Quando le lezioni finirono, Jimin uscì da scuola.
Scrisse un messaggio a Yoongi.
Doveva correre a casa velocemente per sistemare delle cose.
Quella sera avrebbe portato il ragazzo fuori.
Forse dopo tutto quel tempo, un appuntamente era quello che serviva.
Il modo in cui la loro relazione era partita, non aveva dato modo ai due ragazzi di godersela al meglio.
Per questo Jimin voleva dedicarsi al meglio.
Dimostrare dopo tutto che lo amava davvero e che era disposto a fare anche quello per lui.Jimin Sms:
Hyung, torno a casa un pó prima. Ho delle cose da fare, ma ci vediamo li. Finisci con calma l'allenamento con i tuoi amici. Non divertirti troppo peró.Infiló il cellulare in tasca e salì svelto sul bus, diretto verso il suo appartamento.
Una volta sceso, salì le scale verso l'appartamento. La figura davanti alla sua porta era familiare.
Quando si voltó verso di lui, Jimin rimase fermo a guardarlo.
Confuso sul motivo del perchè fosse li e perchè in quel momento e sul cosa dire.-Ciao Jimin, è da un pó che non ci vediamo.
Non fai entrare il tuo vecchio?-Erano passati anni da quando Jimin aveva lasciato casa.
Aveva passato un periodo a casa dei nonni prima di decidere di trasferirsi a vivere da solo.
Vedere suo padre dopo tanto tempo, non era una cosa a cui aveva pensato.
Non si era preparato davanti a quelle possibilità e non sapeva davvero come reagire a quelle presenza.-Sono di fretta. Non mi avevi avvisato del tuo arrivo. Io non vivo più da solo!-
Suo padre piegó leggermente il viso per guardarlo. Mentre Jimin si decise ad avvicinarsi alla porta e afferrare le chiavi.
-Vuoi dire che hai deciso di mettere la testa apposto e di fidanzarti con qualcuna?-
Jimin si voltó a guardarlo, eccolo li il punto. Ogni volta che era in sua presenza, finivano per litigare.
Aprì la porta, entrando piano nell'appartamento, bloccando suo padre dal entrare in casa.-Non qualcuna, ma qualcuno. Sono anni che sai il mio orientamento sessuale e per quanto tu ci abbia provato. Non vedrai mai tuo figlio in compagnia di una ragazza.
E io ho smesso di fingere per farti felice.
Io sono questo papà!-Ebbe un brivido nel chiamarlo papà dopo tanto tempo. Per Jimin era sempre stata dura pronunciare quella parola.
Non l'aveva mai davvero visto come un padre.
Sempre lontano da casa per lavoro, tornato per restare in casa quando l'ha perso. Decidendo cosa Jimin doveva dire o fare.-Non so davvero cosa ti porti qui!-
Suo padre lo guardó dritto negli occhi, appoggiando le mani sulle sue spalle.
-Volevo vedere mio figlio. È così sbagliato?-
Jimin scrolló via le sue mani, indietreggiando alquanto infastidito.
-Quando ero a casa non avevi tutta questa voglia di stare con tuo figlio.
Hai dimenticato il rapporto che avevamo?-Lui lo guardó serio. Sapeva che le parole di Jimin erano dure, ma vere.
Sapeva quanto male gli aveva fatto. Ma era li per
rimediare.-So che studi e che hai avuto qualche problema con il preside della scuola.
Ti prometto che non ci saranno altri problemi-Jimin guardó suo padre in modo confuso. Cercando di decifrare che cosa volessero dire le sue parole.
-In che rapporti sei con il preside?-
Suo padre alzó le braccia, sorridendogli.
-Siamo amici di vecchia data.
Ho perso il lavoro Jimin, lui è stato così gentile da assumere il tuo vecchio e dargli una possibilità!-Jimin non poteva credere alle sue orecchie. Il preside, il padre di Yoongi aveva dato lavoro a suo padre? cosa si aspettava da lui? che reazione si aspettava?
