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Non dirlo ad Hoseok e non chiedere aiuto a nessuno?
Effettivamente Jimin ci stava iniziando a pensare realmente.
Aveva mandato a fanculo l'accordo il giorno prima, ma già se ne pentiva. Non avrebbe mai dovuto farlo, ma non sarebbe mai tornato sui suoi passi, perché farlo sarebbe equivalso a darla vinta a quello squilibrato, e il biondino non aveva nessuna intenzione.
In questa sfida avrebbe dovuto vincere lui. Non c'era storia, non doveva finire differentemente da ciò che aveva progettato, altrimenti sarebbe stato come sottomettersi a lui. E l'idea non gli piaceva per niente.
«Park, venga alla lavagna, cortesemente».
"Cazzo, la lezione di inglese."
Jimin si alzò, e velocemente raggiunse la lavagna, cercando di non incrociare gli occhi con quelli di Hoseok, che oggi si era seduto parecchio lontano da lui.
"Tsk. Sembra un bambino quando si comporta così".
«Hamlet's monologue».
Chiese l'insegnante, anche se più che una richiesta era suonata alle orecchie di Jimin come un ordine.
Non sapeva granché dell'argomento, ma sufficientemente abbastanza per potersela cavare con un 20.
E la colpa era solo e soltanto di quella stupida ricerca sui batteriofagi e di quello psicopatico di Jeon Jungkook.
«Ti consiglio vivamente di iniziare a studiare come si deve, Park, con i 20 non si va da nessuna parte».
Lo bacchettò quella strega alla fine, ma Jimin si fece scivolare addosso la critica, sapendo per certo che se avesse avuto più tempo da dedicare solo ai suoi compiti, quel 20 sarebbe potuto tranquillamente essere un 30.
Iniziava a pensare che forse aveva fatto bene a reagire così il giorno prima.
La campanella trillò forte nelle sue orecchie appena la professoressa lo mandò nuovamente a posto, ma prima che potesse iniziare a catapultarsi verso il dormitorio, Jin gli bloccò inaspettatamente la strada.
«Avete finito con questa storia tu e Hoseok?».
Chiese con aria scocciata e braccia incrociate.
«Ah sei ancora vivo? Pensavo che la tua amicizia con Namjoon ti occupasse troppo tempo per poterne dedicare anche un po' a noi».
Rispose tagliente come un vetro.
«Non passo tutto il mio tempo con Namjoon, anche lui ha degli esami da preparare come noi! La maggior parte del tempo sono chiuso in stanza a studiare, cosa che probabilmente tu non fai, visti i voti che inizi a prendere».
«Attento a ciò che dici».
Lo squadrò da capo a piedi, non sapeva perché lo avesse attaccato in quel modo così brusco.
Può capitare d'essere sotto stress per degli esami, ma questo non autorizza una persona a trattare male gli altri.
«Invece di sprecare tempo a pensare a come farti scopare da quel coglione del tuo coinquilino, impegnati a studiare, dai retta a me, è un consiglio da amico».
Ridacchiò divertito il moro.
«Tu sei fuori di testa, rinsavisci e poi ne riparleremo».
Concluse schizzando via verso le camere.
Non voleva più sentire nessuno, e sperava vivamente che Jungkook non fosse in camera.
«Ma perché sei sempre qua?».
Domandò scocciato Jungkook, appena Jimin varcò la soglia.
"Ecco, appunto".
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⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬
Fanfiction{+18} COMPLETA! Jimin, Hoseok e Jin sono stati ammessi ad uno dei college più prestigiosi della Corea del Sud, e nonostante corrano brutte voci sui suoi studenti, i tre decidono comunque di iniziare il primo anno. Tra amori impossibili, verità sepo...
