Lottare per amore.

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Yoongi si sistemó sul letto, stando ben attento a non svegliare Jimin.
Gli si stese accanto, accarezzando lentamente i suoi capelli, stava sudando.
Decise di alzarsi piano, per aprire la finestra nella stanza del ragazzo, lasciando passare un pó d'aria.
Andó in cucina, afferrando un contenitore e riempiendolo d'acqua fredda, bisognava in qualche modo abbassare la temperatura del ragazzo.
Per quanto stava male ed era evidente, non avrebbe dovuto bere così tanto.
Ma un pó poteva capirlo, dimenticare quello che era successo e che aveva detto, lo faceva sentire meglio. Anche se poi una volta sveglio, avrebbe comunque dovuto combattere con la realtà dei fatti.
Tornó nella stanza, Jimin si era rigirato piano, a pancia in sù, i capelli bagnati sulla fronte, gli occhi chiusi e la camicia mezza sbottonata.
Yoongi appoggió il contenitore sul comodino, immerse un panno nell'acqua, strizzandola appena e avvicinandosi a lui, passandolo piano sulla sua fronte, e poi sul viso, fino al collo.
Jimin si lamentó appena, sapeva quanto fosse fastidioso, ma doveva farlo.
Gli sbottonó la camicia aprendola piano, passando il panno sul suo petto, bagnandolo nuovamente prima di passarlo sulle braccia lentamente.
Quando Yoongi si voltó, notó gli occhi scuri di Jimin incontrare i suoi.

-Che fai?-

Jimin sussurró quelle parole, portandosi una mano sullo stomaco, in quel momento iniziava a fargli male davvero. Ricordava solo di aver bevuto tanto, ma il motivo non lo ricordava più. Si voltó a guardare la stanza, prima di tornare a guardare il ragazzo seduto accanto a se.

-Siamo a casa?-

Jimin sbadiglió, girandosi verso Yoongi e appoggiando la testa sulle sue ginocchia. Respirando piano. Per quanto volesse rimanere sveglio non ci riusciva proprio, era troppo stanco in quel momento.
Voleva solo riposare.
Yoongi gli accarezzó la guancia.

-Si Jimin, siamo a casa!-
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Il mattino successivo, Jimin si stiracchió appena, aprendo piano gli occhi ed osservando la stanza illuminata dalla luce del sole che filtrava dalla finestra aperta.
La testa gli faceva male, ma era quello che si meritava dopo aver bevuto tutti quei drink senza sosta.
Si voltó verso il ragazzo steso accanto a se, Yoongi teneva ancora gli occhi chiusi, i capelli scuri a coprirli.
Si piegó piano su di lui, osservando il suo viso.
In quel momento per quanto avesse voluto dimenticare, non era riuscito ad eliminare la parte in cui mentiva su suo padre.
Il vederlo dargli le spalle l'aveva fatto stare così male di essersi ridotto a scolarsi un drink dietro l'altro.
Si giró piano per poter scendere dal letto, quando le dita di Yoongi si strinsero attorno al suo polso.

-Dove stai andando?-

Jimin si voltó a guardarlo, il ragazzo aprì gli occhi, appoggiandosi piano al gomito per guardarlo meglio.

-Pensavo di prendere qualcosa di caldo. La testa mi fa così male!-

Yoongi lo strattonó appena, tirandolo verso di se. Il viso di Jimin vicinissimo al suo.

-Mi hai mentito Park!-

Jimin deglutì appena, guardando le labbra di Yoongi, ormai non aveva più nessun controllo del suo corpo, tanto meno del aumento del battito cerdiaco quando Yoongi era nelle vicinanze o quando lo chiamava Park in quel modo.

-Non l'ho fatto. Non ho mentito!-

Yoongi si avvicinó maggiormente al suo viso, Jimin poteva sentire il respiro del ragazzo, quando la mano di Yoongi si portó nei suoi capelli, si morse il labbro.

-Mi hai mentito. Perchè?-

Jimin non disse niente, cosa poteva dirgli? che aveva paura delle conseguenze? che era spaventato che quell'uomo potesse fare del male ad entrambi? che finisse per rovinarsi il futuro? che stava male?

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