Mi butto di peso sul letto, ormai dormo più in questa stanza che nel mio appartamento.
Devo addormentarmi e resistere alla forte tentazione di tornare da Bryce. Devo imporre a me stessa di ignorare ciò che mi stanno dicendo il mio cuore e il mio istinto, decido di dar retta alla mia parte più razionale almeno per questa volta.
Riuscirò a rimanere sulla mia posizione?
Avverto dei passi lungo il corridoio, possibile che i ragazzi siano già rientrati dalla festa?
Mi sembra parecchio strano, poi non ho neanche sentito la porta di sotto aprirsi. Il portone della Sway è parecchio rumoroso, è praticamente impossibile non sentirlo quando viene spalancato.
"Emma" riconosco immediatamente la voce di Bryce, sta bussando alla porta della mia stanza. A questo punto le alternative che mi si prospettano sono esattamente due: posso fingere di dormire oppure posso alzarmi per andare ad aprirgli.
Non resisto e scelgo la seconda.
Questo dimostra quando io non riesca a restare sui miei passi quando si tratta di lui, non sono in grado di mantenere la mia posizione.
Con passo lento mi dirigo in direzione della porta e la apro piano, Bryce se ne sta in piedi appoggiato al muro mentre passa una mano fra i capelli del suo ciuffo scuro scompigliandoselo come suo solito.
È bello, è bello da togliere il fiato.
Emma, datti una calmata e contieniti.
"Che ci fai qui?" sospiro.
"Non puoi andartene così" borbotta.
"Come se tu non lo avessi mai fatto" sbuffo sonoramente in risposta, devo per caso ricordargli tutte le volte che è scappato?
"Ho sbagliato, okay?" sbotta, mi limito a far scontrare i suoi occhi color nocciola con i miei senza sapere cosa dire.
"Emma mi piaci da impazzire" sputa lui tutto d'un fiato, ma, ancora una volta, non so proprio come dovrei prendere le sue parole.
E se non lo pensasse davvero?
E se lo stesse dicendo solo perché ha alzato troppo il gomito stanotte?
"E mi dispiace per tutte le volte che mi sono comportato da stronzo, io non avrei mai voluto farti star male" aggiunge, poi mi guarda in attesa che io dica qualcosa.
"Domani ti rimangerai tutto" do voce a quelli che sono i miei reali timori riguardo a questa situazione.
"Perché sono un idiota e non voglio affrontare la situazione con Josh" borbotta lui.
So che non dovrei approfittarmi del fatto che sia totalmente ubriaco per estorcergli la verità, ma non posso proprio lasciarmi scappare questa occasione.
"Però questo è quello che penso davvero, tu mi piaci da morire e forse.." si ferma, il mio cuore inizia a martellare nel mio petto come se stesse sul punto di uscire fuori dalla mia gabbia toracica.
"Forse cosa?" chiedo piano.
"Non mi ricordo" sbuffa lui e mette il broncio, sembra un bambino a cui hanno appena negato di andare al parco giochi.
Mi soffermo a osservare i suoi occhi, non ho idea del perché lui abbia distolto il suo sguardo dal mio.
Non so nemmeno come faccia a essere così bello anche da ubriaco, io quando bevo finisco sempre per mostrarmi in condizioni orribili di fronte ai suoi occhi.
"E se ti dicessi che voglio parlare con Josh?" trattengo il respiro non appena pronuncia queste parole, non immagina da quanto tempo io stia aspettando di sentirglielo dire.
"Non ti crederei perché sei ubriaco" ridacchio di fronte alla sua espressione corrucciata.
"Prometto che lo faccio" insiste.
"Domani" ci tiene a precisare.
"Vedremo, ma non credo che lo farai" scuoto la testa contrariata, non sono affatto convinta che manterrà questa promessa. Non voglio illudermi, ci rimarrei troppo male anche questa volta e non penso di meritarlo.
"Ti sorprenderò biondina" sogghigna.
"Ma smettila" sospiro.
