⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬

XXI • dance with me

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Erano almeno dieci o quindici minuti che erano dentro quella casa, e ormai la musica forte aveva iniziato a far ballare tutti quanti, eccetto Jimin, che se ne stava in disparte con Jin, mentre gli raccontava ciò che era appena successo alla porta.

«Credo che tu abbia fatto la cosa migliore».
Rispose sorridendo.

«Vado a prendere un drink! A te va?».
Chiese poi l'amico, per alleggerire l'atmosfera creatasi tra i due.

«No, va' pure... Ti aspetto qui».
Rispose Jimin, un po' sconsolato.

Ad un tratto sentì una voce familiare e, quando si voltò, vide Hoseok ridere tra le grinfie di Yoongi, che lo guardava ghignando.

Non scherzava quando si era detto che quel tizio non gli piaceva.
Non perché non gli piacesse come persona, non lo conosceva abbastanza per poterlo dire, ma non gli piaceva il modo di fare che aveva con Hoseok.
Lo guardava sempre con occhi famelici, come se fosse la sua preda.

E chissà se, chi lo vedeva da fuori quando era insieme a Jungkook, aveva la stessa impressione che aveva lui quando guardava Yoongi e Hoseok.

C'era qualcosa che non gli tornava.
Rivedeva molto di quello che c'era tra lui e Jungkook in quella "coppia".
Come se Jungkook e Yoongi si fossero messi d'accordo.

Poi si disse che probabilmente stava solo svalvolando per via della rabbia che aveva nei confronti del moro.

«Che fai qui da solo?».
Gli chiese una voce familiare alle sue spalle, facendolo sussultare.

«Oh Taehyung, sei tu... Stavo aspettando che Jin tornasse, era andato a prendere da bere».
Spiegò sistemandosi un ciuffo di capelli, guardando in basso.

«Pensavo volessi venire a ballare con me».
Rispose tutto sorridente, facendo arrossire Jimin.

«Ti piace questa canzone? O aspettiamo la prossima?».
Domandò mantenendo quel sorriso smagliante, mentre lo trascinava verso di sé.

«Dai, mi vergogno a ballare».
Disse ridendo, cercando di mascherare l'imbarazzo.

Jimin neanche la conosceva quella canzone, sembrava una delle solite che si mettevano quando c'era da ballare.

A lui piaceva da morire. Ballare, attirare l'attenzione, farsi guardare. Ma non stasera.
Non era dell'umore.

Eppure Taehyung aveva appoggiato il suo petto contro la sua schiena e le sue mani sui fianchi lo stavano già facendo muovere, in qualche modo.

Aveva un buon profumo. Taehyung, intendo.
Sapeva di lavanda.
La fragranza maschile aveva invaso le narici di Jimin in pochi secondi e lo aveva fatto distrarre.
«Hai un buon profumo».

«Ci stai provando o cosa?».
Rispose ridendo, facendo scoppiare a ridere anche Jimin.

«Se dimostrassi di essere un ballerino tanto talentuoso quanto il sottoscritto, potrei pensarci».
Il più grande lo esortò ancora a ballare, così tra una risata e l'altra Jimin si sciolse e presto si trovarono uno di fronte all'altro, persi in risate e prese in giro scherzose.

Le mani di Jimin stringevano le spalle del più alto, e quest'ultimo teneva le sue ferme sui fianchi del biondino, dall'inizio della canzone.

Jimin aveva incredibilmente apprezzato come Taehyung non lo avesse esortato a ballare e a sciogliersi facendolo ubriacare, né tantomeno si era permesso di mettere le mani altrove, se non sui suoi fianchi.