Mykah

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CAVALLO

«E se andasse tutto per il verso sbagliato?»

Clara mi stringe le spalle. «È impossibile tornare indietro. L'unica cosa che ti rimane è prenderti del tempo in più».

Ho già un ritardo notevole, allungarlo significherebbe metterci in pericolo e fare ronde nel palazzo. «Non posso permettermelo» scuoto violentemente la testa.

«Va bene» mi dà una pacca leggera. Victoria, al posto suo, mi avrebbe trascinata giù in preda all'ansia e contro il mio volere. Ma non voglio pensarci, perché i brividi cominciano ad assalirmi. «A quanto pare era questo che volevano» dico, pensando a Jeremy sul trono.

«Non sei gelosa?»

Scendiamo i gradini. «No, affatto». Jeremy è cresciuto allo stesso livello di Clara, loro hanno assistito al mondo reale, quello che ti riduce a poltiglia se non sai come affrontarlo. Io non ho mai vissuto nel mezzo di guerre per accaparrarsi un lotto dove erigere un'attività, non ho assistito ai commercianti decadere gradualmente per la corruzione. «Tu che cosa faresti per il regno?» chiedo, quasi con divertimento, che mi passa: non ci sarà nessun fianco accanto al re se non ci sarà nessun regno. Si può salvare una montagna in procinto di una valanga? «La consigliera Clara Thorne»

Lei mi guarda senza allegria negli occhi. «Speriamo non accada mai».

Le porte della sala si aprono, faccio qualche passo avanti ma ancora non sono entrata. La nobiltà è serrata in schiera, quasi pronta per vedermi con Eiden sotto quell'arco. Qualcuno in mezzo alza un pugno e lo scuote in aria. Scendo con lo sguardo sul braccio fino a raggiungere la testa, ed è Vaelian che mi guarda.

Un uomo si stacca dalle prime file ed esce fuori dalla sala, passandomi accanto. Riesco a recepire poco del suo viso, e quel che ho visto mi punge nei ricordi.

Clara fa qualche passo indietro, senza farlo apposta mi volto verso di lei: ha gli occhi spalancati dietro di me: percepisco il movimento prima che accada. Le porte si chiudono, dentro la sala si levano delle urla.

Indietreggio e sbatto. «Attenta, principessa» sento. I miei sensi si allertano per il pericolo, eppure non sono abbastanza veloce da poter usare i poteri.

Un braccio mi stringe il collo, qualcosa mi si cala sulla testa e tutto si fa nero. Respiro il mio fiato dentro il sacco, una botta nella tempia. «Mykah» fa Clara, in un sussurro lontano.

Mykah. Non era un uomo quello che è uscito, è il ragazzo che c'era nell'arena con Eiden.

Mi appesantisco, le palpebre scendono da sole.

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