegliarti. Abbiamo già pranzato e ho pensato di portarti questo" osservo il toast contenuto nel sacchetto di plastica bianco, di sicuro non posso non apprezzare questo gesto da parte sua.
A volte sa anche essere carino, ma la maggior parte del tempo resta uno stronzo.
"Grazie" forzo un sorriso.
"Serve una mano con la valigia?" si passa una mano sul retro della nuca, credo che ci sia qualcosa dietro tutta questa inaspettata gentilezza da parte sua.
"Cosa c'è Bryce?" sospiro e mi vado a mettere seduta sul bordo del letto, lui prende posto proprio accanto a me.
"Perché ti sei arrabbiata ieri sera?" domanda piano, immaginavo che fosse venuto con un doppio fine e non semplicemente per venirmi a portare il pranzo.
Decido di dare un morso al mio toast e prendermi qualche secondo per riflettere sulla risposta da dargli.
"Non mi ricordo" mento, può essere una scusa plausibile il fatto che io fossi completamente sbronza e non avessi il minimo controllo.
"Emma" non mi ha creduto.
"Cosa vuoi sentirti dire?" mi acciglio, non riesco proprio a capire cosa pretenda da me.
"La verità?" sbuffa e rotea i suoi occhi verso il soffitto, torna poi a soffermarsi su di me.
"Emma ero ubriaco e ti ho baciata senza pensare alle conseguenze, sai anche tu che è sbagliato" incastra i suoi occhi nei miei, mi sforzo di non abbassare lo sguardo e di non interrompere il contatto visivo.
"Okay" resto delusa ancora una volta.
"Mi hai usata quindi" assottiglio i miei occhi riducendoli a due fessure, cerco di studiare l'espressione di sgomento che si è appena dipinta sul suo volto.
"Emma smettila" borbotta infastidito lui.
"Sai anche tu che non è così" sbuffa poi.
"Ho solo detto la verità. Non è ciò che mi hai chiesto?" gli domando con un accenno di sarcasmo evidente nel mio tono vocale.
"A te piace Josh?" mi chiede serio.
"Cosa c'entra adesso?" incrocio le braccia al petto e lo guardo con aria interrogativa.
"Rispondi" mi esorta.
"Sì" annuisco poco convinta, in realtà non ho più idea di cosa ci sia fra me e Josh. Stasera lo vedrò e finalmente potrò capire cosa ha combinato fino ad ora, per adesso sono immersa nella totale confusione.
"È il mio migliore amico" ribadisce di nuovo.
"Lo so" mi arrendo e do un altro morso al toast, sto letteralmente morendo di fame adesso.
"Possiamo essere amici Emma?" mi chiede.
"Come vuoi" preferisco troncare qui questa conversazione, mi sta facendo saltare i nervi questo suo atteggiamento.
Ho bisogno di farmi passare questa cosa, si tratta solo di una stupida cotta che in un modo o in un altro dovrà terminare.
Giusto?
"Emma dico sul serio" sospira di nuovo.
"Okay, va bene" sbuffo, mi alzo dal letto per iniziare a afferrare i miei vestiti e rimetterli nella mia valigia. Forse dovrei prima piegarli, ma si da il caso che io sia una frana nel farlo.
Infilo i vestiti alla rinfusa nel mio bagaglio, Bryce mi osserva divertito. Deve andare via di qui perché io non riesco a fare a meno di ripensare alle sue labbra sulle mie.
Che cavolo mi sta succedendo?
"Dovresti piegare quei vestiti" ridacchia.
"Dai, ti aiuto" si alza in piedi per darmi una mano a terminare di rifare la valigia, riusciamo a finire in una ventina di minuti.
"Non si chiude" non riesco a far scorrere la zip, ci riprovo e sbuffo sonoramente non appena mi rendo conto che la valigia è davvero troppo piena per potersi chiudere.
"Siediti sopra" Bryce mi fa segno di mettermi sulla superficie del bagaglio, faccio come dice.
"Visto?" riesce a far scorrere la cerniera, un sorriso compiaciuto e soddisfatto si dipinge sulle sue labbra facendo ricadere proprio lì il mio sguardo.
Cosa darei per sentile ancora una volta sulle mie.. Emma no. Non devo pensare a questo, ma è davvero complicato togliere il bacio di ieri notte dalla mia testa.
Sarà difficile essergli amica, credo che sarà a dir poco complicato. Ancora mi domando come sia possibile quello che provo quando mi trovo accanto a lui, non mi sono mai sentita così.
"Fra quanto abbiamo il volo?" proprio non riesco a ricordare l'orario preciso, cerco di concentrarmi su qualcosa che non sia quel fottuto bacio.
"Tra poco, dobbiamo scendere" mi fa segno di seguirlo al piano inferiore, faccio scorrere il mio sguardo per la stanza al fine di accertarmi di non aver lasciato nulla qui.
Mi dispiacerà lasciare questo posto.
Mi sono divertita davvero nonostante tutto.
"Emma" Bryce mi riporta alla realtà, scuoto la testa per distogliermi dai miei pensieri.
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YOU
FanficEmma, una ragazza di 18 anni, si trasferisce all'UCLA, il college dei suoi sogni, nel bel mezzo dell'anno. Viene assegnata in stanza con una ragazza, Clary. Scoprirà che questa ragazza è la fidanzata di una famosa star del web. Clary le farà conosc...