⋆ 𝐁𝐔𝐓𝐓𝐄𝐑𝐅𝐋𝐘 𝐄𝐅𝐅𝐄𝐂𝐓 ☽ 𝘫𝘪𝘬𝘰𝘰𝘬

XXXVIII • butterfly effect

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Jimin non ci stava capendo più un bel niente da un po'.
Da quanto aveva aspettato questo momento? Troppo.

Era la sua prima volta con un uomo, è vero, però con Jungkook si sentiva al sicuro, sentiva che stava facendo la scelta giusta.

«Puoi toccarti, se vuoi».
Si sentì dire, e all'inizio non capì cosa intendesse, ma appena si rese conto di quello che stava facendo Jungkook, sgranò gli occhi, e un gemito strozzato non tardò a scappargli dalla bocca.

La lingua stava facendo a dir poco un ottimo lavoro intorno al suo orifizio, e i suoi occhi avevano iniziato già a lacrimare dal piacere che stava provando.

«J-jungkook».
Lo richiamò, ma non ci fu risposta, quindi decise di seguire il consiglio che gli aveva dato, iniziando a masturbarsi.

Quella sensazione di benessere assoluto raddoppiò immediatamente, facendo spalancare la bocca a Jimin in un sospiro, mentre serrava le palpebre, aggrottando le sopracciglia.

Jungkook smise, poi, tutto d'un tratto e Jimin lo sentì muoversi leggermente sulle coperte, così per un momento fermò il movimento del suo braccio.
Stava per voltarsi, ma poi capì cosa stava succedendo appena sentì un dito farsi spazio tra le sue pareti strette.

«Se ti fa male, dimmelo per favore».
Lo avvertì, iniziando a scoparselo con le dita.

Jungkook dovette stringere i denti più volte, e resistere alla tentazione di entrare direttamente dentro, quando il petto del più piccolo si abbassò, adagiandosi lentamente sul materasso, dando a Jungkook quella vista.

Quando capì che Jimin si era rilassato di più, provò con due dita, facendolo lamentare.

Si fermò.
«Tutto ok?».

«Jungkook, sono troppo eccitato per sentire dolore per davvero, fallo adesso».
Rispose con un filo di voce, che arrivò a Jungkook come una scarica di adrenalina.

Tolse le dita con accortezza, e poi si posizionò dietro di lui.

«Dimmelo se faccio qualcosa che non va... Tipo, se ti faccio male o cose così. Io vado piano se vuoi».

Jimin scoppiò in una dolce risatina.
«Non ti facevo così premuroso a letto».

«Cuciti la bocca prima che cambi idea e decida che sia arrivata la volta buona che ti spacchi in due».
Cambiò immediatamente tono di voce, facendo però ridere ancora di più il biondino, che non lo stava assolutamente prendendo seriamente.

«Ti salvi solo perché sono buono, guarda».
Asserì, cominciandosi a spingere lentamente dentro di lui.

Arrivavano dolci gemiti da entrambe le parti.
È vero che questa era la prima volta di Jimin, ma era anche la prima volta di Jungkook con un uomo.

«Cazzo, Jungkook, quant'è bello».
Piagnucolò, arrossendo.

«È ok?».
Chiese il più grande.

«È ok».
Rispose, tornando a masturbarsi per attenuare un po' la sensazione di bruciore, che svanì immediatamente dopo il primo minuto.

Non che Jungkook non cogliesse la poeticità e la bellezza del farlo lento, assolutamente, era solo che stava cercando di reprimere fortemente -da circa quando avevano iniziato- l'impellente necessità di tirargli una pacca sul culo e iniziare a scoparselo sul serio.