XXXIX • my eyes will never know...

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Quella mattina Yoongi si era svegliato relativamente presto per i suoi standard.
E con presto si intende abbastanza presto per alzarsi senza che Hoseok se ne accorgesse, prendere la camicia di Taehyung poggiata sulla sedia, che la sera prima il rosso si era sfilato, e correre come una furia verso la camera dell'amico.

Stringeva quel tessuto dall'odore inebriante talmente forte tra le sue dita, che le nocche avevano iniziato ad intravedersi attraverso la pelle candida.

Aveva cercato più volte di darsi una calmata, per cercare di arrivare dal maggiore senza il desiderio di staccargli la testa dal collo, ma diciamo che "Yoongi" e "autocontrollo" nella stessa frase, non erano mai stati l'accoppiata vincente.

Così dopo la bussata da inquisizione alla porta in legno scuro della camera di Taehyung, il sopracciglio del menta aveva iniziato a seguire un tic del tutto nuovo, e il muscolo si muoveva da solo, tant'era il nervosismo e la rabbia che stava accumulando dal pomeriggio precedente.

La porta si aprì lentamente, rivelando una figura slanciata, solo in maglia bianca e boxer, che si stropicciava gli occhi.

Baekhyun. Il cazzo di coinquilino di Taehyung.

Yoongi non aveva proprio pensato alla possibilità che non fosse Taehyung a venirgli ad aprire la porta, talmente la furia cieca con la quale aveva attraversato il corridoio con una dozzina di falcate.

«Min? Che cazzo?».
Chiese il ragazzo, lecitamente ben confuso.

«Devo parlare con Taehyung».
Spiegò, senza lasciar trapelare alcun sentimento, com'era tanto solito fare.

«Sta ancora dormendo... però entra pure, se è così importante da venirlo a cercare alle sei e mezzo del mattino».
Calcò bene il tono nell'ultima parte.

«Oh, sì. Di fondamentale importanza, altrimenti non avrei mai disturbato il vostro prezioso sonnellino».
Rimbeccò aggressivo, scivolando dentro la stanza, facendo da parte Baekhyun con un braccio.

Arrivò di fronte al letto del suo hyung, e lo sguardo cadde subito sul viso rilassato ed etereo.

Come poteva trovarlo tanto bello, nonostante serbasse così tanta rabbia nei suoi confronti?

Decise che non lo avrebbe svegliato come una fottuta principessa, e il modo più semplice e in tono che gli venne in mente per primo, fu quello di assestare un forte calcio alla pediera del letto.

Taehyung trasalì, tirandosi subito su, con gli occhi sgranati.
«Y-Yoongi?»
Chiese incredulo.

Il menta non disse niente, aspettò che lo sguardo di Taehyung scivolasse sulla camicia che aveva tra le mani, per poi vederlo alzare gli occhi al cielo, e stendersi nuovamente sbuffando.

«Che c'è?».
Domandò annoiato il castano, con tono veramente scocciato, questa volta.

«Dimmelo tu».
Rispose freddo come il ghiaccio.

«È la camicia che ho prestato alla checca che ti scopi, quella?».
Chiese piuttosto annoiato, con la testa che affondava nel cuscino.
Qualche secondo di silenzio, e poi si sentì strattonare e tirare su dal letto con forza.

«Che cazzo fai?!».
Urlò, cercando di liberarsi dalla presa di Yoongi, che lo teneva incollato al suo corpo.

«Qua non si può neanche dormire in pace, fanculo!».
Scoppiò Baekhyun, che munito di ciabattine ai piedi e cuscino sotto il braccio, era uscito furioso dalla camera, sbattendo la porta.

⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora