Ruggirò sopra il suo sangue

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CAVALLO

Camminiamo per i viali dei giardini del palazzo, le due lune sono nascoste dalle nuvole e poco bastano i fuochi appesi ai muri e posti per terra a illuminare quelle facce false.

Gridano eccitati, volteggiando nei loro abiti pomposi cuciti dagli schiavi che disprezzano, bevono dal pomeriggio. Questo solo perché mia madre li ha convocati, Elania, la regina. Il giardino è pieno di questi ipocriti, cortigiani che venderebbero le loro madri pur di giungere a me o a sua maestà. Ridicoli.

È questo che penso mentre passo in mezzo a loro. Mi esce un verso di sdegno.

«Smettetela di fissarli così, Altezza» mi sussurra all'orecchio Victoria, la mia dama di compagnia. L'unica persona dalla mia parte. Odio tutti gli altri, e soprattutto mia madre. Nessuno la ama davvero e, se potessero, scapperebbero da questa reggia infernale dopo pochi giorni, ma la fama delle casate prevale. Bisogna portare in alto il nome di famiglia e così, generazione dopo generazione, questi insetti hanno creato le proprie tane accanto all'oro, alla magia che non possiedono più, sperando forse di riaverla. «Così come?» serro la mascella. «E tu smettila di farmi riverenze. Sbaglio o ti conosco da mille anni?»

«Pensi di essere Nyx?» Victoria mi pungola il braccio con il ventaglio. Solo lei può farlo, è la mia migliore amica e dama di compagnia. Se fosse qualche altra, Elania la ucciderebbe all'istante, perché i figli della corona sono divini, per lei. Intoccabili alle luride mani aride del popolino. Ma non ha senso: i presenti al palazzo non sono i pescatori della città, anche se è a loro che dovrebbe essere grata. Non sono i nobili che lavorano per Timeeria.

«Se fossi una dea non sarei qui» sogno. «Sarei da sola su una nuvola erbosa. O con te».

«Ringrazia che non ti riconoscono, allora, altrimenti saresti già circondata». Poi indica le fiamme lungo il tragitto. «Entro stasera qualcuno prenderà fuoco».

«Allora ci sarà abbastanza luce da vedermi in faccia» scherzo, alzando il collo. «Anche se ci fosse un uomo in fiamme e passassi io, loro si chinerebbero come scimmie facendo finta di nulla».

«Vostr... Tua» si corregge immediatamente «madre li ha addestrati bene, cosa lamenti?»

Sto per rispondere, ma una donna mi passa accanto e mi urta la spalla facendomi perdere l'equilibrio. «Diana» mi sento chiamare da Victoria. Sa che potrei rivoltarmi da un momento all'altro. Anche se provo a non mostrarlo, lei lo sa.

Respiro e lascio perdere. «Non è niente».

Mi sta guardando preoccupata. «Non vorrei che...»

«Esplodessi?» finisco per lei, ma non risponde.

Forse sono un pericolo ambulante, non m'interessa. Pagheranno tutti per il loro comportamento, un giorno. Fino ad allora, fino a quel giorno, potrò solo osservare. Ma ora devo far finta di nulla e sorridere. Sono un animale da compagnia, o un leone senza artigli né denti rinchiuso in una gabbia dorata, finché non impazzirò.

Pare che mia madre abbia voluto evitare di farmi conoscere davvero il regno che erediterò, segregandomi qui dentro dal nostro arrivo, quando ha distrutto la sua famiglia. È normale per noi nobili fare del male a chi ci sta attorno, esiliare e detronizzare. Il popolo non ha mai desiderato un'impostora al potere, dunque se uscissi da Hosgrave rischierei la vita.

«So che non lo farai, ma non essere così per tutta la sera. Non voglio che la regina pensi sia per colpa mia». Se scherza, non lo capisco. Annuisco e rimaniamo in silenzio ad ascoltare tutte quelle voci piene di nulla che ci circondano.

Mi passa accanto una coppia, però, che attira la mia attenzione. «Tutti sanno che il loro rapporto non è...» dicono. «La prossima Ascesi sarà l'evento più atteso di Timeeria».

DARK CROWNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora