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Yoongi afferró piano il bicchiere rotto dal pavimento.
L'acqua della doccia scorreva mentre Jimin si rilassava un pó.
Gettó il bicchere, quello che ne restava nel contenutore.
Appoggiandosi al lavello e portandosi una mano tra i capelli, sospirando appena.
Tutto quello che stava succendendo a lui, ma soprattutto a Jimin gli stava stretto.
Era stanco di vedere la persona che amava soffrire in quel modo.
Jimin soffriva.
Soffriva a causa di suo padre e quello di cui in quel momento aveva più bisogno era tranquillità.
Tutto quello che suo padre non gli stava dando.
Lo stava riempiendo di pensieri.
Per quanto lui stesso fosse testardo, la sua testardaggine stava mandando Jimin fuori di testa.
Ogni passo che faceva verso suo padre, cercando di capire, feriva Jimin.

Yoongi osservó l'acqua sul pavimento, lasciandosi cadere a terra, seduto. Chiudendo gli occhi.
Li riaprì solo quando sentì la porta del bagno aprirsi, svelando Jimin dietro la porta.
Indossava solo un asciugamano stretto alla vita, i capelli scuri bagnati coprirgli gli occhi.
Anche se non poteva vederli, sapeva che erano rossi per via del pianto.
Lo sapeva perchè anche lui era stato così.
Usava quei momento di relax per lasciarai andare, per liberarsi del tutto.

-Yoon?-

La voce di Jimin era bassa, quasi graffiata. Sicuramente il modo in cui aveva urlato poco prima non aveva aiutato.
Lo sentì schiarirsi la voce, mentre lo raggiungeva in camera da letto.

Quando si voltó a guardarlo, Jimin si morse il labbro. Quali parole doveva usare? avrebbe accettato di andare con lui in mezzo a tutta quella gente? nascondendo quello che erano? cercando il modo di rimanere calmo davanti a tutta quella situazione in cui suo padre lo stava mettendo?

-Mio padre si sta per sposare. Tutto questo mi sta mandando fuori di testa.
Ogni cosa che sta succedendo mi spezza. Mi sento cadere a pezzi.
Da quando tuo padre ha assunto il mio, non faccio che pensare a che pro.
A come posso perdonarlo e fingere che tutto sia perfetto.
Io non conosco la sua compagna. Non so chi sia.
Da solo non posso farlo Yoon!-

Yoongi rimase fermo vicino alla porta.
Ascoltando tutto quello che Jimin stava dicendo. Cercando di metabolizzare ogni parola.
Era questo che gli aveva fatto perdere il controllo in quel modo?

-Perchè non chiedi a tuo padre di portare qui la sua compagna? Hai il diritto di conoscerla prima che si sposino. Sei suo figlio!-

Jimin spostó lo sguardo.
Rivedere suo padre, in casa sua, con una persona che non era sua madre. Fingendo cosa? un rapporto padre e figlio che non esisteva?

-Yoon Io...-

Yoongi lo abbracció forte, baciandogli la fronte.

-Ci sono io con te Jimin, non sei solo. Per quanto tu possa esserti sentito solo, non lo sei.
Forse in passato lo sei stato. Ma adesso? non hai me al tuo fianco?-

Jimin lo guardó dritto negli occhi.
Si, aveva lui al suo fianco.
Questo era quello che lo aiutava ad essere se stesso. Il punto fermo. La sua ancora quando sentiva che si stava perdendo.
Ogni cosa era più leggera quando Yoongi era con lui.

-Si. Ho te al mio fianco. Mi spaventa solo il modo in cui mi ha comunicato che si stava per sposare. Come se davvero avessimo un rapporto padre e figlio!-

Yoongi lo sentì rabbrivvidire contro di se. Gli bació la fronte, la punta del naso. Giù, giù fini alle labbra, che bació dolcemente. Soffermandosi a giocare con il suo labbro inferiore.

-Che ti va di fare per non pensare a tutta questa merda?!-

Jimin portó le braccia a cingere il suo collo, nascondendo il viso contro il collo di Yoongi. Respirandone il profumo delicato.
Stringendolo forte contro di se.

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