CAVALLO
Vedo dei punti caldi e luminescenti attraverso la fitta trama del sacco che mi copre la faccia. Il sudore appiccica il tessuto sulla fronte e devo combattere contro l'impulso di grattarlo via; le mani legate dietro la sedia mi impediscono di ridurre le unghie all'osso nell'oppressione del silenzio. Le tempie mi battono assieme al cuore, i polmoni chiedono più ossigeno, rigettando l'aria calda che mi brucia lo stomaco.
Mi hanno legata. Ho le urla del palazzo nelle orecchie. Rapita davanti a tutti.
Non capisco cosa sia successo, perché il piano non era questo. Clara sembrava sorpresa quanto me, e in questo tugurio non percepisco la presenza di nessuno. Sola, qui, mentre a Hosgrave si starà scatenando un putiferio. Immagino le guardie cercarmi come l'ultima volta. Dovevo fuggire con Eiden, non essere rapita da sola.
Comincio ad avere paura.
Passi. Delle spalle oscurano le fiamme passandoci davanti, poi una mano si posa sulla mia testa tirando via il sacco con alcuni dei miei capelli. Stringo i denti, cerco di tranquillizzarmi. Mykah fa parte della gilda, questo lo so. Devono essere stati loro a rapirmi ed è lui che aspetterei di trovarmi davanti.
Invece no, ma non intendo farmi vedere spaventata. Prendo un respiro profondo, il puzzo percorre le vie aeree. «Sono qui da un'ora».
«La principessa si è stancata?» è un uomo impostato, burbero. S'inchina, poi sputa a terra. «Almeno sei viva».
Squadro lo sputo marrone, poi ritorno al suo volto che mi colpisce come una gomitata. «Tu» dico. «Tu eri al ballo, tre mesi fa». Scordarmi dei tagli così diffusi su una faccia è difficile, una di quelle che potresti ritrovare negli incubi.
«Vuoi tre monete d'oro?»
Non rispondo. Sono legata, in una stanza ammuffita e senza finestre. Vorrebbero confondermi, sono sicura. È un metodo più vecchio di Nyx. Cerco di ragionare più lucidamente possibile. È passato poco tempo per essere a Escados, al Sole Nero, anche se quest'uomo non sembra un adepto di Althea. Siamo ancora a Timeeria. E se lui non è dei Veli di Althea, allora la gilda del Sole Nero si è organizzata ed è nel mio regno. Sono venuti loro prima che potessi arrivare io. Alzo il mento. «Perché sono qui?»
«Il vostro piano è cambiato» risponde, la voce graffiata come il suo viso. «Althea è a corte, lì saresti stata in pericolo, diceva il conte. Se la vede lui...»
Ha saputo del piano. Mi si gonfia il collo. «Vaelian? Perché Althea è a corte? Lei voleva...» deglutisco. L'irritazione e la confusione mi trivellano la testa. «Lei voleva Jeremy».
«E io non voglio responsabilità, principessa» lo dice per prendermi in giro.
«Mi avete rapita».
Lui sospira pesantemente, roteando tra le dita il coltello che prima mi era sfuggito. Mi fa un giro attorno, prendendosi il tempo per farmi immaginare come potrebbe usarlo se solo potesse. Si abbassa alle mani, la lama strofina sulla corda. «Importa a pochi».
«Come no» ribatto, strofinandomi i polsi liberi e arrossati «Quindi siete con noi?»
«Sì. Ma tu devi rimanere qui. Sei sempre una di loro»» fa, disinteressato. «Riempi di domande qualcun altro, principessa».
Scuoto i muscoli irrigiditi delle spalle, scrocchiando collo e schiena. «Ne ho solo una».
La sua mascella scatta sotto lo strato di barba a chiazze grigia. «Muoviti».
«Io sapevo che Vaelian fosse in combutta con Althea. Non è così?».
Ride di gusto, la gola gli si gonfia in modo strano. Afferra da uno scaffale un pacco di cibo, stringendolo fin troppo nella foga del divertimento. «Sei come loro, ma non sai nulla. Il conte sta solo dalla sua parte» dice, rimanendomi a guardare. «Tutti voi state dalla vostra parte» sbatte la porta alle sue spalle.
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DARK CROWN
FantasyDiana Wyllin è destinata ad assassinare la propria madre e regina Elania per salire al trono di Timeeria. Un regno oppresso dai Reali che hanno rubato la magia al popolo ormai al limite della sopportazione. Diventare regina, però, non è il suo voler...