PEDONE
L'affluenza di persone nella sala comune sembra il doppio della scorsa sera, come se molti fossero tornati da fuori. Il profumo aleggia nell'aria, ma lo stomaco mi si chiude non lasciando spazio per la cena. Quello che ho ascoltato oggi nella sala scacchi ha placato qualsiasi mio desiderio di rifocillarmi, aumentando solo la voglia di dormire. E di stare da solo.
Mi siedo al tavolo insieme a Clara ed Eiden per evitare sospetti, osservandoli mentre ingurgitano porzioni di pollo e patate con verdure. Sono dei cibi strani. A Escados credo di averli visti poche volte cucinati così.
Lascio il tavolo qualche minuto prima che finiscano, salendo tutte le rampe di scale fino all'ultima, sperando non sia tutto chiuso. Arrivato lì, trovo il telo e mi sento stupido ad aver pensato che potesse essere chiuso in qualche modo. Lo sposto e lo oltrepasso, ritrovandomi nella terrazza circoscritta in ringhiere ornate.
Mi ci appoggio, osservando il regno nel quale mi trovo. Oswyn è piena di illuminazione nelle strade, ma i fuochi non sono appesi in alto, si trovano a terra o in dei pali coperti. Mi chiedo come faccia a venire alimentato, poi scrollo le spalle e prendo un respiro fresco.
Mi sdraio a terra con la promessa di farmi un bagno più tardi e rivolgo le pupille alla cupola nera e luccicante. Sembra che mi avvolga dentro una di quelle palle decorative ma lascio svanire il pensiero prima che mi si stringa addosso. È lì che si troverebbe Keyos? Il suo nome mi contrae nei muscoli il dolore che ho provato ieri.
«Pensieroso?»
Appoggio i gomiti sulle piastrelle torcendo il collo. Eiden. Mi stendo nuovamente, sentendomi quasi invaso. «Niente di che».
«Non è mai niente di che se ti metti a guardare il cielo». Avverto i suoi passi vicino alle mie orecchie, poi con qualche scricchiolio si distende accanto a me. «Quindi forse dovresti parlarne. O parlarmene».
«Parlartene?» rimarco dubbioso. «Ti conosco appena».
«Non hai molti amici». Soffia con la lingua in mezzo ai denti, pentendosene. «Non intendevo...»
«Lo so» lo interrompo, muovendo le dita sulla nuca. «So che era una battuta, ma è anche la verità». Le costellazioni sono chiare nella notte senza nuvole, circondando le due lune e decorando il vuoto. Alcune brillano a intermittenza colorandosi diversamente. A est c'è un gruppo di stelle più luminose, allungate dalla coda brillante che sembra colare sul cielo, toccando una nuvola a cono che punta sul mare, forse un tornado. Pare che la coda della stella superi tutto pur di arrivare da noi. «Alcune volte vorrei andare lì sotto» dico, indicandole.
«Alle stelleee che toccano il fluusso...» canticchia. È un verso di una canzone popolare, si sente spesso nelle osterie dei sobborghi. «Ci credi davvero, alla storia?»
«Credo che sia solo una storia» premetto, tirato. «Ma non ti piace pensare alla magia che nasce da lì? In ogni storia c'è della verità. Se è alimentata o no dalla fede in Keyos, non m'importa». È l'energia delle stelle, per me, a diffondere il flusso. L'energia dell'universo che ci rende vivi. Che li rende vivi. Ma comincio a dubitarne. «Vorrei andare anche se c'è quel tornado. Non ti sembra strano, poi?»
«Sì, è la zona che è favorevole ai tornado. Che ci vorresti fare?»
Che ci vorrei fare. Avverto la strizza nella bocca dello stomaco, tutti gli organi che si ritirano in un unico punto solo per ricordarmi della mia riservatezza. Succede perché me ne vergogno, un allarme di salvezza. Non dovrei. Vivere con un peso del genere conduce alla paranoia, me ne accorgo se penso di doverne stare attento anche con Eiden. Rinchiudermi per non farmi del male mi porterà a non sentire più niente, e non voglio. «Per vederla. Vorrei toccare il flusso, magari scaturirebbe la mia... La mia capacità». L'ultima volta che abbiamo aperto il discorso per i poteri, sono stato io a troncare. I muri vengono costruiti per vederli crollare.
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DARK CROWN
FantasyDiana Wyllin è destinata ad assassinare la propria madre e regina Elania per salire al trono di Timeeria. Un regno oppresso dai Reali che hanno rubato la magia al popolo ormai al limite della sopportazione. Diventare regina, però, non è il suo voler...