IX • what's going on?

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Non era facile stare al passo con i compiti di un matto che studiava Genetica e Biologia Molecolare, mentre tu facevi Lingue.
Questo, Jimin, lo aveva capito bene quasi un mese e mezzo fa, quando aveva accettato un accordo per poter riuscire a sopravvivere lì dentro.

Era stata una specie di "favore-per-un-favore".
Pensava di essere vincolato a quell'accordo più di quanto non lo fosse stato al cordone ombelicale che lo aveva legato a sua madre.
Lo reputava vitale.

Teneva al suo corso di studi, davvero molto, e i genitori avevano speso una fortuna per farlo studiare lì, non poteva permettersi di abbandonare tutto solo per lui.

Perciò si faceva andare bene quell'accordo, non fiatava.
Nessuna lamentela, nessun "non mi va" .
Sapeva che sarebbe significato darsi la zappa sui piedi da solo, perciò lasciava correre.

«Ti vedo spento, che hai?».
Chiese tutto d'un tratto Hoseok, nel bel mezzo della lezione di letteratura giapponese.

«Niente... non capiresti».
Cercò di liquidarlo velocemente, ma con scarsi risultati.

«Sembri affaticato durante le lezioni, come se non dormissi abbastanza di notte. Hai degli appunti di materie che non sono nel nostro corso, ma soprattutto che non sono del nostro anno, e li studi durante le materie in cui non hai bisogno di seguire la spiegazione perché sei già abbastanza bravo di tuo, come ora, letteratura giapponese, già sai tutto.
Sei chiuso nella tua camera tutti i pomeriggi, mentre quello sfaticato del tuo coinquilino fa avanti e indietro, come se non avesse niente da studiare, nessun esame da preparare.
L'ho notato da due settimane circa, ma non l'ho ancora detto a Jin. Volevo parlarne prima con te... Dimmi cosa sta succedendo, ti prego».
Sputò il rospo tutto insieme, non ce la faceva più a tenersi tutto dentro, voleva risposte dal biondino.

«Sei un attento osservatore».
Ridacchiò cercando di svagare, tornando velocemente con lo sguardo sui "suoi" appunti sui batteriofagi.
Domani il moro avrebbe dovuto consegnare una ricerca su di essi e Jimin stava iniziando a preparare tutto.

Hoseok gli strappò il foglio di mano, e nonostante i numerosi tentativi da parte di Jimin di riprenderlo, a Hoseok bastò alzare il braccio affinché il biondino non potesse più raggiungerlo.

«Voi due lì in fondo! Mi avete stancata! Fuori dalla mia classe, state parlando da dieci minuti!».

Hoseok si alzò dal banco, tenendo ben stretto il foglio di Jimin tra le mani. Voleva sapere cosa stava succedendo al suo amico, e voleva anche capire perché non gli permettesse di vedere quegli appunti.

«Lascia quella roba, non è tua, Hoseok».
Lo rimproverò il biondo.

«Se mi dici cosa sta succedendo, non lo leggerò e te lo riconsegnerò. Ma prima dimmi, spiegami. Sono disperato, non voglio vederti così».
Rispose rammaricato, mentre stringeva il foglio tra le mani.

«Per cortesia, ti chiedo di lasciarmi stare».
Lo supplicò con uno sguardo spento.

Hoseok si incupì e gli riconsegnò gli appunti senza batter ciglio, ma facendo notare parecchio a Jimin la sua frustrazione.

«Ora, scusami, ma torno in camera... Tanto questa stronza mi ha cacciato».
Annunciò dopo qualche secondo di silenzio, ma Hoseok la prese subito sul personale.

«E dovrebbe essere colpa mia?».
Incrociò le braccia al petto.

«Non ho detto questo, ma se mi avessi lasciato stare, di certo non saremmo stati qui fuori come due indisciplinati che a diciannove anni non sanno seguire una cazzo di lezione in silenzio!».
Scaricò tutto insieme, ma ancor più grave fu il fatto che decise di scaricare tutto su di Hoseok, come se c'entrasse qualcosa, come se fosse davvero colpa sua.

⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora