━━━✦❘༻•༺❘✦━━━«È molto distante da qui?».
Chiese Jimin per rompere il ghiaccio e quel silenzio assordante che, altrimenti, si sarebbe creato in macchina con Taehyung.«Non molto... Sono più o meno venti o quindici minuti di macchina, dipende dal traffico».
Rispose mentre metteva in moto l'auto e toglieva il freno a mano.Fece retromarcia velocemente e subito premette il piede sull'acceleratore, scalando in seconda, poi in terza e così via, andando sempre più veloce sulla strada semi-vuota che portava dal college al downtown, dove abitava il moro.
«Comunque piacere, Taehyung».
Si affrettò a presentarsi, anche se di vista già si conoscevano bene entrambi.«Jimin, il piacere è mio, e grazie ancora del passaggio».
Disse sistemandosi la camicetta, un po' spiegazzata per via degli strattoni che Jungkook aveva dato per spingerlo sul letto un quarto d'ora prima.«Ti chiedo scusa io da parte sua... A volte lui... lui- bhe lasciamo stare, non credo ti interessi, o almeno lo spero. Per te».
Non avevano parlato tanto da quando gli aveva quasi fatto prendere un infarto in corridoio, ma se c'era una cosa che Jimin aveva capito fin da subito, fu che il castano non fosse affatto bravo a terminare le frasi che iniziava.
Diciamo che condivideva il suo processo neurologico mentre parlava.
Se aveva in mente qualcosa la diceva, ma se mentre discorreva cambiava idea o modo di pensarla... Bhe, diciamo che sarebbe diventato molto complicato capire ciò che voleva dirti in quel momento.«Cosa dovrebbe interessarmi? Jungkook o il fatto che sia uno stronzo?».
Chiese ridacchiando il biondino, mentre mandava la testa indietro, volgendo il suo sguardo al tettino in vetro della macchina, che tralasciava vedere il fantastico cielo stellato di quella sera.«Oh sì, puoi dirlo forte, è un vero stronzo». Ribatté stando al gioco, poi continuò «Tu invece sembri molto diverso... Come fate ad andare d'accordo?».
Jimin era rimasto così sorpreso del fatto che Taehyung non avesse dato tanto peso alla parte della domanda che riguardava Jungkook e il suo essere interessato.
Sembrava come se il castano l'avesse completamente bypassata, ma solo e soltanto perché sapeva già la risposta.Come se sapesse già tutto.
Possibile che Jeon gli avesse già parlato di lui e della "cosa" che avevano insieme già in precedenza?
«Andiamo d'accordo perché siamo coinquilini...».
E perché bacia da Dio.
Ma questo Jimin scelse di tralasciarlo.«Quindi è una specie di accordo per convivere pacificamente?».
Domandò Taehyung, mentre guardava attentamente la strada illuminata dai suoi fari.Un brivido tempestò la spina dorsale del biondo quando Taehyung pronunciò quella parola, "accordo".
Che sappia davvero qualcosa?
«Oh- uhm se vogliamo chiamarlo così».
Rispose, e poi calò il silenzio per almeno un altro paio di minuti, prima che Jimin potesse romperlo con una domanda un po' scomoda.«Da quanto ha quella sottospecie di relazione con quella?».
Chiese, pronunciando il "quella" con un tono talmente sprezzante da far ghignare Taehyung, che neanche lo stava guardando in faccia.«Ah intendi Aeri? Se non ricordo male, gli ha fatto da svuota-palle per tutto il primo anno, ma alla fine l'ha tenuta con lui per altri due... Anche se è da un po' che la tradisce letteralmente con chiunque abbia voglia di sbattersi».
Spiegò assicurandosi di aver scandito bene il nome della ragazza.Nella testa di Jimin iniziò a farsi spazio il sospetto che Taehyung non solo sapesse tutto quello che succedeva tra loro due, ma che oltretutto fosse anche dalla sua parte.
Come se stesse cercando aiuto per tirare fuori Jungkook dalle sue cattive abitudini.
«Bhe comunque si è comportato davvero male con te stasera, lascialo perdere alla festa... Bevi e divertiti. Stai con i tuoi amici e basta».
Disse Taehyung, alla mancata risposta di Jimin alla sua spiegazione su chi fosse Aeri e da quanto stessero insieme lei e il moro.«E se vuoi concedermi un ballo per dargli un po' di fastidio, sappi che sono etero ed un ottimo ballerino».
