Cambiamenti

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PEDONE

Usciti dalla torre della biblioteca ci incamminiamo fuori dalle mura ricche del palazzo, oltrepassando diversi vialetti che ci portano nel cortile di Hosgrave.

«Fortunatamente il programma non è fitto».

Clara muove la testa per un sì, pensierosa, lo sguardo vacuo. Penso subito che sia a disagio a passeggiare con me, ma quello che dice è diverso: «la storia di Mylai... Perché deve essere tutto così sbagliato, sempre?»

«Che vuoi dire?»

Scuote la testa come se non servissero spiegazioni. «Lo sai. Tutto. Guardati attorno» mi dice.

La assecondo, osservando le statue con l'edera attorcigliata alla base, i fiori nei cespugli che contornano la fontana, anche questa decorata con dei bassorilievi colorati. In effetti, questo è l'unico posto che non trasuda negatività soltanto passandoci accanto. «Non vedo nulla di strano»

«Ogni singola decorazione qui dentro è una donna nuda, seminuda, bella. Felice di esserlo, anche» indica la statua scoperta con in mano un vaso. «Capisci? Siamo diventate delle decorazioni, non più delle persone. Cose inutili per far felici gli altri. Anzi, forse lo siamo sempre state» calcia una pietra sul sentiero, che rotola ficcandosi in un cespuglio.

«Ti riferisci a Nyx?»

«Sì. Non voglio essere considerata un... forno per bambini!» sorride dopo qualche secondo, anche se non pienamente come al solito.

Passo la mano sulle foglie. Mi piace il solletico che mi fanno. «Mia madre è la regina. Non asseconda nessuno» mi viene in mente Vaelian, ma credo sempre che il potere lo abbia Elania.

«Ha dovuto uccidere suo fratello, Jeremy. Ti sembra lontanamente normale?»

«...No».

«Già» sospira, le palpebre spalancate. «Ed è odiata dal suo regno, tutti complottano per un regicidio».

Arriccio il naso. «Credo lo farebbero anche se fosse un re. Ancora non sappiamo esattamente com'è andata, dalla nascita di Timeeria».

«Hai ragione, ma perché non ci hanno pensato prima a distruggerlo il diadema, anziché adesso che c'è una donna al potere?» sottolinea, inarcando un sopracciglio. Sa che non posso ribattere perché è vero, ma ho una risposta. «Hanno dato la colpa a Nyx per aver fatto nascere la dea Discordia, ma non era stata lei a volerla. E noi siamo i suoi figli, ma lodiamo Keyos. Per loro siamo oggetti pericolosi, per questo ci spogliano e ci sminuiscono. Adorano tutto di noi, ma non noi».

Mi fermo a respirare l'aria accanto alla fontana, fresca e umida. Capisco quello che intende, infatti comincio a sentirmi io a disagio mentre camminiamo tra questi moniti secolari. Dove leggo arte, lei vede oppressione. Però adesso le cose sono diverse. Rispondo alla domanda che aveva posto. «Ci pensiamo ora perché mi ucciderebbero, se non toccassimo il loro sistema».

Qualcosa mi sfiora il collo e salto giù dalla fontana con un gridolino.

«Io non voglio ucciderti!» dice Eiden, sbucando da dietro. «Però dovresti sussurrarlo».

«Mi hai spaventato, Eiden!» sbuffo, allontanandomi. Il cuore mi batte ancora veloce. «Non c'era nessuno».

«Ora ci sono io».

«E che guadagno» commenta Clara, zittendolo. Non le piace essere interrotta in delle discussioni importanti, ma sappiamo che Eiden è fatto così. Clara rivolge la sua attenzione a me: «Come hai capito il piano di Althea?» chiede. «Insomma, non hai parlato, nelle segrete».

«Ho pensato. Poi è venuto Vaelian, insieme a Mylai. Ha detto che sapeva più di quanto potessi credere, quando gli ho chiesto di Althea. Non credete che si sarebbero agitati di più? Lei è una manipolatrice, tanto quanto Vaelian» aggiungo, tirandomi una pellicina dal pollice e facendo uscire del sangue. Clara mi guarda disgustata mentre lo succhio. «Ed è stata regina. Poi Vaelian mi ha sussurrato all'orecchio, e lì ho collegato. Lei mi voleva usare perché non avevo poteri». Perché ero un rifiuto, inetto.

«E grazie a me li hai sbloccati». Sembra quasi vantarsi di ciò che gli è accaduto.

Ma il ricordo è troppo fresco nella mia mente e rabbrividisco.

«Come farete, voi due?» fa Clara, compatendoci. Come faremo, con Diana che deve distruggere il diadema che ci separa da una rivolta del popolo. Con Elania, criptica. Con noi due, che se non riuscissimo nel piano di far ripartire il flusso, scatenando la guerra contro Escados...

Eiden si tamburella la coscia con le dita. «Non ci pensiamo» sorride. Ma le labbra non vogliono mentire, e gli angoli scendono giù. «Sapevate che qui stavano costruendo un labirinto?» indica le siepi che percorrono il cortile interno. «Poi i naturalisti crescifoglia non hanno potuto, e nessuno se n'è curato. Mia madre lo diceva sempre».

«Non cambiare discorso» lo richiamo indietro. «Non ci si può fidare della Gilda del Sole Nero, includerli è un errore».

«Tu speravi negli errori o sbaglio?» Clara schiocca la lingua. «Lì vorranno sostenere la causa».

«Oppure no, perché sono un re» dirlo mi fa venire il voltastomaco. Perché Althea la vuole così tanto, la corona? Il sole, anche se coperto dalle nuvole, s'infiltra e mi brucia la pelle del collo. «C'è Astrid, alla gilda. Ma sono passati tre mesi senza che ci vedesse. Sarà cambiata».

«Astrid lasciala perdere» dice Clara, diffidente. «Siamo cambiati tutti, e proprio di Astrid non puoi fidarti».

Liscio i denti con la lingua. «Visto? Lo sai anche tu, alla fine. Sarebbe meglio tenerli fuori».

Clara scuote la testa. «Non lo so, Jeremy...» osserva vuota le mattonelle arancioni. «Ho paura». Poco più di una settimana, e tutto cambierà un'altra volta.

«Dovremmo decidere presto» sottolinea Eiden, lievemente corrugato. «Cosa devi fare questo pomeriggio?»

Controllo il programma. «Studiare la lezione, a quanto pare». Poi leggo meglio l'ultima riga e mi si blocca la respirazione. «Stasera ho una cena con Elania e Diana».


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