Coincidenze.

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Jimin sbuffó a quelle parole, alzandosi piano dal letto e stiracchiandosi.
Aveva decisamente bisogno di una bella doccia fredda.
Yoongi portó un braccio dietro la testa, osservando il corpo di Jimin, sorridendo per il modo in cui aveva sbuffato.
I complimenti a Jimin piacevano poco, ma per loro era sempre stata così, uno stuzzicarsi a vicenza.
Yoongi sapeva di essere sempre stato aggressivo nei confronti di Jimin, ma come si dice? Quando ti piace qualcuno lo dimostri in modo strani.
Il suo era quello di portare Jimin all'esasperazione. Si sollevó, portandosi a sedere quando il maglione di Jimin si sollevó appena, si alzó dal letto, andando verso Jimin facendolo voltare appena e sollevando la maglia.
Un livido era presente, Yoongi sollevó lo sguardo.

-Che ti è successo?-

Jimin riabbassó la maglia, incrociando le braccia al petto e facendo dei passi indietro.

-perchè dovrei dirtelo quando tu non rispondi alle mie di domande?-

Yoongi fece dei passi verso di lui, mentre Jimin sollevó il braccio puntando un dito verso di lui, bloccandolo li dove si trovava.
Poteva leggere la preoccupazione negli occhi di Yoongi. Ma non era il momento di spiegargli come si era procurato quel livido.

-Risponderó a tutte le domande che vuoi, ma adesso, dimmi come ti sei fatto quel livido!-

Jimin si passó una mano tra i capelli, sospirando pesantemente. Era davvero così importante? cercó le parole giuste per dirlo.

-È stato ieri, a casa tua!-

Yoongi alzó un sopracciglio, Jimin scosse la testa, sapendo a cosa stava pensando. Non era stata colpa sua.

-Non mentre eravamo noi due...Subito dopo.-

Jimin cercó di farglielo capire, ma senza dirglielo apertamente. Yoongi fece un altro passo avanti. Bloccando Jimin contro la porta.

-Chi ti ha causato il livido Jimin?-

Le mani del ragazzo erano strette a pugno, Jimin si maledì per averlo fatto arrabbiare, sapeva perfettamente che Yoongi aveva capito, ma aspettava che fosse lui a dirlo.

-Yoongi ascolta...!-

Jimin saltó appena quando Yoongi colpì la porta dietro di lui.
Cercó di tenerlo calmo. Non gli faceva bene arrabbiarsi in quel modo, non dopo la sera appena passata.

-Calmati, non è successo niente di grave. Io sto bene!-

Yoongi gli sollevó nuovamente la maglia, puntando gli occhi su quel livido.

-Figlio di puttana. Ti ha messo le mani addosso? che ti ha fatto? sei ferito in altri punti?-

Jimin gli afferró le spalle, bloccando quella raffica di domande. Cercando il suo sguardo ancora puntato sul suo corpo.
Yoongi lo spostó appena, aprendo la porta. Lo guardó uscire dall'appartamento.

-Yoongi!-

Jimin si vestì svelto. Uscendo dall'appartamento e seguendo il ragazzo fuori dall'edificio.
Lo vide salire su un taxi e si maledì per aver aperto bocca.
Afferró svelto il telefono. Taehyung rispose dopo il primo squillo.

-Tae quando vedi Yoongi a scuola, per favore fermalo. Io sto arrivando!-

Chiuse svelto la chiamata, alzando un braccio per fermare un taxi e salirci.
Diede l'indirizzo della scuola. Chiedendo di fare il più veloce possibile.
Quando il taxi svoltó verso l'entrata della scuola, Jimin pagó la corsa, uscendo svelto. Si guardó attorno, Taehyung si stava sbracciando, lo raggiunse subito.

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