Sospensione.

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Il corpo di Yoongi era teso mentre si voltava ancora una volta verso di Jimin.
Non poteva credere che il ragazzo avesse messo a rischio tutto per lui.
Infiló le mani in tasca, scuotendo la testa.

-Non te lo lasceró fare. Non ne hai il diritto!-

Jimin si sedette, alzando le spalle e guardando il ragazzo di fronte a se dritto negli occhi.

-L'ho già fatto. Ce poco che tu possa fare a questo punto. Ho giá parlato con tuo padre. Dobbiamo solo aspettare cosa deciderà di fare.
Magari alla fine scoprirai davvero quanto tiene a te tuo padre.
Se sarà capace di decidere cosa sia più importante, se suo figlio o la sua immagine!-

Yoongi non riusciva proprio a capire cosa gli diceva la testa. Non si rendeva davvero conto con chi aveva a che fare o chi era andato a sfidare, perchè di questo si parlava.
Jimin voleva sfidare suo padre.

-Perchè sei così testardo? sono anni che so cosa preferisce mio padre, cosa pensi che cambi il fatto che tu ci abbia parlato? stai rischiando tutto per cosa? cos'è un modo per vendicarti di me e delle voci che ho messo in giro?-

Jimin rise, appoggiando i gomiti alle ginocchia. Di cosa doveva vendicarsi? a lui importava davvero poco di quello che la gente diceva o pensava nei suoi confronti.

-A che pro? sono io che rischio l'espulsione.
Sapevi che mettendole in giro la punizione sarebbe stata questa. Ma sai a me non importa, finiró comunque gli studi, me ne staró a casa. Niente più stress-

Yoongi gli si portó davanti. Prendendolo per il colletto. Non poteva dire sul serio.
Entrambi i ragazzi si voltarono quando il padre di Yoongi li raggiunse.
Jimin poteva vedere come il corpo di Yoongi si irrigidiva completamente anche solo di fronte alla presenza di suo padre.
Per quanto cercasse di mostrarsi menefreghista, Jimin sapeva che quello che pensava suo padre a Yoongi importava molto.

-Cosa ci fate qui fuori? le lezioni non sono finite!-

Yoongi lasció la presa sul colletto di Jimin che si sistemó svelto.
Gli occhi del preside erano puntati su di lui in quel momento.

-Non so di cosa stavate parlando, ma ho bisogno di scambiare due parole con voi.
Ho pensato a quello che mi ha detto Jimin.
Per quanto l'abbia trovato coraggioso. Non posso evitare di prendere l'unica soluzione di fronte a quelle voci a scuola.
Mi dispiace informarti che da questo momento sei sospeso-

Yoongi fece un passo avanti verso il padre, ma si fermó all'istante quando si accorse che Jimin lo stava trattenendo.
Jimin scosse la testa, non doveva dire o fare niente.
Era preparato a quella conseguenza. Non avrebbe reagito a quella decisione. Il preside aveva scelto la scuola.
Aveva scelto il suo ruolo, la sua faccia a quella del figlio.

-Posso andarmene anche adesso?-

Yoongi diede le spalle al padre, guardando serio Jimin.

-Non azzardarti a fare un passo!-

Quando si voltó verso il padre, la tension era evidente. La mano chiusa a pugno mentre fissava il padre.

-Sono stato io mettere quelle voci in giro per la scuola. Perchè non sospendi me? perchè non hai coraggio di sospendere tuo figlio? che c'è hai paura di dover dire a tutti che tuo figlio è stato sospeso dalla scuola nella quale tu sei preside?-

Jimin guardó prima l'uno e poi l'altro. Per quanto fossero dure quelle parole, Yoongi aveva ragione.
Non avrebbe discusso la decisione, ma era evidente che la sospensione non fosse stata messa in atto nei suoi confronti solo perchè figlio del preside.
Forse in fondo a Yoongi faceva più male quello, essere trattato come uno studente diverso, privilegiato.
O forse il senso di colpa nel aver detto quelle cose lo stava o logorando a tal punto da esporsi.
Jimin aprezzava quello che stava facendo, ma a che prezzo?
Afferró la mano di Yoongi, cercando di farlo smettere.

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