XXVI • who's the winner?

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«Vedo che stai sotto antidolorifici... sarai completamente rimbambito, ma riesci almeno a sentirmi?».
Una voce indefinita.

Ma che ore sono?
Non si riesce a vedere nulla, tutto è grigio e sfocato.

Taehyung faticava a tenere gli occhi semiaperti.

Chi era venuto a fargli visita?
Per i primi minuti si sforzò di capire, poi tra la stanchezza e i dolori si lasciò completamente andare.

«Tu non meritavi niente di tutto ciò».

Sentì il lettino smuoversi, segno che quel qualcuno si era sdraiato accanto a lui.

«Nessuno è come te. Non trovo te in nessun altro».

Ma chi sei?
Capelli biondi? Forse... o no, forse bianchi.
Delle macchie indistinte.

"Io non... non riesco a capire".

«Quanto vorrei poterti dimenticare...».




























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«T-ti senti bene?».
Una voce flebile accompagnò dolcemente il risveglio di Taehyung, in infermeria.

All'inizio la figura dava sospetti di essere Jungkook, ma quando iniziò a strofinare gli occhi, si ricordò di come era stato praticamente sbattuto fuori dall'infermeria prima che perdesse coscienza.

La forte luce che entrava dalla grande finestra in stile gotico della sala non lo aiutava di certo a tenere gli occhi aperti, ma ben presto quel ragazzo risolse il suo problema, parandosi di fronte al fascio di luce.

«P-perché c'è tutta questa luce?».
Chiese un po' stordito il castano.

«Sei rimasto qui tutta la notte».
Parlò di nuovo quel ragazzo, così Taehyung si voltò, e con gli occhi ormai quasi abituati a quella luce, si rese conto di chi fosse.

«Oh ciao, sei Jin giusto?».

«Sì, Jimin ci aveva presentati alla festa, ricordi?».
Chiese il minore, tenendo un volume della voce basso per paura di disturbare il castano.

«Certo che ricordo, i bei visi mi rimangono sempre impressi».
Rispose ridacchiando, chiudendo di nuovo gli occhi.

Jin arrossì lievemente, per poi continuare.
«I tuoi amici stanno finendo le lezioni, dovrebbero essere qui a momenti, però io avevo quest'ora libera, quindi ho voluto controllare come stessi e se fosse tutto apposto. Ho pensato che magari avessi bisogno di un po' d'acqua, quindi te l'ho port-».

Il discorso smielato e premuroso di Jin fu interrotto da un calcio ben assestato sulla porta della sala da uno scarponcino in pelle nera, che adesso stava camminando verso di loro.

«Dio, Jungkook, la smetterai mai di aprire le porte in questo modo? Mi dai seriamente ai nervi, aspetta che usciamo da qui e ti strangolo».
Ringhiò il ragazzo con i capelli color menta che avanzava al fianco del moro, che aveva lo sguardo fisso su Taehyung.

Jin li hai guardava ridacchiando, alzandosi per lasciare loro il posto a sedere vicino al lettino di Taehyung.

«Perché litigate sempre voi due? Siete snervanti».
Disse Taehyung ridendo, con una vocina flebile, quando furono entrambi davanti a lui.

«E poi perché siete vestiti di nero da testa a piedi? Non sono mica morto».
Continuò a scherzare, facendo ridere anche Jin.

«Come mai sei qui tu?».
Chiese Yoongi, forse con un tono un po' severo, rivolgendosi a Seokjin.

⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora