XXVII • i'm gon' win

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«Qual è la prossima lezione, Hoseokie?».
Chiese Jimin, cercando di nascondere uno sbadiglio.

Le lezioni di storia del Giappone lo annoiavano a morte.
Con tutto il rispetto per la storia e per il Giappone, ma quei libri erano perfetti per conciliare il suo sonnellino.

Invece Hoseok ne era appassionato e seguiva attentamente ed accuratamente tutte le lezioni.
Aveva tutti gli appunti sistemati ed ordinati in un quaderno ad anelli blu che trattava come un figlio e su cui non faceva mettere mano neanche a Yoongi.

«Abbiamo gli allenamenti di nuoto, ma non me lo ricordare, che dobbiamo fare troppe scale per arrivarci».
Rispose sbuffando.

La piscina era al centro dell'edificio, ma all'ultimo piano, dunque essendo l'ascensore riservato ai soli docenti, quei poveri studenti dovevano farsela a piedi ogni volta.

«Ho sentito che il coach vuole farci fare una partita di pallanuoto contro un'altra classe oggi, sono abbastanza preoccupato... Non sono così bravo, ma non mi piace perdere».
Spiegò il biondo, mentre staccava la guancia dal libro chiuso della materia che gli stavano spiegando.

«Ma cosa stai dicendo? Come una partita? Come contro un'altra classe? Ma perderemo di sicuro! Questa settimana la nostra classe non si è allenata! Ti ricordi che lunedì scorso quando siamo andati abbiamo trovato la palestra occupata?».
Hoseok sfornava decine di domande a cui Jimin non poteva stare dietro.
Quando la campanella trillò nelle loro orecchie, Hoseok scattò subito in piedi, guardandosi intorno preoccupato.

«Andiamo?».
Chiese nervoso, e Jimin annuì con la testa.

«Non capisco perché sei così agitato, voglio dire, che cosa potrà mai succedere? Perderemo una partita di pallanuoto? Ce ne faremo una ragione, Hoseokie».
Lo rassicurò, mentre camminavano verso gli armadietti per prendere il borsone per nuoto.

«Questo maledetto coso!».
Imprecò il biondo, quando si trovò a dover smanettare per l'ennesima volta con la maniglia difettosa del suo armadietto.

«Lascia, ci penso io».
Disse Hoseok, iniziando a fare leva sulla maniglia con il suo peso.

«In due non ne fate uno, vedo».
Un colpo secco e l'anta dell' armadietto si aprì come per magia.

I due si voltarono increduli, o meglio, Hoseok si voltò incredulo.

Jimin già sapeva chi fosse ad aprire così gli armadietti.

«Oh Hyung! Grazie mille».
Hoseok fece un piccolo inchino a Jungkook, senza notare che dietro, più in disparte, che frugava nel suo armadietto, c'era proprio quella chioma decolorata a lui tanto familiare.

«Yoongi?».
Chiamò il rosso.

Il menta si tirò su, caricando sulla spalla un borsone molto simile al loro, poi si voltò, dedicando la più completa attenzione ad Hoseok.

«Uhm?».

«State andando in piscina anche voi?».
Chiese con una vocina flebile.

«Sì, la prof ci ha messo una partita oggi, ci siamo allenati tutta la settimana occupando la piscina praticamente ogni giorno. Gli facciamo il culo oggi, chiunque siano».
Si intromise Jungkook, appoggiandosi al muro di ferraglia grigia, regalando parecchie occhiate a Jimin.

«Allora vedi di abbassare le cresta, perché oggi sei contro di me».
Annunciò il biondino, tirando su il suo borsone e chiudendo con un tonfo il suo armadietto.

⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora