Opportunità.

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Yoongi si avvicinó piano a Jimin, avvolgendo le braccia attorno al suo corpo, appoggiando il mento contro la sua spalla.
Il sospiro che si lasció sfuggire lo fece sorridere.
Gli bació piano il collo, cercando in qualche modo di farlo rilassare.
Ti poterlo tenere calmo. Poteva capire quanto fosse teso, preoccupato e arrabbiato.
Quelle sensazioni che Jimin provava le aveva sentite per tutta la vita.
Vivere con suo padre non era facile, vedere Jimin in quel modo non l'aveva reso felice per niente.
Per quanto cercasse di essere forte per lui.
Non riusciva a non notare quanto quelle parole pronunciate potevano essere uscite senza pensarci e quanto doveva essere stato brutto per lui, lasciare casa e non avere nessuno che lo tratteneva, che spendeva una qualche parola d'amore.

-Jimin, andrà tutto bene. So che tutto questo fa male. So come ti senti. Ma io sono qui!-

Jimin si voltó verso di lui, abbracciandolo forte e nascondendo il viso contro il suo collo, Yoongi tornó a stringerlo forte contro di se.
Portando la mano tra i suoi capelli e accarezzandoli piano.

-Sei la persona più forte che conosco Jimin!-

Jimin scosse piano la testa, restando nascosto.
Evitando tutto, anche gli occhi di Yoongi.
Non riusciva a guardarlo in quel momento.

-Non sono poi così forte Yoon. Dico a te di trovare il coraggio di affrontare tuo padre e le tue paure e poi quando succede a me, mi trattengo. Avrei voluto urlargli contro.
Lui non saprà mai quanto male mi ha fatto vedere quello sguardo tutti i giorni a scuola, anche mentre lavoravo per me stesso, per poter avere una qualche via d'uscita da tutta quella merda e quando tornavo a casa, almeno li pensavo di essere al sicuro e invece mi giudicava continuamente, cosa si aspetta adesso? che diritto ha di parlarmi? di dirmi come devo vivere la mia vita e con chi? Non ha alcun diritto di giudicarti!-

Yoongi afferró il viso di Jimin, scuotendolo dolcemente, cercando i suoi occhi, bloccando quel afflusso di parole.

-Calmati Jimin. A nessuno interessa cosa pensa tuo padre. Pensi che quello che pensa di me possa fermarmi dal stare insieme? pensi che per farti stare meglio o farlo sentire meglio ti volterei le spalle? andando via con la consapevolezza che staresti peggio?-

Jimin abbassó gli occhi, odiava quando mostrava quelle fragilità in pubblico, l'unico ad averlo visto crollare davvero era stato Taehyung e non voleva crollare davanti a Yoongi.
Non voleva mostrargli quella parte di se così fragile.

-Se non ti fossi innamorato di me tutto sarebbe stato più facile per te.
Non saresti stato messo in mezzo a questo casino. Non avresti mai litigato con tuo padre...Io!-

Yoongi lo guardó, il modo in cui Jimin riusciva a cambiare discorso a spostarlo da se stesso a lui era ammirevole.

-Se non mi fossi innamorato di te, dove sarei adesso Jimin?-

Jimin lo guardó, non sapendo bene cosa rispondere, guardandolo dritto negli occhi e aspettando che lui parlasse.

-Sarei a qualche stupida festa di mio padre, circondato da persone piene di soldi e troppo piene di se per poter vedere quanto si puó fingere per convenienza.
Circondato da ragazze che cercano di stare al tuo fianco non per la persona che sei ma per il conto in banca di tuo padre.
Tu invece Jimin? ti sei innamorato di me per la persona problematica che sono, non perchè fossi il figlio del preside.
Pensi che perderei tutto questo per tornare a quella vita?-

Yoongi gli si avvicinó, mentre Jimin fece un passo indietro, trovandosi contro il tavolo della cucina, bloccato dal corpo di Yoongi, gli occhi nei suoi. Jimin si morse il labbro.

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