CAVALLO
La folla applaude alla nostra tragedia.
Jeremy scappa nei meandri delle quinte del torneo e mia madre scende dagli spalti con due cuori gocciolanti nelle mani. Victoria è immobile in una posa innaturale sugli scalini, un vuoto nel petto.
Elania scende l'ultimo gradino calciando la testa decapitata di Fyll, e la folla si zittisce. Fa cadere i cuori che rimbalzano, si disegna una linea sulla gola e mi indica.
Vado verso di lei, le mani protese alla corona che voglio spezzare, ma il corrimano degli spalti si muove in cerchio, ingrossandosi adesso che i partecipanti accatastati nella fossa comune mi fischiano. Il serpente di metallo della regina le scorre accanto, serpeggiando verso di me con la lingua biforcuta.
Mi vuole.
Vado all'indietro, le arterie pulsano, la lingua mi soffoca ed entro in un corridoio oscuro.
Supero diverse porte, dietro di me lascio una scia grigia e rossa: sangue e distruzione. Ma il mio potere mi supera, mangiando il pavimento che dovevo percorrere. Cado in un precipizio, la pelle si stacca dagli arti e mi ritrovo su un letto in un corpo che non è più il mio.
Perché io sono davanti a me e mi sto guardando in uno specchio.
Eiden mi posa la mano sulla coscia e mi bacia. Dentro di me sono intorpidita, non riesco più a sentire il mio potere, ma solo della melma sepolta in profondità.
Vaelian accoltella Eiden, il sangue mi inzuppa. «Indegna» mormora, poi mi trancia la gola e mi stendo accanto al principe.
Gli applausi ricominciano.
Mi sveglio tenendomi la gola riarsa, un urlo che non riesce a uscire.
Victoria accanto a me salta in piedi, guardandosi attorno prima in allarme, poi cercando la caraffa d'acqua che mi riversa appena la trova. La prendo anche io, versandone finché non bagna le coperte.
«Non preoccuparti» sussurra Victoria.
Finisco di bere e tocco ciò che ho combinato. L'immagine del sangue bagnato sul letto mi ritorna in mente all'istante, e con un brivido mi tolgo di dosso le coperte. «Cambiale».
Mi stringo la faccia tra le mani, la testa mi scoppia.
Stanotte ho invitato Victoria a dormire con me perché da sola non ci sarei riuscita, neanche con le candele accese. Queste notti sono state le peggiori, e le mattine ho trovato ciuffi di capelli attaccati alle fodere dei cuscini. Le cuoche mi hanno dato qualcosa, sperando funzioni.
Mi ficco in bocca le erbe poggiate sul comodino, masticandole e bevendo un sorso d'acqua.
«Hai sognato?»
«Sì».
Victoria srotola la nuova coperta e me la avvolge, rientrando anche lei a letto.
«Vuoi?» le mostro il ciuffo riccioluto d'erba che rifiuta, così lo riposo sul tavolino accanto al materasso. Mi immergo sotto il lenzuolo, Victoria mi segue e mi poggia una mano sul fianco che mi fa sentire più al sicuro. «Domani incontrerò mio fratello» dico, più per ripeterlo a me che a lei.
La luce bianca delle lune filtra sotto il tessuto. «Il tuo cuore batte ancora» commenta.
Chiudo gli occhi e prendo l'aria lentamente, calmandomi. «Domani non sarò più libera».
«Ora lo sei»..
«È come se già non lo fossi» chiudo. Ma forse non lo sono mai stata, quindi cambierà poco. Oppure cambierà così tanto che non potrò sopportarlo. Il mio potere potrebbe divorarmi dall'interno. Mi scrollo quel torpore del sogno, collegandomi con il mio solito magma che mi mantiene viva. «Ho visto l'inferno».
«Non ci pensare» dice, la voce svanisce appena pronuncia le parole, confondendosi tra i miei pensieri. Domani farò di tutto per vedere mio fratello, una volta finito il torneo.
Non tornerò a Hosgrave da sottomessa.
Non posso farlo.
«Non ci penserò».
Mi volto dall'altro lato, stringendomi di più a Victoria.
Questa è l'ultima volta che potrò farlo prima dei giochi.
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DARK CROWN
FantasyDiana Wyllin è destinata ad assassinare la propria madre e regina Elania per salire al trono di Timeeria. Un regno oppresso dai Reali che hanno rubato la magia al popolo ormai al limite della sopportazione. Diventare regina, però, non è il suo voler...