Semplicemente noi.

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Yoongi guardó suo padre quando Jimin lasció l'ufficio.
Sospirando per il modo in cui ogni volta finivano per litigare tra loro a causa sua.
Lui di Jimin si fidava molto, era solo offeso dal fatto che il ragazzo non lo avesse chiamato.
Per quanto fosse coraggioso, non riusciva a capire come potesse Jimin mettersi sempre nei casini.
Questo suo lato era ammirevole e gli piaceva molto. Ma aveva anche tanta paura di perderlo.

-Alla fine neanche tu ti fidi fino in fondo di lui!-

Suo padre parló, interrompendo i pensieri di Yoongi.
Non aveva alcun diritto di dire cose su Jimin. Non lo conosceva cosi bene da poterlo giudicare male.
Fino a quel momento, la persona che gli era stata più vicina era proprio il ragazzo.
Suo padre invece? aveva passato l'intero mese a dar fastidio proprio alla persona della quale suo figlio era innamorato.

-Ne sei convinto? mi fido di lui molto di più che di te.
Non riesco a capire perchè tu voglia continuare a tormentarlo.
Cosa volevo fare chiudendo a chiave quella porta?-

Yoongi la indicó ancora con la testa, aspettando una risposta decente e definitiva da suo padre.
Se fosse stato vero che avrebbero solo parlato, la porta di un ufficio restava sempre aperta.
Parlare di cosa poi? delle cena? era evidente che a suo padre quella serata non era andata giù e per quanto volesse colpevolizzare Jimin.
Non era stato lui a mettere su quella falsa davanti a tutte quelle persone.

-abbiamo solo parlato. Alla cena non siete stati carini e lui non è stato di parola.
Vi avevo chiesto di tenere un profilo basso.
Avete finito per chiudervi in una camera a fare le vostre cose per poi trovare il coraggio di dire determinate cose davanti all'intero consiglio!-

Yoongi guardó suo padre, andando verso la porta e dandogli le spalle.

-peccato che quello che Jimin ha detto a quella cena fosse la veritá e l'ha fatto sapendo a cosa andava incontro.
È disposto a perdere tutto per me. Quando ho un padre che pensa sempre e solo a se stesso!-

Lo lasció così, non voleva continuare a parlare di quella serata. Voleva solo andare a vedere come stava il ragazzo.
Entrato nella classe di Jimin, si guardó attorno, Tae e Kook non erano in aula e quando si voltó si ritrovó faccia a faccia con Eunwoo.

-Se cerchi Jimin, non lo troverai a scuola.
Voleva tornarsene a casa e stare solo. Forse dovresti seguire il suo consiglio!-

Yoongi lo sorpassó, evitando le sue parole. Il suo solito gruppetto di amici lo affiancarono.
San evitava il suo sguardo.

-Smettila di fare quella faccia. Se hai qualcosa da dire fallo!-

Fu Kai a parlare per lui.

-Che fine ha fatto il nostro amico. Da quando stai dietro a quel ragazzo non sei più lo stesso.
Sono settimane che te lo ripetiamo. Perchè non ci ascolti?-

Yoongi sospiró esasperato. In quel momento gli mancavano solo le ramanzine dei suoi amici.

-il vostro amico è qui, niente è cambiato. Se pensate il contrario allora perchè siete ancora qui a parlare con me?-

San se ne andó senza dire una parola. Quel gesto assumeva solo un significato. Per lui in quel momento davanti a se non aveva il suo migliore amico, ma un estraneo e non avrebbe passato altro tempo in sua compagnia.
Kai guardó l'amico andare via prima di voltarsi verso Yoongi.

-Sei sicuro di voler buttare tutto a puttane per un unica persona? qui ti stanno tutti voltando le spalle lo sai?-

Yoongi alzó le sue, spostando lo sguardo.
Avrebbe accettato qualsiasi cosa.
Quello a cui stava pensando in quel momento, era di tornare a casa da Jimin e assicurarsi che stesse davvero bene.

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