"Non ti fidi di me?" mi afferra per i fianchi e mi attira a sé facendo scontrare d'improvviso il suo bacino con il mio. Ringrazio il fatto che sia buio perché penso proprio di essere diventata paonazza tutto d'un tratto.
"Chi lo sa" lo stuzzico.
"Mh dovresti" non so come mi ritrovo con la schiena poggiata sul materasso e il suo corpo che incombe ancora una volta sul mio.
"Bryce" sospiro.
Lui non dice nulla, si limita ad avventarsi di nuovo sulle mie labbra senza lasciarmi alcuna via di scampo. Gli concedo subito l'accesso alla mia bocca, le nostre lingue si scontrano con un ritmo incessante. Le sue mani finiscono all'altezza dell'orlo del mio vestito, mentre le mie scivolano sul suo addome al di sotto del sottile tessuto della sua maglietta. Prendo coraggio e gliela sfilo, non ho neanche idea del perché io l'abbia fatto. Bryce fatica a togliermi di dosso il vestito in latex che indosso. In effetti non è molto semplice da sfilare, il tessuto crea un leggero e irritante attrito con la pelle.
La sensazione della sua pelle a contatto con la mia provoca un scia di brividi lungo tutto il mio corpo, continuo ad infiammarmi sotto il tocco delle sue mani. Le sue dita sfiorano i miei slip, sussulto a questo improvviso contatto.
"Bryce" sospiro.
"Emma, non ho intenzione di andare oltre con te mentre sono ubriaco" soffia contro le mie labbra, mi mordo nervosamente l'interno della guancia senza sapere cosa dire.
In effetti mi ritrovo a volere che accada qualcosa di più fra noi, ma allo stesso tempo sono terrorizzata da cosa potrebbe accadere dopo fra noi.
"Cioè sto morendo dalla voglia, ma non posso farlo da ubriaco" sospira incastrando i suoi occhi color nocciola nei miei.
"Non con te" mormora prima di riprendere a baciarmi, le sue parole provocano in me un vuoto proprio all'altezza del mio stomaco.
"Con te deve essere diverso" aggiunge, non mi sarei mai immaginata di sentire delle parole del genere da parte sua.
Si fa spazio in me il timore che lui si possa rimangiare tutto, non so davvero come potrei prenderla. Decido, per un attimo, di abbandonare tutti i miei dubbi e mi fiondo sulle sue labbra. So solo che ne voglio ancora e ancora, sento la sua lingua che continua a accarezzare la mia senza alcuna sosta.
"Emma non tentarmi però, sto facendo fatica a contenermi" mugugna quando per sbaglio struscio il mio bacino sul suo.
"Scusa" ridacchio.
"Non farlo più" ghigna, poi morde delicatamente il mio labbro inferiore.
"Non posso?" lo faccio di nuovo, poi guardo divertita l'espressione che si è appena dipinta sul suo volto. Con lui sono diversa, riesce a spogliarmi di ogni timore.
"Emma" sospira serrando poi la mascella, è innegabile che sia in evidente difficoltà.
"Direi che dovremmo dormire" sbuffa lui, io annuisco anche se non ho per niente sonno.
"Dovremmo?" ripeto sorpresa.
"Sì, dormo qui" risponde lui tranquillamente, anche questo non me lo sarei aspettata.
"E se qualcuno ci dovesse beccare?" domando con tono ovvio, da lucido non avrebbe mai fatto neanche questo.
Se ne sarebbe già andato da un pezzo e forse dovrei ricordarglielo, ma alla fine decido di lasciarlo fare.
"Gli altri dovrebbero tornare domani mattina presto, metto la sveglia in modo tale da farmi trovare in camera mia al loro ritorno" non so come faccia a articolare delle frasi del genere con tutto ciò che che ha bevuto stanotte.
Io non sarei in grado.
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YOU
FanfictionEmma, una ragazza di 18 anni, si trasferisce all'UCLA, il college dei suoi sogni, nel bel mezzo dell'anno. Viene assegnata in stanza con una ragazza, Clary. Scoprirà che questa ragazza è la fidanzata di una famosa star del web. Clary le farà conosc...