La mattinata era iniziata con le solite voci. Quelle voci fastidiose che ormai Jimin sentiva tutte le mattine quando apriva gli occhi.
Al piano inferiore nel condominio dove abitava, una madre stava urlando contro la figlia. Un continuo chiudere e aprire le porta.
Jimin se ne sarebbe andato prima o poi.
Ma in quel momento, non aveva molto soldi per potersi permettere un appartamento tutto suo, dove non avrebbe più avuto a che fare con tutto quel casino che ormai era la sua vita.
Afferró il telefono che teneva sul comodino. Era in perfetto orario, ormai si alzava sempre un ora prima.
Almeno aveva il tempo per prepararsi per la scuola.
Prese la sua diva rossa e la indossó svelto, chiudendo per bene la giacca, versó del succo su un bicchiere e ne bevette un sorso prima di dare un morso alla fetta di pane con marmellata che si era preparato.
Qualcuno aveva bussato alla porta quando Jimin si affrettó per uscire, scontrandosi quasi con la figura alta e snella che aveva davanti.<Jimin, quando penserai a trasferirti? questo posto mi da i brividi>
Jungkook si guardava in giro nervoso mentre parlava, evitando di toccare o guardare la gente che entrava ed usciva dall'edificio mentre Jimin richiudeva la porta alle sue spalle, infilando la chiave nella tasca della giacca.
<Non sei costretto a correre qui tutte le mattine, potresti evitarti questa visione infernale>
Lo incalzó Jimin, sorpassandolo. Il più piccolo lo seguì, sistemandosi la divisa mentre camminavano per raggiungere la fermata dell'autobus.
<sai che lo faccio volentieri, sei il mio migliore amico. Semplicemente non capisco perchè ti ostini a rimanere. Insomma, tuo padre potrebbe aiutarti se solo glielo chiedessi>
Lo sguardo che Jimin riservó a Jungkook lo fece indietreggiare appena, non era un argomento che amava affrontare, non avrebbe mai chiesto aiuto a suo padre.
A cosa sarebbe servito ribellarsi se poi tornava a chiedere aiuto?<La mia stanza mi piace. L'unico problema sono i rumori e le continue litigate.
Ma non sono poi così lontane da quelle che facevo con mio padre>.Arrivati a scuola, Jimin si sedette al suo posto, mentre Jungkook una volta seduto di fronte a lui si voltó per guardarlo.
<Mia madre mi ha chiesto se ti andava di stare da noi. Almeno per ora>
Jimin alzó il braccio prima di appoggiarsi al banco. Le prime ore di lezione erano le più noiose al mondo.
Per questo, la maggior parte del tempo, Jimin le passava dormendo.
Non amava andare a scuola, ma le ore passavano velocemente, era molto popolare nella sua classe e in molte altre classi.<Forza Jimin andiamo a mangiare!>
La voce di Tae irruppe nei suoi pensieri, non era una richiesta, ma un ordine vero e proprio.
Era difficile rispondere di no a Taehyung.
Jimin si alzó facendo cenno a Jungkook di seguirli.
Il più piccolo doveva mangiare e lui era affamato.Una volta in mensa, un gruppo di ragazze passó accanto ai ragazzi, abbassando il volto e ridacchiando subito dopo.
Taehyung sorrisi divertito di quel gesto, amava far impazzire le ragazze in quel modo.
Jimin si avvicinó al vassoio, iniziando a riempirlo di cibo.<Quello è mio!>
Una voce si fece strada, bloccando il cucchiaio che Jimin stava usando, lui si voltó a guardarlo mentre Tae e Jungkook affiancavano Jimin.
<Scusa?>
Yoongi alzó gli occhi al cielo, sospirando prima di parlare in modo lento, quasi a prendere in giro il ragazzo di fronte a lui.
<Ho detto...Questo è mio!>
Era molto raro che qualcuno potesse far arrabbiare Jimin, ma in qualche modo Yoongi ci riusciva bennissimo.
Appoggió il cucchiaio e si voltó verso di lui, incrociando le braccia.<non pensavo che fosse tuo. Insomma, non ci vedo scritto il tuo nome sopra!>
un misto di voci e risatine si fece sentire, la faccia di Yoongi si fece cupa mentre si avvicinava pericolosamente alla faccia di Jimin.
<Ti prendi gioco di me Park?>
Jimin scosse la testa lentamente, senza togliere lo sguardo dagli occhi del ragazzo davanti a se.
<assolutamente no Min. Semplicemente ti faccio notare che tutto questo non è tuo.
Essere figlio del preside non fa di te il proprietario di questo cibo.
Quindi, se voglio mangiare qualcosa. Nessuno puó dirmi che è roba sua!>Jimin era calmo, mentre la rabbia di Yoongi aumentava, lo prese svelto per il colletto.
<che succede qui?>
La voce del professore si fece spazio in mezzo alle mille voci dei compagni di classe dei due ragazzi.
<Occhio a te Park!>
Lasció la sua maglia e superó Jimin mentre lui si sistemava, voltandosi a guardarlo scomparire.
*Fatemi sapere se vi piace. Mi piacerebbe molto sentire delle opinioni* 🗝
STAI LEGGENDO
Your Eyes Tell
FanfictionJimin è il tipico ragazzo associale, ma popolare nella sua classe. Seguito da molte ragazze e anche da alcuni ragazzi della scuola. Ma nella classe opposta, Yoongi è altrettanto popolare. Tra i due ragazzo sin dal primo momento è nata una rivalità...