Distanza.

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Taehyung guardó il suo amico, stretto a lui, il modo in cui non riusciva a smettere di singhiozzare mentre la musica cambiava continuamente.
Jungkook appoggió una mano sulla schiena di Jimin prima di alzarsi e correre fuori, li dove Yoongi era uscito.
Lo vide salire in auto e Jungkook lo rincorse, portandosi di fronte all'auto di Yoongi. Appoggiando le mani sul cofano.

-Togliti ragazzino!-

La voce di Yoongi era seria e suonó diverse volte il clacson.
Ma Jungkook rimase fermo, incrociando le braccia al petto.
Yoongi spense l'auto e scese per fronteggiarlo.
Gli aveva dato di volta il cervello?
Che diavolo stava facendo adesso?

-Stai cercando di farti male? Che cosa vuoi?-

Jungkook gli indicó il locale, mentre il ragazzo sospiró esasperato dal comportamento irresponsabile di Jungkook in quel momento.

-Torna dentro. Non sai cosa sta passando Jimin. Credi davvero che se la sia spassata con tuo padre?
Gli stai dimostrando di non tenerci per niente.
Andare via in quel modo non ti rende una persona migliore di tuo padre.
Sono settimane che Jimin si sente giudicato dall'intera scuola e tu che fai? gli volti le spalle per tornare da tuo padre? sul serio Yoongi?-

Yoongi appoggió le mani ai fianchi, spostando lo sguardo. Era stato Jimin ad iniziare con le stronzate ed ora stavano dando la colpa a lui.

-Credi che mi faccia piacere vederlo in quel modo? ma deve imparare che dire certe cose anche solo per proteggere un altra persona non lo rende un eroe. Lo rende solo stupido!-

Jungkook fece un passo avanti, poteva sopportare tutto, ma non che mancassero di rispetto a Jimin.
Aveva dimostrato più volte quanto fosse forte e quanto potesse sopportare prima di raggiungere il limite.

-Prenditi del tempo. Ma davvero hai intenzione di tornare a casa? State dando modo a tuo padre di avere l'intero controllo su di voi.
È evidente che Jimin è completamente preso nella vostra relazione, qualsiasi sia.
Non vuole ammetterla? bene, lasciagli il tempo. O sei tu che non vuoi ammettere che c'è qualcosa?-

Yoongi ascoltó quello che il ragazzo aveva da dire, per quanto avesse ragione, non poteva in quel momento rientrare in quel locale.
Era sicuro che se fosse tornato dentro avrebbe finito per litigare ancora con Jimin e se anche ci fosse stato una possibilità di stare insieme forzare la cosa non avrebbe giovato ad entrambi.

-Portalo a casa. Io devo fare una cosa.
Ti prometto che andró da lui!-

Jungkook non era sicuro delle parole di Yoongi. Lo guardó dritto negli occhi.

-Ho promesso. Ora per favore, togliti dalla strada!-

Jungkook si spostó di lato mentre Yoongi saliva in auto e partiva.
Yoon si diresse svelto a casa di suo padre. Parcheggió l'auto, scendendo e prendendo un lungo respiro.
Salì le scale andando a suonare il campanello aspettando che qualcuno gli aprisse.
Quando sentì la porta aprirsi, si voltó a guardarlo.
Il sorriso che gli regaló non fu ricambiato, lo sorpassó svelto, entrando in casa. Hana fece capolinea dalla cucina e guardó Yoongi andare verso il salotto dove lo raggiunse poco dopo anche suo padre.

-Sapevo che alla fine saresti tornato a casa.
Quanto potevo rimanere in quel appartamento?-

Yoongi si sedette e indicó ad entrambi il divano.
I due si sedettero di fronte a lui.
Non riusciva davvero a guardare suo padre in faccia.

-Te lo diró una sola volta. Smettila di infastidire, minacciare e incontrare Jimin.
Non so cosa tu ti sia messo in testa e neanche cerco di entrarci nella tua mente malata, ma lo stai distruggendo.
E stai distruggendo quello che provo per lui e quello che lui sta iniziando a provare per me!-

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