Jimin decise di portare Yoongi in un ristorante. Nulla di troppo elegante.
Per quanto volesse fare di più, le possibilità in quel momento non erano tante, ma si era ripromesso di strappare al ragazzo un sorriso, di vederlo spensierato e felice.
I pensiero che affollavano la sua mente erano tanti.
Ma voleva passare quella serata insieme a l'unica persona che fino a quel momento l'aveva reso diverso. Felice nel vero senso della parola.
Entrati nel ristorante, un cameriere li affiancó. Salutandoli con un sorriso a trentadue denti.-Buonasera ragazzi. Io sono Hoseok. Saró il vostro cameriere per questa sera.
Avete prenotato? a nome di?-Yoongi si voltó verso il ragazzo, mentre Jimin rideva piano a quell'espressione.
Era davvero convinto che non avesse prenotato per loro?-Ho prenotato a nome Park!-
l'aveva fatto apposta, era evidente. Yoongi alzó gli occhi al cielo.
Hoseok, gli fece cenno di seguirlo.
Jimin appoggió la mano sulla schiena di Yoongi, spingendolo piano e portandosi alle sue spalle.
La sala che aveva prenotato era una piccola saletta.
Poco illuminata e calda.
Yoongi si guardó attorno, nessuno prima di allora, aveva mai fatto quello che stava facendo Jimin per lui. Prenotare una sala? con un cameriere tutto per loro? Si voltó a guardarlo quando rimasero soli.
Jimin lo guardó dritto negli occhi.-Tu sei completamente pazzo lo sai?-
Jimin alzó le spalle, avvolgendo le mani attorno al corpo del ragazzo, tirandolo verso di se.
-Ho solo capito che devo aprirmi di più. Infondo sin dal primo momento a casa tua, sei stato tu a dimostrare che mi volevi davvero. Mentre io non ti avevo ancora dimostrato niente!-
Yoongi lo guardó, non poteva credere a quello che il ragazzo stava dicendo. Non gli aveva dimostrato niente? l'aveva difeso davanti a suo padre, aveva litigato con i suoi amici per lui.
Gli aveva dato un coraggio che non sapeva di avere.
Lo faceva sentire bene, felice e pensava davvero di non aver dimostrato tutto questo?-Ripeto, sei completamente pazzo Park.
Come puoi anche solo pensare di non aver dimostrato niente?-Jimin appoggió la fronte alla sua chiudendo gli occhi. Lo sentì respirare piano, aprì gli occhi incontrando i suoi e sorridendogli.
-Ho solo dimostrato che tuo padre aveva troppo potere su di te.
Che non dovevi avere paura di affrontarlo perchè avresti avuto il mio appoggio!-Yoongi sbuffó appena.
-Mi hai dato una casa Jimin. Mi hai accolto a casa tua senza pensarci due volte. Vuoi farmi arrabbiare?-
Jimin si avvicinó di più al ragazzo, portando una mano tra i suoi capelli, stringendoli piano tra le dita e premendo le sue labbra contro le sue, mordendolo appena.
-Non mi dispiace vederti arrabbiato!-
Yoongi incroció le braccia al petto, allontandosi da lui e si sedette sull'enorme divano dietro al tavolo. Guardandolo mentre si avvicinava a lui.
-Sono serio Jimin. Non sminuirti in questo modo.
Hai più qualità di molte persone che conosco. Non so cosa ti abbia portato a pensare il contrario, ma quello che conta non è quello che penso io di te?-Jimin appoggió le mani sul tavolo voltandosi verso il ragazzo, prendendo la sua mano e parlando lentamente.
-Infatti per me è importante quello che pensi tu di me. Perchè dovrebbe importarmi di quello che penso di me stesso?-
Yoongi lo guardó dritto negli occhi, stringendo la sua mano più forte.
-perchè quello che vedo io dovresti vederlo anche tu.
Non sopporti quando mio padre mi sminuisce, allora perchè tu sei il primo a sminuire te stesso? smettila!-
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Your Eyes Tell
FanfictionJimin è il tipico ragazzo associale, ma popolare nella sua classe. Seguito da molte ragazze e anche da alcuni ragazzi della scuola. Ma nella classe opposta, Yoongi è altrettanto popolare. Tra i due ragazzo sin dal primo momento è nata una rivalità...