Scusa.

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Yoongi fu sorpreso nel vedere la figura di Jimin pararsi di fronte a lui quando suo padre colpì.
Il modo in cui ritrasse la mano subito lo fece tornare in si.
Tante voci in quel momento risuonavano in corridoio. L'intero consiglio era presente.
Suo padre si ricompose, sistemandosi la giacca e sfoggiando un sorriso enorme.

-Coraggio non è successo nulla. Tornate nelle vostre classi e noi signori continuiamo quello che avevamo iniziato!-

Lanció un ultimo sguardo ai due ragazzi prima di dare loro le spalle e scomparire nel suo ufficio.
Yoongi si portó di fronte a Jimin. Notando come il colpo gli avesse rotto il labbro. Si era gonfiato.
Gli strinse la mano, portandolo via da occhi indiscreti e dirigendosi verso l'infermieria.
Eunwoo guardó i due ragazzi, seguendoli lentamente. Una volta li, guardó il modo in cui Yoongi si stava prendendo cura di Jimin. Decise che quello non era il momento più adatto per affrontarlo.
Yoongi afferró del cotone, intigendolo in un liquido rosso antifiammatorio. Tamponando piano la ferita sul labbro di Jimin. Non riusciva a guardarlo negli occhi.
La mano di Jimin si strinse alla sua, gemendo piano per il dolore.

-scusami Jimin!-

Il modo in cui si scusó fece sentire Jimin malissimo. Non avrebbe dovuto dire niente. Non avrebbe dovuto portare Yoongi a fare quello che aveva fatto. Sfidare suo padre in quel modo non avrebbe portato a nulla di buono.

-Smettila, non è colpa tua. Me lo sono meritato. Non so stare zitto!-

Yoongi gli sollevó il mento, guardandolo dritto negli occhi, prima di tornare a tamponare piano la ferita.

-Che volevi fare? startene zitto? Jimin sono serio, se lui dovesse minacciarti o fare qualsiasi cosa, devi dirmelo!-

Jimin scosse la testa. Non era fragile come Yoongi pensava. Sapeva badare a se stesso e sapeva come affrontare suo padre.
Odiava il modo in cui si stava accusando di qualcosa che non gli competeva.

-Yoongi guardami!-

Yoongi sollevó lo sguardo su di lui. Jimin appoggió la fronte contro la sua, chiudendo gli occhi.

-Non pensarci più. Non sono così fragile come sembra, so badare a me stesso e ti posso assicurare che staró bene, ma tu, non farti male in questo modo.
Sono stato in ansia a vederti correre via così. Che facevi se ti colpiva?-

Yoongi alzó le spalle, abbassando poi il volto e sospirando. Prima di dare le spalle a Jimin.

-E cos'è servito? ha colpito te!-

A Jimin non importava, era una delle tante ferite. Sarebbe stato meglio quasi subito.
Non voleva vederlo crollare a causa sua.

-Dovremmo tenere le distanze. Almeno qui a scuola. Finchè le cose non si sistemeranno!-

Yoongi si voltó a guardarlo, adesso sembrava nervoso.
Jimin gli strinse la mano.

-Qui a scuola. Per quanto riguarda il dopo, non voglio che tu torni a casa tua. Quello finirebbe per metterti le mani addosso.
Il mio appartamento è grande. Dopo scuola puoi stare da me. Finchè non troviamo una soluzione!-

Yoongi incroció le braccia al petto, guardandolo mentre si stendeva sul letto. Tamponando la ferita con il liquido rosso.

-ti senti quando parli? ha messo le mani addosso a te, due volte!-

Jimin alzó solo il braccio, zittendolo. Non si sarebbe lamentato e tanto meno voleva sentire lui lamentarsi.
Lo vide sedersi sulla sedia, portandosi la mano tra i capelli.
Cosa sarebbe successo se fosse arrivato tardi? Era certo che suo padre non si sarebbe fermato a quel unico colpo.
Yoongi guardó Jimin, cercando di decifrare la sua espressione.

-a cosa pensi Jimin?-

Non ebbe risposta, si voltarono entrambi quando Taehyung e Jungkook entrarono in infermeria, avvicinandosi al letto dove Jimin era steso.
La preoccupazione sul loro viso era evidente, ma Jimin li confortó.
Non si era fatto poi così male. Ma sapeva anche che non era finita li.
Taehyung si voltó a guardare Yoongi.

-Hai idea di quanto era preoccupato Jimin?
E poi cosa cazzo stavo cercando di fare?-

Yoongi guardó il ragazzo che lo stava attaccando. Mentre il più piccolo cercava di tranquilizzare tutti quanti.

-Perchè pensi che sia venuto a prendere a calci mio padre.
Ha messo le mani addosso a Jimin e lui si è fatto male!-

Taehyung rise quasi divertito.

-Ti è andata bene vedo. Si è fatto male di nuovo!-

Jimin si portó un scuscino sopra la testa. Non riuscivano a starsene buoni e zitti? ci mancava solo quei due che litigavano.

-e poi che ci facevi a casa di Yoongi? solo li suo padre poteva toccarti.
Che ti ha fatto?-

Jimin rimase coperto dal cuscino, mentre la voce calma di Yoongi rispose al ragazzo.

-Non sono venuto a scuola l'altro giorno, un mio compagno di classe ha chiesto a Jimin di consegnarmi i compiti.
Li ha incontrato mio padre, che l'ha minacciato e spinto. Se non mi credi controlla il livido sulla sua schiena. Oggi sono venuto a conoscenza di questa storia e sono venuto per parlare con mio padre. Il fatto che Jimin si sia fatto male ancora mi dispiace e me ne assumo le responsabilità, ma non pensavo che fosse così masochista da farsi colpire per evitarmi un livido!-

Queste ultime parole Jimin sapeva che erano rivolte a lui.
Spostó il cuscino e guardó i tre ragazzi di fronte a se.

-perchè adesso non uscite da qui e tornate a lezione? Me la cavo benissimo anche da solo!-

Taehyung strinse la mano di Jungkook, tirandolo piano verso la porta.

-Riposati Hyung!-

Jimin salutó il più piccolo, tornando a guardare Yoongi quando la porta si richiuse.

-I compiti sul serio?-

Gli occhi di Yoongi si soffermarono sul suo viso.

-volevo che dicessi loro la verità? di quanto fossero morbide e calde le tue labbra su di me? o di quando abbiamo fatto sesso?-

Jimin gli lanció il cuscino, tornando a stenderai e dandogli le spalle.
Ecco che tornava il Yoongi che non sopportava affatto.
Si rilassó solo quando le labbra di Yoongi si posarono sul suo collo. Lasciandoci un piccolo bacio.

-Ti lascio riposare. Mi dispiace davvero che tu ti sia fatto male per colpa mia!-

Jimin si voltó appena guardandolo nuovamente.

-Vattene adesso!-

Yoongi sorrise nel andare verso la porta e aprirla.

-Per quanto riguarda la tua proposta, sarei felicissimo di venire a stare a casa tua. Tu invece? ne sarai davvero felice?-

Con quelle ultime parole, Yoongi sparì dietro la porta. Jimin si rigiró nel letto, chiudendo gli occhi. Si sarebbe riposato un pó prima di tornarsene a casa.

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