Concluse ammiccando, mentre parcheggiava la macchina.Sì, sapeva decisamente tutto.
«Ma così farei da deterrente per ogni ragazza che vorrebbe avvicinarsi a te».
Scoppiò a ridere Jimin.«Tanto sono tutte poco serie le sue amiche, non ci perderei nulla».
I due scesero dalla macchina sorridenti.
Era bello vedere come, quel ragazzo appena conosciuto, si fosse dimostrato così tanto disponibile e avesse fatto tornare in breve tempo il buon umore a Jimin.Immediatamente il biondino si sentì chiamare in coro, e si voltò velocemente.
«Ti avrò chiamato almeno dieci volte, mi spieghi dove cazzo eri? Quando sono arrivato ero convinto fossi in macchina con Jungkook, ma non vedendoti con lui mi è preso un colpo... Come sei arrivato?».
Chiese Hoseok, senza prendere fiato nemmeno una volta, mentre dietro di lui si stava affrettando a raggiungerli anche Jin.«Mi ha dato un passaggio lui». Disse indicando il ragazzo in camicia bianca e jeans chiari che stava venendo verso di loro.
«Taehyung, loro sono Hoseok e Seokjin, i miei due migliori amici».
Li presentò il biondino, tutto sorridente.Il castano strinse la mano ad entrambi, ma solo un cieco non avrebbe notato come stava ammiccando a Jin mentre gli stringeva la mano.
E sempre e solo quel cieco non avrebbe notato quanto la presa intorno alla mano affusolata di Hoseok fosse stata fredda e decisa, abbastanza lunga da far sentire l'altro come un cervo in trappola.
Il rosso trasse via la mano velocemente, sotto lo sguardo inquisitorio del maggiore, che lo squadrava dall'alto, da sotto le ciglia scure.Che cazzo era appena successo?
«Mi ricordo di loro, ci eravamo visti di sfuggita nei corridoi».
Aggiunse Taehyung.Quando il menta fece capolino, quella sorta di strana tensione creatasi senza motivo apparente, si smorzò tutta d'un tratto.
«Scusate, non trovavo parcheggio».
Disse Yoongi, portandosi una sigaretta alla bocca, accendendola.La fiamma illuminò per qualche secondo il suo viso magro e contratto in un'espressione piuttosto concentrata.
Poi si spense, e Yoongi gettò l'accendino nella tasca sinistra, facendo un tiro bello grosso, e buttando fuori il fumo.
Fu curioso come nessuno se lo perse di vista un attimo.
Quell'aura magnetica che aveva metta a i brividi.«Fa freddo qui fuori, entriamo».
Taehyung spezzò il silenzio che regnava sovrano da quando Yoongi aveva fatto la sua comparsa, in modo abbastanza brusco.Quando arrivarono di fronte alla porta della casa di Jungkook, Jimin buttò fuori un fiotto d'aria prima di suonare il campanello.
Era arrabbiato a morte per quello che era successo, per come lo aveva lasciato lì.
Ad aprirgli la porta fu proprio il corvino, che lo salutò tutto sorridente, perfino con un occhiolino.
Ma Jimin non contraccambiò, anzi, fece entrare prima tutti gli altri quattro, poi si accodò cercando di evitare per quanto possibile lo sguardo di Jungkook.Pensava di essersela scampata, ma subito dopo si sentì afferrare i fianchi.
«Lasciami».
Disse freddo, afferrando i polsi del moro attorno i suoi fianchi.«Non volevo... È solo che- lei è matta, se capisce che ci sta qualcosa tra noi due, cercherà di farti del male».
Gli sussurrò nell'orecchio.«Non credo ci sia qualcosa tra due persone, se una delle due è impegnata in una relazione che non ha intenzione di interrompere, perciò vai da lei e scolla le mani da me».
Disse riuscendo a liberarsi, e proseguendo con gli altri.
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⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬
Fanfiction{+18} COMPLETA! Jimin, Hoseok e Jin sono stati ammessi ad uno dei college più prestigiosi della Corea del Sud, e nonostante corrano brutte voci sui suoi studenti, i tre decidono comunque di iniziare il primo anno. Tra amori impossibili, verità sepo...