-Cosa ti aspetti papá? che mi congratuli con te? Che io finga di essere felice che dovró vederti a scuola tutti i giorni?-
Suo padre annuì piano, facendo un passo verso di lui.
-Sarebbe bello Jimin, sarebbe davvero bello sapere che mio figlio è fiero di me!-
Si aspettava questo? Jimin rise appena, scuotendo la testa.
-Mi dispiace molto, non riesco davvero a fingere di essere felice papà. Non pensavo davvero che ti avrei rivisto e tanto meno che saresti stato assunto nella mia scuola.
Ti chiedo solo di lasciarmi in pace. Sto cercando di vivere la mia vita senza freni o restrizioni da parte tua.
Non voglio tornare a sentirmi opresso, arrabbiato come un tempo.
Non so davvero cosa ti aspettassi da me!-Con quelle parole Jimin chiuse la porta in faccia a suo padre. Appoggiandosi contro di essa e respirando lentamente.
Non si sarebbe mai aspettato di vedere suo padre dopo tanto tempo e si maledì per il modo in cui dopo tanto tempo lo faceva sentire.
Forse in fondo, non aveva dimenticato quello che provava da bambino.—-o——o——o——o——-o——-o——-o——-o——o——
Sentì il suono del campanello, alzando piano il viso. Notando che fosse ancora vicino alla porta.
Sperava davvero che suo padre se ne fosse andato.
Quando afferró la maniglia e la aprì, respiró lentamente nel aprirla, sospirando di sollievo quando vide Yoongi di fronte a se.-Va tutto bene? hai una faccia!-
Jimin si avvicinó a lui, abbracciandolo forte e nascondendo il volto contro il suo collo, cercando di rimanere calmo. Vedere suo padre non gli aveva reso le cose facili.
Tutto quello che aveva deciso di fare era andato a puttane, ma voleva ancora dedicarsi al ragazzo.-Jimin?-
La sua voce era preoccupata e anche il suo volto quando lo guardó negli occhi.
-Va tutto bene. Preparati, stasera ti porto fuori.
Voglio dedicarmi a te. Pensiamo solo a passare una serata insieme. Il resto puó aspettare.
Com'è andato l'allenamento?-Yoongi gli spostó piano la ciocca di capelli, osservando il volto del ragazzo. Era evidente che qualcosa era successo e sospiró appena nel vedere che ancora una volta, voleva tenerlo per se. Ma non voleva fargli alcuna pressione.
Gli avrebbe lasciato il tempo di dirglielo se solo avesse voluto, non voleva fare alcuna pressione.-L'allenamento è andato bene. Ma non vedevo l'ora di tornare a casa. Pensavo di andarci insieme, ma poi ho letto il tuo messaggio. Mi piace il fatto che vuoi uscire. Prenderci del tempo per noi. Ma tu stai davvero bene?-
Jimin annuì piano, sciogliendo l'abbraccio e facendolo entrare in casa, richiudendo la porta alle loro spalle, prese il borsone dalle spalle del ragazzo, appoggiandolo a terra e sorridendogli.
-Non pensarci troppo, sto bene. Ora fatto una bella doccia calda. Preparati che poi usciamo!-
Yoongi annuì avviandosi verso il bagno. Ammirava la forza del ragazzo. Ma avvolte, avrebbe voluto che lui si fidasse fino in fondo.
Un giorno si sarebbe fidato completamente di lui? gli avrebbe raccontato quello che gli succedeva?
azionó l'acqua della doccia. Toccandola piano con le dita, raggiunta la giusta temperatura si lasció cullare dal getto.
Sorridendo per il modo in cui l'aveva abbracciaro fuori dalla porta.
Fu in quel momento che Yoongi capì di esse completamente innamorato di lui.
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Your Eyes Tell
FanficJimin è il tipico ragazzo associale, ma popolare nella sua classe. Seguito da molte ragazze e anche da alcuni ragazzi della scuola. Ma nella classe opposta, Yoongi è altrettanto popolare. Tra i due ragazzo sin dal primo momento è nata una rivalità...