XXXIV • the tip of an iceberg

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«Che c'è oggi?».

«Bibimbap».

Hoseok e Jimin erano in fila alla mensa da più di dieci minuti, ma nulla, ancora non avevano avuto la loro porzione.

«Perché ci stanno mettendo così tanto oggi?».
Chiese il rosso ad alta voce, ormai spazientito.

Un ragazzo dietro di loro, forse loro coetaneo, intervenne. «È che perdono tempo a prendersi le salse, vedete? Puoi scegliere se metterci quella piccante o la salsa di soia, e la gente perde tempo a sceglierla».

I due seguirono attentamente con lo sguardo ciò che indicava il ragazzo.

«Comunque piacere, Yeonjun. Siete del primo anno anche voi?».
Chiese tutto sorridente, completando un inchino velocemente.

«Oh sì, sì anche noi. Molto piacere».
Si inchinarono a loro volta, tutti sorridenti, presentandosi successivamente.

«A proposito, tu che salsa metti?».
Chiese Hoseok, poi, per fare un po' di conversazione, mentre la noiosissima coda scorreva come una processione.

«Credo quella piccante, la gochujang! Voi?»
Rispose alla domanda del rosso.

«No, non vado matto per il piccante, metto la soia».
Ammise Hoseok.

«Vergognati, quella salsa è qualcosa di divino».
Controbatté Jimin, con le braccia conserte e gli occhi alzati al cielo.

Il ragazzo di fronte a loro scoppiò a ridere, contagiando anche il biondino con la sua risata.

«Ah ecco ecco, guardate! Quello è Kim Taehyung, è uno dei ragazzi più popolari della scuola, chissà che salsa sceglierà...».
Disse Yeonjun, in tono ironico, ignaro del fatto che quei due lo conoscessero bene.

Jimin anche più che bene.

«Quello mi odia...»
Sentenziò Hoseok, tutto d'un tratto, e Jimin davvero non poteva credere che avesse davvero intrapreso questo tipo di discorso con un perfetto sconosciuto.

Avrebbe voluto tappargli la bocca in qualche modo, ma ormai sarebbe comunque stato troppo tardi.

«Non è che ti odia... Non dà tanta confidenza agli estranei da quello che dicono, o meglio - in realtà - dicono proprio che abbia una specie di vibe check. Se non lo passi, sei morto».
Spiegò Yeonjun, mentre seguiva distrattamente con lo sguardo Taehyung, che rovesciava una quantità smodata di salsa piccante sul suo bibimbap.

«Bhe direi che, antipatie a parte, abbia stravinto il team "salsa piccante"...».
Bofonchiò Jimin, cercando di cambiare discorso.

«Oh sì, decisamente. Rosso, hai perso!»
Annunciò Yeonjun, rivolgendosi scherzosamente ad Hoseok.

Ma lui era assente, stava fissando Taehyung.
Studiava ogni sua mossa, ogni passo, ogni espressione del volto.
Si chiedeva il perchè di quelle occhiate fredde.
Perché ogni volta che sentiva quello sguardo dietro le spalle sembrava essere arrivato il giorno del giudizio.

Ma a risvegliare quel flusso di pensieri fu proprio lui, Kim Taehyung.

«Scusami, scusa! Davvero, non volevo!».
Hoseok fu svegliato bruscamente da quel timbro fatto di miele.
Si guardò la camicia bianca della divisa, completamente sporca di salsa piccante.

«Stavo davvero con la testa tra le nuvole, devi perdonarmi! Vieni, vieni, di qua c'è il bagno dei bidelli! La smacchiamo subito!».

Si sentì solamente trascinare via dalla fila, e i suoi piedi seguirono quella figura alta e slanciata come un serpente segue il suo incantatore.

Taehyung aprì la porta di quello stanzino e Hoseok scivolò velocemente dietro quella porta, sperando che nessuno li avesse seguiti.

Voleva sapere di più di quella persona, c'era qualcosa - sotto - che non lo convinceva.
Gli sembrava sempre e solo di vedere la punta dell'iceberg.

E forse non aveva torto.

«Dammela, la lavo qua al volo! Puoi mettere la mia per le lezioni successive, io non ne ho più per oggi. Mi dispiace, sono davvero mortificato!».
Si scusò ancora, facendo cenno al rosso di passargli la sua camicia.

«Non preoccuparti, davvero! Posso lavarla io, ma accetto volentieri la tua come cambio per proseguire le lezioni... Tra un quarto d'ora ho letteratura inglese, non potrebbe mai asciugarsi in tempo».
Spiegò Hoseok un po' rammaricato, mentre la sbottonava.

«Certo! Subito...»
Annuì velocemente, mentre si toglieva la camicia, e ricoprendosi poi solamente con la giacca blu della divisa.

«Vai in palestra?».
Domandò il rosso, mentre sciacquava il tessuto bianco, togliendo gradualmente tutte le macchie.

Non aveva potuto far a meno di far cadere lo sguardo sul fisico ben scolpito del castano.

«No, ballo».

Hoseok alzò lo sguardo sorpreso.
«Sul serio? Anche io!».

«Figo... Allora dovremmo provare insieme, qualche volta».
Propose il maggiore, facendo stampare un sorriso raggiante sulle labbra di Hoseok.

«Ma si! Quando vuoi!».
Ripose, anche se un po' intimidito.

Forse era per colpa di quello sguardo, che sembrava sempre guardarlo dall'alto, con superiorità.
Come se avesse già vinto una battaglia che Hoseok non aveva neanche minimamente cominciato.

«Ti sta un po' grande sulle spalle, ma non importa. Indossa la giacca e i professori non si accorgeranno di nulla. Mi spiace anche di averti fatto saltare il pranzo».
Disse avviandosi verso la porticina in legno dalla quale erano entrati.

«Stai tranquillo, con quella fila infinita non avrei comunque fatto in tempo».
Lo rassicurò, con un sorriso un po' titubante.

«Ah... Hyung, dove posso trovarti domani per restituirtela?».
Chiese indicandosi la camicia.

«Camera 543. Ala Sud. Tra le 9:00 e le 11:00 del mattino, per favore».

E uscirono dal bagno.

Taehyung si incamminò a passo svelto verso i dormitori, fiondandosi nel vero senso della parola nella camera 535, approfittando del fatto che sapesse per certo di non poterci trovare Jimin.

«Jungkookie».
Tuonò serioso, appena il moro apriva la porta con occhi un po' assonnati.

«Hyung?»

«Kookie, ho fatto una cazzata. Enorme».

Jungkook alzò gli occhi al cielo, spalancando la porta, invitando così implicitamente il castano ad entrare, mentre lui si dirigeva nuovamente verso il letto, dandogli le spalle.

«Ho fatto una cazzata gigantesca».
Ricominciò Taehyung, mentre si sedeva al bordo del letto del corvino.

«Anch'io. Chi comincia per primo?».

⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora