XLVI • fate

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Era da qualche tempo che nessuno lo svegliava più bussando alla porta.

Solitamente lo faceva Jimin, ma adesso che tra di loro era praticamente finita, non succedeva spesso.
Si stropicciò gli occhi e si levò di dosso le coperte, anche con un fare abbastanza scocciato.
Infilò velocemente i piedi nelle pantofole, faticando particolarmente per far entrare il piede sinistro.

I tre colpi alla porta si ripeterono, questa volta più freneticamente.

«E arrivo, cazzo, un po' di pazienza».
Urlò, con la voce ancora impastata dal sonno.

Girò le chiavi nella toppa, togliendo le mandate, e aprì.

Jung Hoseok.

«Che vuoi?».
Articolò con un tono piatto cadaverico.

«Ciao, Jungkook, mi spiace se ti disturbo ma volevo sapere se Yoongi fosse qui da te. So che ultimamente da quando Jimin resta a dormire in camera di Jin e Namjoon, lui viene spesso a farti compagnia, e considerando che ieri sera si è sentito poco bene, pensavo di trovarlo qui, di ritorno dall'infermeria».
Spiegò, tutto d'un fiato.

«In realtà io non ne sapevo nulla. Cos'è successo ieri sera?».
Jungkook chiese delucidazioni, e il rosso sbiancò.

«Bhe... diciamo, solo una lite abbastanza accesa. Dev'essersi davvero arrabbiato, perché ha perso i sensi e... Io- Io ho chiamato l'infermeria».

Il moro mandò giù un fiotto d'aria.

«Dov'è lui adesso?».

Il cuore che iniziava a martellargli all'impazzata, aveva un pessimo presentimento.
Yoongi non era il tipo da sparire.

«Non lo so, se non si è mosso da dove l'ho lasciato, dovrebbe stare in infermeria, ma sai benissimo che non accettano visite fino alle 11:30, per questo sono venuto prima da te».

«Ok, levati dai piedi. Vado io».
Jungkook corse ad infilarsi una felpa, dei jeans e un paio di scarpe.
Aveva dei capelli orribili, spettinati. Ma poco gli importava sinceramente.

Era nel panico, ovviamente.
E indovinate cosa fa Jungkook quando va nel panico?

Esatto, chiama Taehyung.

«Cosa significa che non sai dov'è Yoongi?!».
Chiese il castano, su tutte le furie.

«Non capisci, mi sento una cosa in mezzo al petto da quando Hoseok mi ha detto quello che è successo ieri sera, ho un presentimento orrendo».
Aveva le lacrime agli occhi, e Taehyung era nel bel mezzo di un attacco d'ansia.

«Corri, andiamo in infermeria, non mi importa se è chiusa, giuro sfondo la porta».
Taehyung afferrò il polso del più piccolo, e si catapultò giù per le scale del dormitorio.

«Sai a cosa sto pensando, vero?»,
Domandò con voce tremolante, Jungkook.

«Fai silenzio. Certo che lo so, ma come può averlo scoperto?».

«Che ne so. Hyung, avremmo dovuto dirglielo noi e basta. Sarà furioso, non vorrà vedermi per il resto della sua vita».
Disse il moro, tra un singhiozzo e un altro.

«Stavo solo aspettando che ti sentissi pronto, non era nei miei piani insabbiare la faccenda».
Sbraitò Taehyung, mentre strattonava ancora di più il polso che teneva saldo tra le sue dita.

«Fai silenzio, la porta è socchiusa, riusciremo ad entrare senza troppi problemi».
Lo zittì, poi.
Taehyung aveva notato come la porta non fosse davvero stata chiusa.
Scivolare dentro, dunque, sarebbe stato un gioco da ragazzi, difatti non era quello il vero ostacolo da superare.

⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora